Visualizza Versione Completa : Nessun prefisso Quelli che...(della serie: come eravamo)
A pasquetta in campagna a casa dei miei cognati, tra gli altri, ho ritrovato un vecchio amico dell'adolescenza che mi ha fatto ricordare una cosa che avevo totalmente rimosso, di quando giovani e senza una lira ci cimentavamo in improbabili evoluzioni regolaristiche: "ma ti ricordi quando avevamo le molle della forcella ormai finite, e mettevamo le monete da cento lire nei foderi per fare spessore e recuperare un po' di compressione?"
Ricordare questa cosa di oltre trent'anni fa, tra il tenero e il patetico, mi ha fatto piacere.
Siccome ho "il vago sospetto" :biggrin3: di non essere il solo "diversamente giovane" qua dentro, avete qualche ricordo motociclistico che vi va di condividere?
P.s. comunque sono ben accetti anche i ricordi di quelli più giovani veramente
alexanderit
08/04/2015, 20:46
no, ahinoi, purtroppo non sei l'unico ...
questa è una delle poche rimaste dopo il trasloco (non trovo più una minchia) ma il ricordo della ghiaia piantata nei palmi delle mani e sulle ginocchia dopo essermi sdraiato con il gori sachs nuovo nuovo non ha prezzo, per tutto il resto c'è masterc ... :biggrin3:
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Ciao Alexanderit e saluti anche a te Shining,
Guardate poi questa sono passati ormai 37 anni dal quel di:biggrin3: ma con tanta voglia ancora di andare in moto!
Graist quello "Vi presento la mia Scrambler"
Ciao a tutti
carmelo23
08/04/2015, 22:48
Adoro il numero 23,vedi carmelo23,perchè sarà per sempre un giorno indimenticabile....con mio padre in concessionaria Honda per la mia prima moto!....ma anche 5 mesi orsono in concessionaria Triumph ad acquistare la stupenda Bonnie,questa volta da solo!
Bravo Shining!!! Tutti abbiamo ricordi indelebili, bello condividerli anche con i non protagonisti ma con altri appassionati del tassello. Il mio primo "rally africano ":biggrin3:13 anni (da galera )nuovo Malaguti cavalcone cross 50 espansione a spillo carburatore 19 vaschetta laterale Marzocchi al top per il periodo che era 2 amici con Motom 121 cross e Cimatti Kaiman cross. Via Del Sale. Triora (im) alba meravigliosa al Marguareis acqua a catinelle arrivati a Limone facevamo pena a tutti al primo bar ci hanno regalato un completo antipioggia "Bar boni" 3 sacchetti giganti neri per spazzatura in serata rientro a casa morti dal freddo ma felice della nostra avventura disorganizzata .Altre volte l'ho rifatto ma mai con lo stesso gusto.
MARILENA
Era il 1969 e nonostante non avessi l'età, avevo un motorino niente male. Amico dell'aprilia, da non confondere con lo scooter dallo stesso nome degli anni 90.
Era giugno e la dolce estate era già cominciata.
Io che avevo il motorino ormai da sei mesi scorrazzavo felice con la mia testa a pera e i capelli al vento, che il casco non era obbligatorio, per quelle amene contrade e per le viuzze del piccolo borgo marinaro.
Un giorno mi sentii chiamare dalla spiaggia da un gruppo di miei amici marinai.
Erano in compagnia di una ragazzina che attratta dal motorino voleva conoscermi.
Veniva da Mazara del vallo, cittadina piuttosto evoluta, ed era venuta a trovare per qualche settimana in compagnia di sua sorella più grande suo zio, single, maestro elementare che insegnava nella scuola pluriclasse del piccolo villaggio, allora funzionante, e che non sapendo come fare per distrarre le sue emancipate nipoti, le aveva affidate ai marinai fratelli dei suoi alunni.
Io presentai le mie credenziali, dissi cioè che ero figlio del direttore di suo zio per fare buona impressione, ma lei non si curò del dettaglio, e subito mi chiese di fare un giro.
Così cominciammo ad andare in motorino insieme, io 12 anni e lei 15, per l'invidia dei miei amici più grandi che l'avevano già adocchiata e che quando ero solo si informavano sulle mie avances, che erano nulle, e maledicevano il destino infame che mandava biscotti a chi non aveva denti.
Ma io ero molto contento e un pò geloso, anche se non osavo farmi avanti perchè capivo che ero goffo e lei emancipata e pure più grande.
Facevo lo chauffeur.
Un giorno la portai nella cittadina più vicina col motorino, che al ritorno si grippò e fummo costretti a farci un paio di chilometri a piedi sotto un sole da bestia.
Mentre camminavamo un mio amico più grande passando con il suo vespino si informò sui problemi meccanici del mezzo, e notai che si guardarono....io dissi che non c'era nessun problema e lui capita l'antifona se ne andò.
Ma ritorno e poi ritornò e passò e poi ripassò e ogni volta si guardavano.
Sino a quando lei mi disse:- certo che fa caldo, perchè non fermi il tuo amico e gli chiedi se mi accompagna?-
E così fu la mia fine, che ci sarebbe stata comunque, ma fermare il mio amico, farla salire sul vespino, vederla allontanare, e io rimanere sull'asfalto che si squagliava, spingendo il motorino....mi costò una sofferenza atroce.
Nei giorni seguenti si misero insieme, io la andavo a prendere a casa di suo zio, che si fidava di me in quanto figlio del direttore e col motorino la accompagnavo dal mio amico che aspettava poco lontano e che se la portava sul vespino.
Lei mi fu molto grata, e quando partì mi diede un bacio e un borsellino per ricordo, di cui non seppi che farmene, visto che era molto lezioso e femminile.
Ma per fortuna mia sorella, pazza di gelosia mi tolse dall'imbarazzo, distruggendolo.
FINE
Ricordi di gioventù e soprattutto episodi legali alla mancanza di soldi tantissimi. Questa foto risale ai miei 17 anni. Per avere la mitica Ktm mi sono obbligato a studiare come una bestia :dry:. Della serie "porta il risultato e poi ne parliamo". Questi sono i miei primissimi cimenti fuoristradistici. Imparare ad addomesticare questa meraviglia era piuttosto impegnativo. L'abbigliamento, che ancora in foto non avevo, me lo sono dovuto sudare andando vendemmiare per settimane sacrificando le vacanze scolastiche. A casa mia si usava così, io ti do ma tu ci metti il resto per capire che cos'è la fatica. Esperienza dura ma formativa. Proprio come si usa oggi.
http://www.forumtriumphchepassione.com/forum/attachment.php?attachmentid=188122&stc=1
in questa invece sono con la Guzzi Le Mans. Ricordo che avevo speso tutto per comprarla. Anche qui i soldi erano sempre pochi. Avevo solo gli spicci per il gelato :ph34r:. Mi capitò di forare in una località di mare. Gomma posteriore squarciata. Per recuperare la moto e riportarla in città ho dovuto elemosinare un vecchio pneumatico da un gommista, montarlo e già che c'ero, ci feci migliaia di chilometri.
Si vedono i caschi di allora e che oggi fanno tanto vintage. Erano una porcheria, anche se di marche di qualità.
http://www.forumtriumphchepassione.com/forum/attachment.php?attachmentid=188123&stc=1
MARILENA
Era il 1969 e nonostante non avessi l'età, avevo un motorino niente male. Amico dell'aprilia, da non confondere con lo scooter dallo stesso nome degli anni 90.
Era giugno e la dolce estate era già cominciata.
Io che avevo il motorino ormai da sei mesi scorrazzavo felice con la mia testa a pera e i capelli al vento, che il casco non era obbligatorio, per quelle amene contrade e per le viuzze del piccolo borgo marinaro.
Un giorno mi sentii chiamare dalla spiaggia da un gruppo di miei amici marinai.
Erano in compagnia di una ragazzina che attratta dal motorino voleva conoscermi.
Veniva da Mazara del vallo, cittadina piuttosto evoluta, ed era venuta a trovare per qualche settimana in compagnia di sua sorella più grande suo zio, single, maestro elementare che insegnava nella scuola pluriclasse del piccolo villaggio, allora funzionante, e che non sapendo come fare per distrarre le sue emancipate nipoti, le aveva affidate ai marinai fratelli dei suoi alunni.
Io presentai le mie credenziali, dissi cioè che ero figlio del direttore di suo zio per fare buona impressione, ma lei non si curò del dettaglio, e subito mi chiese di fare un giro.
Così cominciammo ad andare in motorino insieme, io 12 anni e lei 15, per l'invidia dei miei amici più grandi che l'avevano già adocchiata e che quando ero solo si informavano sulle mie avances, che erano nulle, e maledicevano il destino infame che mandava biscotti a chi non aveva denti.
Ma io ero molto contento e un pò geloso, anche se non osavo farmi avanti perchè capivo che ero goffo e lei emancipata e pure più grande.
Facevo lo chauffeur.
Un giorno la portai nella cittadina più vicina col motorino, che al ritorno si grippò e fummo costretti a farci un paio di chilometri a piedi sotto un sole da bestia.
Mentre camminavamo un mio amico più grande passando con il suo vespino si informò sui problemi meccanici del mezzo, e notai che si guardarono....io dissi che non c'era nessun problema e lui capita l'antifona se ne andò.
Ma ritorno e poi ritornò e passò e poi ripassò e ogni volta si guardavano.
Sino a quando lei mi disse:- certo che fa caldo, perchè non fermi il tuo amico e gli chiedi se mi accompagna?-
E così fu la mia fine, che ci sarebbe stata comunque, ma fermare il mio amico, farla salire sul vespino, vederla allontanare, e io rimanere sull'asfalto che si squagliava, spingendo il motorino....mi costò una sofferenza atroce.
Nei giorni seguenti si misero insieme, io la andavo a prendere a casa di suo zio, che si fidava di me in quanto figlio del direttore e col motorino la accompagnavo dal mio amico che aspettava poco lontano e che se la portava sul vespino.
Lei mi fu molto grata, e quando partì mi diede un bacio e un borsellino per ricordo, di cui non seppi che farmene, visto che era molto lezioso e femminile.
Ma per fortuna mia sorella, pazza di gelosia mi tolse dall'imbarazzo, distruggendolo.
FINE
chiudete il thread. è stato già detto tutto :oook: :oook: :oook:
E così fu la mia fine, che ci sarebbe stata comunque, ma fermare il mio amico, farla salire sul vespino, vederla allontanare, e io rimanere sull'asfalto che si squagliava, spingendo il motorino....mi costò una sofferenza atroce.
sono commosso da tanta poesia
Dalle mie parti i must erano due : Fifty 4 marce 50 cc per gli "stradisti" e il mitico Caballero fantic motor 50 cc 6 marce per gli "artigliati"... di serie erano fermi ma con un buon Dellorto del 19 e una marmitta espansione ci si divertiva . Io arrancavo sul Malanca 4marce 50 cc ereditato da mio fratello ... uniche modifiche , marmitta aperta e sella lunga Nisa ( usava cosi ...).
Poi arrivò il cagiva SST 125 nero ... che ricorda parecchio la mia bonneville di oggi , m sa che ho chiuso il cerchio ;-)
Volevo i pantaloni
Io, invece, volevo la Vespa. Tre o quattro marce bastavano per girare il mondo, almeno nei sogni. Dopo molta attesa, a 15 anni entrai nel concessionario Piaggio con tutta la mia famiglia al seguito, e ne uscii con un Gilera CBS con variatore. Maledetto conciliabolo famigliare! (la Vespa mi manca ancora oggi, sono traumi che segnano).
Era comunque un motore, c’erano due ruote e qualche amico per pasticciare un po’ con la carburazione, e via su terreni sconnessi e polverosi di periferia (dove i tram non vanno avanti più) che diventavano deserto, savana, tundra, taiga.
C’era un salto, un dislivello, lo si saltava in velocità con le biciclette come prova di coraggio. Il coraggio forse non mi faceva difetto, il buon senso probabilmente sì.
Rincorsa a muso duro, con la marmitta che miagola (“ruggisce” sarebbe troppo) la sua piccola rabbia metropolitana, raggiungo il dislivello a gas spalancato, le ruote si staccano da terra, resto qualche frazione di secondo sospeso in aria con il motore che prende dolorosamente giri, atterro con la ruota posteriore che scava la terra a incidere nel ricordo, allora e per sempre, il mio primo salto motorizzato, la mia prima caduta, l’onta furiosa e la voglia di ricominciare.
carmelo23
09/04/2015, 10:54
Mi raccomando,piu' sintetici e niente rotoloni Regina!!!!!
Sergio72
09/04/2015, 11:34
Non ho mai avuto il permesso di comprarmi un motorino , nemmeno una vespetta o un ciao .
Sempre salito a scrocco su quello degli altri .
Ma io già dalle medie , sognavo in grande , molto in grande .
Quando tutti i miei compagni di classe delle superiori parlavano di moto 125 da paura , sia stradali che da cross , io vedevo nella mia vita solo e soltanto che LEI. ..
A 18 anni ho fatto la patente dell' auto , ma non ne ho comprata nessuna ( la prima auto è arrivata a 26 anni , prima toccava a LEi )
Dopo il militare ho cominciato a lavorare seriamente , con un' unico scopo : mettere via abbastanza soldi per comprarla .
Mi sono iscritto alla scuola guida , e con il foglio rosa l' ho ordinata , comprata e portata a casa , già tutta elaborata , con la carena racing senza nemmeno gli attacchi per le frecce , senza parafango e portatarga posteriore , con motore elaborato , kit getti e marmitta in carbonio e titanio ( che a quell' epoca mi è costata come 2 stipendi , importata dagli USA , la stessa che veniva usata nella Superbike )
Con quella moto ho conosciuto pure la mia ragazza , quella giusta intendo , che 3 anni dopo ho pure sposato :
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Fabio Pal
09/04/2015, 11:50
PALERMO - VOLENDAM andata e ritorno
Fatta la maturità partimmo con un Guzzi V850 nero. Giacca a vento e un paio di pantaloni da motocross che mi aveva prestato un'amico meno sfifato.
In 2 con a bordo tenda 2 sacchi a pelo, e 2 chitarre, direzione NORD.
A Parigi, nei pressi dell'arco di trionfo, le vibrazioni del Pavè hanno fatto cadere il motore di avviamento. Siamo montati sul marciapiede su cui si trova l'arco. tolti i bagagli e sparsi nel raggio di 8 metri.
Qualche giapponese incuriosito si avvicina
Presi gli attrezzi
Il giapponese ci fa una foto.
Azz. abbiamo perso uno dei bulloncini da 13 che tengono su la staffa del motore avviamento!
Poco male, in una traversa di Champs elisees, vedo una vespa che notoriamente ha 5 dadi da 13 che fissano le ruote.
Ne ho presa una.... non se ne sarebbe neanche accorto se non gli avessi lasciato un biglietto di MERCì
Rimontato lo starter e ripartiti per l'Olanda.
Poi è successo altro ma non voglio fare il "rotolone"
Mr.Fingerpicker
09/04/2015, 21:17
Io non ho ricordi specifici della mia prima "cavalcatura", una vespa 50 special del 75. Ho un unico ricordo del periodo in cui l'ho usata, dai 16 ai 21 anni, durante i quali era la rappresentazione della libertà(di andare a casa di amici e/o ragazze e tornare, magari di nascosto, all'ora che mi pareva).
Sono felice di aver venduto questa vespa ad un amico che l'ha completamente restaurata per farla diventare parte della sua collezione.
Ho (r)iniziato ad andare su 2 ruote molto tempo dopo, nel 2011 a 34 anni! Non ho saputo resistere alla bellezza e al fascino della Bonnie, tanto che nello stesso anno mi sono sposato e, dopo il rito celebrato in comune, ho portato via mia moglie in moto(ci siamo sposati con un abbigliamento molto informale):
188174188175
La moto era nuovissima e non aveva subito ancora nessuna modifica, ma era stata agghindata per l'evento da una amica.
Il ricordo a cui sono forse più affezionato risale al 1981, quando con un amico decidemmo di andare fino a Santa Maria di Leuca, passando solo dalle strade costiere.
Avevamo appena attraversato la Sila e ci eravamo fermati a goderci un po' di sole sul bordo della strada. Troppo sole, forse. Il cavalletto laterale della Kawa 350 affondò nell'asfalto sciolto, e lei cadde al suolo. Per l'urto il carter si ruppe contro un sasso, e dal buco uscì tutto l'olio.
Per noi, sbarbatelli al primo vero viaggio, fu la condanna: a metà viaggio si doveva abbandonare.
Avvenne invece una magia, come spesso al Sud accade.
Passò lui, che ci vide seduti a terra, e decise che non era giusto. Ci accompagnò a casa del fabbro, che sospese la siesta e venne a valutare la situazione: Tagliò quindi una lamiera, la sagomò perché si adattasse alla forma del carter, la forò ai quattro lati, e la avvitò in modo da coprire la falla.
Un 'invenzione, un gesto gratuito ci restituirono la nostra vacanza, e ci dettero il primo germe di quella malattia che è l'ideale del motociclista: l'amore per il viaggio, e il rispetto per chiunque voglia intraprenderlo.
Fabio Pal
10/04/2015, 08:42
... Tagliò quindi una lamiera, la sagomò perché si adattasse alla forma del carter, la forò ai quattro lati, e la avvitò in modo da coprire la falla.
Miitico! Non esiste più gente con tanto ingegno.
Io ricordo Piaggio e Vespe truccate con kit Pinasco, Polini oltre agli esagerati con le Vespe con i motori Zirri ed i Ciao con raffreddamento ad acqua!! :w00t:
http://images.moto.it/images/236096/x574/pinasco-vespe-truccate-01.jpg
Fabio Pal
10/04/2015, 11:09
Io ricordo Piaggio e Vespe truccate con kit Pinasco, Polini oltre agli esagerati con le Vespe con i motori Zirri ed i Ciao con raffreddamento ad acqua!! :w00t:
http://images.moto.it/images/236096/x574/pinasco-vespe-truccate-01.jpg
Io sulla mia vespa 80 avevo messo i pezzi pinasco per portarla a 125 + un carburatore da 32 a trombetta. Per poterlo montare avevo dovuto segare un pezzo della carrozzeria lato volano e naturalmente non potevo montare lo sportellino:w00t:
In un'estate poi ho dovuto saldare lo scudo in più punti dove la lamiera si era crepata a causa delle vibrazioni:cry:
Venanzio
10/04/2015, 14:21
Bei tempi quelli passati le moto erano a due tempi per lo più, ma meglio ancora quelli attuali. ;)
Anno 1986......ed anno 2015......malanca ob one 125.....due cilindri....2 dell orto da 22......2 ruote....
Anno 1986......ed anno 2015......malanca ob one 125.....due cilindri....2 dell orto da 22......2 ruote....
http://images.tapatalk-cdn.com/15/04/11/16efbbbb8bcd667777bb2f0f98294370.jpg
Bei tempi quelli passati le moto erano a due tempi per lo più, ma meglio ancora quelli attuali. ;)
http://images.tapatalk-cdn.com/15/04/11/f7bea1c540ae27e4a421b13ed4d7719c.jpg
Sergio72
11/04/2015, 12:22
ha ha , che foto Mabaco , sei una via di mezzo tra uno dei Ramones e Slash :biggrin3:
188254 + 188255 = 188256
RAMONES + SLASH = MABACO \m/
......ero una teppa..........metallara.....))))
era il 1984....
Chott El Djerid
http://i60.tinypic.com/23r0rba.jpg
Dune al confine con la Libia
http://i58.tinypic.com/2uzwn07.jpg
http://i62.tinypic.com/1602zi0.jpg
Tozeur
http://i59.tinypic.com/21ky237.jpg
I monti dell'Atlante
http://i61.tinypic.com/9jhnnp.jpg[IMG]
Bei tempi... Oggi avresti beccato l'Isis...
Anno 1986......ed anno 2015......malanca ob one 125.....due cilindri....2 dell orto da 22......2 ruote....
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A te Joey Tempest ti faceva una pippa......:biggrin3:
giusto vent'anni fa a Rovigno in Istria, da quelle parti la guerra dei Balcani era appena finita ed avevamo 20 anni...
188580
XR400R: la prima ed unica moto giap che abbia mai avuto,
come vedete dall'abbigliamento tecnico ero molto attento alla sicurezza in moto ...
Rispolvero questa discussione perché stasera ho casualmente ascoltato alla radio in auto una versione francese di "Se telefonando" di Maurizio Costanzo, resa famosa da Mina (i più giovani del forum a questo punto si staranno chiedendo: "ma di che c@zzo parla questo dinosauro? :biggrin3: )
Ebbene, tornato a casa ho fatto una rapida ricerca su youtube e ho scoperto che la cantava Francoise Hardy, un'attrice e cantante francese di cui, complice l'età e l'alzheimer incipiente, avevo rimosso ogni ricordo, ma della quale ero letteralmente innamorato da bambino (lei era già una ragazza grandicella e famosa) sia per la sua genuina bellezza, sia per le foto che avevo visto su una rivista di mia nonna (se non ricordo male, Grandhotel) in sella alla sua Honda.
Beh, saranno i due bicchieri di Chardonney appena bevuti, ma mi andava di condividere questi ricordi riemersi dai meandri più nascosti della mente umana, e risalenti a quarant'anni fa
Se avete ricordi motociclistici o meno da condividere, fatevi avanti
p.s. questa era Francoise Hardy e ho avuto il piacere di constatare che ancor oggi, a 71 anni, è una bella signora, con i capelli bianchi e le sue bellissime rughe che raccontano una vita vissuta, senza le patetiche finzioni del botulino
http://i57.tinypic.com/1rwxo8.jpg
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Rispolvero questa discussione perché stasera ho casualmente ascoltato alla radio in auto una versione francese di "Se telefonando" di Maurizio Costanzo, resa famosa da Mina (i più giovani del forum a questo punto si staranno chiedendo: "ma di che c@zzo parla questo dinosauro? :biggrin3: )
Ebbene, tornato a casa ho fatto una rapida ricerca su youtube e ho scoperto che la cantava Francoise Hardy, un'attrice e cantante francese di cui, complice l'età e l'alzheimer incipiente, avevo rimosso ogni ricordo, ma della quale ero letteralmente innamorato da bambino (lei era già una ragazza grandicella e famosa) sia per la sua genuina bellezza, sia per le foto che avevo visto su una rivista di mia nonna (se non ricordo male, Grandhotel) in sella alla sua Honda.
Beh, saranno i due bicchieri di Chardonney appena bevuti, ma mi andava di condividere questi ricordi riemersi dai meandri più nascosti della mente umana, e risalenti a quarant'anni fa
Se avete ricordi motociclistici o meno da condividere, fatevi avanti
p.s. questa era Francoise Hardy e ho avuto il piacere di constatare che ancor oggi, a 71 anni, è una bella signora, con i capelli bianchi e le sue bellissime rughe che raccontano una vita vissuta, senza le patetiche finzioni del botulino
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1994
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Be', di "Lina a purpetta" e dei miei primi passi su una vera moto in sella alla splendida Honda 900 Bol D'Or del 1983 (ancora privo della patente pure), ho gia' detto.
La mia nonna ha fornito al mio fortunato zio, prima della splendida 900, una cospicua serie di moto, una benelli 125 2C, una yamaha xs400 (bordeaux, bellissima), una yamaha xjs 850 3 cilindri dalla giunonica bellezza, una Honda CB 750. Ma il mio zio, era, oltre che fortunato, anche un mago dei due tempi. Nel periodo del cross la sua aspes 125 dava spesso la paga a quelle semiufficiali del concessionario di Reggio Calabria, ed anche la sua ancillotti 125 (gialla, splendida) sui cui monto' le prime forcelle a perno avanzato ed i mitici bitubo, andava come una saetta. Ma si dilettava anche a preparare motorini di tutti i tipi e vedendo il suo povero nipote a rota (io) una sera piovosa di dicembre di tanti anni fa tiro' fuori dalla sua officina una specie di tubone con motore minarelli a due marce automatiche. Io non credevo ai miei occhi, lo mise in moto mi diede sommarie spiegazioni, tra le quali quella di stare attento ai freni dato che il mezzo faceva tranquillamente i 100 ma i freni erano rimasti quelli per i 40 all'ora,quella di dare delle riavvitate a varie cose visto che le vibrazioni erano terribili ecc ecc e poi via sul lungomare deserto. Un amico che era con me con il px 125 venne sverniciato inesorabilmente, anche se ad onor del vero dopo un lancio lunghino assai. Dopo questa prima presa di contatto la sera successiva, finiti i compiti ecc ecc, prendo il motorino e porto me l'amico Claudio, detto Cromagnon, tanto di andare a figa a Locri, in inverno e dopo cena....... Ci si lancia nei viali alberati filando come scheggie, se chiudo gli occhi mi sembra di sentire il profumo degli alberi misto a quello del bardhal che usciva dallo scarico, quando ad un certo punto il tanto paventato inconveniente tecnico si palesa in tutta la sua interezza. Eh si, perche' i viali alberati non sono infiniti ed una curva bisognera' pur farla, seppur solo per tornare indietro. Cosi', nell'approcciare un incrocio per svoltare a destra tiro la leva del (timido) freno e ..... niente .... filo penzolone. Con freddezza raddrizzo il mezzo e punto la porta aperta del bar nell'angolo, un autentico, tipico, romantico, forse anche banale, Bar Sport.
Ma questo tanto banale non era. Infatti e' stato spesso teatro di omicidi, e non molto tempo prima se ne era consumato uno eccellente.
Oltre la porta vedo una piramide di pandori, messi a bella mostra nell'imminenza delle feste, e mi ci tiro sopra.
Potete immaginare come hanno reagito gli astanti e i lavoratori di quel bar .... Ho visto uno che stava bevendo qualcosa ha fatto un fosbury oltre il bancone, il barista era paralizzato dalla paura con le spelle alla parete di liquori, quelli piu' vicini alla porta sull'altro angolo sgommavano per scappare, urla belluine, perdoni urlati ai quattro venti, frasi tipo "io non ci trasu nenti"".... insomma un macello.
Io e cromagnon eravamo rimasti in sella, doloranti per la tremenda botta al marciapiede e per aver urato la porta di vetro che fortunatamente ha retto. Ci siamo liberati dei pandori, abbiamo disincastrato il mezzo e siamo scappati, prima che magari qualcuno ci ce lo mettesse per collana il tubone....
Per un po ho evitato di usare gli improbabili mezzi prototipali dello zione e gia' nella mia mente si faceva largo l'idea di zompare sull'ammiraglia...
Ma un giorno portero' le ruote della mia bonnie su quelle strade, sperando di riprovare quelle emozioni e quella felicita', anche parzialmente.
188140
Pensa che quella, insieme al klr é l'unca kawa che ancora oggi comprerei..
Ma un giorno portero' le ruote della mia bonnie su quelle strade, sperando di riprovare quelle emozioni e quella felicita', anche parzialmente.
Bellissima storia (con botto), come già quella impareggiabile di Lina 'a Purpetta.
Davvero romantico, poi, il sogno di tornare su quelle strade, lungo quel rettilineo, a quella precisa curva, in quel medesimo bar, dover peraltro sospetto ti stiano aspettando da lunga pezza con adeguate bocche da fuoco ben cariche sotto il bancone.
Bellissima storia (con botto), come già quella impareggiabile di Lina 'a Purpetta.
Davvero romantico, poi, il sogno di tornare su quelle strade, lungo quel rettilineo, a quella precisa curva, in quel medesimo bar, dover peraltro sospetto ti stiano aspettando da lunga pezza con adeguate bocche da fuoco ben cariche sotto il bancone.
Dopo "Lina 'a Purpetta" anche "l'amico Claudio, detto Cromagnon" non è male :biggrin3:
Grande condor :oook:
Avresti dovuto vedere il padre di Cromagnon..... aveva veramente poco di umano, l'anagrafe toh... Fra l'altro era veneto, operaio, cosa mai l'avra' spinto a venire a Locri a cercare lavoro e' un mistero ancora irrisolto...
eta beta
08/10/2015, 08:59
Il mio primo motorino fu l'Aspes Cross '69 Minarelli che il babbo mi comprò, usato, da un amico, per 100 mila lire.
Era il Natale del '72 e avrei dovuto aspettare gennaio per poterlo usare su strada. Ma la voglia era troppa e cominciai a scorrazzare illegalmente e con due maglioni sotto al giubbotto di loden.
Ci feci un sacco di grippaggi.. e quindi un sacco di rettifiche che alla fine era diventato un 60cc con una camicia del cilindro sottilissima.
Ma il grippaggio letale non lo feci per avergli tirato il collo: dopo un pieno di miscela al 5% fatto da un vecchio distributore a miscelazione cominciai a sentire uno strano rumore provenire dal carter... e più acceleravo, sperando che finisse, più il danno si ingigantiva. Non c'era un filo d'olio nella miscela, me lo disse il meccanico dopo aver aperto il motore! Dopo un giro di raccomandate all'Agip riconobbero il difetto alla pompa e mi rimbosarono.
Poi venne il Vespino 50 col quale feci a gara col treno! Non una gara di velocità, una gara col tempo: per andare da Domodossola ad Aosta il treno ci impiegava 5 ore e 30 tra cambi ad Arona, Santhià e Chivasso. Fu così che decisi di andarci in Vespa valicando la Serra dì'Ivrea. Arrivai in 5 ore tra sole e pioggia e 5 litri di miscela che mi bastarono fino a Quart, ormai alle porte di Aosta. 1500 lire per 5 litri di miscela al 2% !
Con la Vespa Primavera venne il tempo della prima vera grande avventura: la traversata della Penisola da Domodossola a Messina : 1350 kilometri di statali e felice spensieratezza. Mai un problema.
Tanto che due anni dopo ripetei il viaggio con la mia ragazza. Troppo bello il viaggio lungo tutta la costa tirrenica per non condividerlo con qualcuno.
Salire da Agropoli fino al Vallo della Lucania e da lì abbracciare con lo sguardo tutto il Golfo di Policastro non ha prezzo! E poi la Penisola Sorrentina, Palinuro, Tropea, Scilla e Cariddi, prima ancora Calafuria in Toscana, Punta Ala, il litorale Laziale. Le mozzarelle di bufala mangiate al chiosco intanto che aspettavo che riaprissero i benzinai (facevo il pieno a mezzogiorno e mi bastava fino alle due del pomeriggio.. poi dovevo fermarmi).
Mai nessun problema al motore ma ebbi due forature e vidi la Madonna entrambe le volte. Forare con una ruotina da 10 pollici, su una Vespa a pieno carico (in due e con due zaini sui portapacchi) ve lo raccomando! Quando forammo tra Messina e Taormina ebbi la prima visione mariana: in un discesone tra filari di alberi, ferrovia e mare la ruota scese immediatamente di pressione fino ad appiattirsi. La moto ondeggiava a destra e sinistra mentre cercavo di fermarla col solo freno posteriore. Gli alberi si avvicinavano minacciosi e riuscii a fermarmi a pochi centimentri da un grosso platano (credo). Il bello della Vespa era che cambiare una camera d'aria era un'operazione lunga ma semplice e la potevi rigonfiare con la pompa della bicicletta.
Di ritorno da Taormina continuammo fino a Palermo dove ci aspettava la motonave Adeona per trasportarci a Ustica dove avremmo trascorso una settimana scorrazzando dal Porto fino alla piscina naturale di Punta Spalmatore.
Ne''85 comprai un Tenerè e fu subito Marocco.. imbarco a Sete.. Tangeri.. Atlante... Fes.. Erfoud.. Rissani.. Merzouga.. Col du Tichka.. Marrakesh.. Rabat.. Ceuta e poi tutta la Spagna e il Sud della Francia. Ci vorrebbe un capitolo di due pagine per descrivere il viaggio. Ma siamo già nell'era moderna. E mi fermo qui.
Avresti dovuto vedere il padre di Cromagnon..... aveva veramente poco di umano, l'anagrafe toh... Fra l'altro era veneto, operaio, cosa mai l'avra' spinto a venire a Locri a cercare lavoro e' un mistero ancora irrisolto...
Ma lo conosco, era il famoso Bepi Neanderthal.
Bellissima storia (con botto), come già quella impareggiabile di Lina 'a Purpetta.
Davvero romantico, poi, il sogno di tornare su quelle strade, lungo quel rettilineo, a quella precisa curva, in quel medesimo bar, dover peraltro sospetto ti stiano aspettando da lunga pezza con adeguate bocche da fuoco ben cariche sotto il bancone.
Anche quel rettilineo... ma ci sono tante strade a cui sono legati ricordi. Ci sono gli 8km tra Locri e Gerace, tutta una curva, naturale banco di prova di qualsiasi mezzo a motore, su sui gli aneddoti si sprecano, o la larga strada tra Locri e Siderno che scorre lungo il mare. Quest'ultima strada e' stata teatro di una sfida clamorosa. Visto che i livelli di preparazione dei motori erano tra i piu' disparati ed io ero l'unico ad avere il boxer interamente originale proposi una gara tra ciao, bravo e boxer a pedali. Vinsi di una incollatura sul Bravo del mio grande amico Fernando (enorme conquistatore di femmine a causa della straordinaria somiglianza con Cabrini), ma gli strascichi intesi come dolori intensi alle gambe me li sono portati per una settimanella....
Anche quel rettilineo... ma ci sono tante strade a cui sono legati ricordi. Ci sono gli 8km tra Locri e Gerace, tutta una curva, naturale banco di prova di qualsiasi mezzo a motore, su sui gli aneddoti si sprecano, o la larga strada tra Locri e Siderno che scorre lungo il mare. Quest'ultima strada e' stata teatro di una sfida clamorosa. Visto che i livelli di preparazione dei motori erano tra i piu' disparati ed io ero l'unico ad avere il boxer interamente originale proposi una gara tra ciao, bravo e boxer a pedali. Vinsi di una incollatura sul Bravo del mio grande amico Fernando (enorme conquistatore di femmine a causa della straordinaria somiglianza con Cabrini), ma gli strascichi intesi come dolori intensi alle gambe me li sono portati per una settimanella....
Intendi che la gara fu fatta a forza di pedali?
Magnifico, una sfida omerica, la immagino virata in bianco e nero come nel cinema neorealista di Dino Risi (una sorta di "A pedali ma ribelli")
Intendi che la gara fu fatta a forza di pedali?
Magnifico, una sfida omerica, la immagino virata in bianco e nero come nel cinema neorealista di Dino Risi (una sorta di "A pedali ma ribelli")
si, si , a pedali, poco meno di una decina di motorini, fu un massacro. Circa 3,5 km fatti a tutta, una delle fatiche piu' grosse della mia vita (paragonabile alla balfectizzazione fatta con pochi strumenti e sostanzialmente a forza di braccia)
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