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Visualizza Versione Completa : Storie dalla provincia: Ecco "l'audace Radames".



mcgripp
01/07/2007, 08:44
Ogni tanto si scoprono, proprio a pochi passi da casa propria, qui
nella provincia milanese, storie come questa:

Inveruno (MI)
Novantasei anni e ancora tanta grinta. Non se ne parla di raggiungere
il centro di Inveruno a piedi, ma solo in sella allo scooter. Perchè
di mezzi a due ruote Salvatore Radames se ne intende da sempre. Un
paio di settimane fa, le testate locali, hanno parlato di lui perchè,
friggendo le patatine per i nipoti, ha purtroppo provocato un
incendio, fortunatamente senza serie conseguenze, nella cucina della
sua abitazione in Via Manzoni. Oggi l'attenzione è nuovamente rivolta
a lui perchè, alle spalle, ha una storia singolare. E' stato infatti
un grande motorista che, sconfiggendo qualsiasi paura, ha provocato
batticuori al numerosissimo pubblico che lo seguiva nei suoi
spettacoli del pozzo della morte. Lo chiamavano "l'uomo che derise la
morte". Salvatore Radames, di origini baresi, ha iniziato per caso a
coltivare questa passione che lo fece conoscere non solo nel
territorio ma persino all'estero. "Fabbricavo telai di biciclette che
vendevo all'ingrosso -ci racconta- ne producevo almeno un centinaio
alla settimana, ed avevo, negli anni Trenta, uno stand alla Fiera di
Levante. A diciotto anni già possedevo una MM125 da corsa e la mia
prima sfida la feci, come scommessa, in bicicletta. Un inglese rimase
stupito della mia abilità e subito, alla sera, feci uno spettacolo".
E così, in bici, in moto o su un sidecar "nonno" Salvatore affrontava
un muro di cinque o dieci metri. A volte anche con la moglie. E,
così, un interesse nato per caso divenne un vero e proprio lavoro,
svolto anche in un negozio di Magenta, nei pressi della stazione.
Un'attività che portò "l'audace Radames" ad esibirsi in Spagna,
Egitto, Germania. "C'erano anche quattrocento persone a spettacolo a
seguirci. Arrivavo a fare -ci dice Salvatore- anche quaranta
spettacoli al giorno. Un piede lo posavo sulla sella e l'altro sul
comando della manopola".
Equilibrio, forza e concentrazione al massimo per non cadere a
terra. "La gente mi seguiva con il fiato sospeso". Dopo gli anni del
successo, un difficile periodo: due anni nei campi di concentramento
tedeschi. "La fame faceva brutti scherzi ed io falsificai la firma di
un comandante tedesco. Riuscii a dare cibo a ottocento persone. ma
poi mi beccarono e finii per due mesi in un campo di prigionia.
Quando rientrai dalla Germania trovai il mio negozio subaffittato.
Non avevo più nulla". Ma poi la vita ha regalato a Salvatore anche
gioie e momenti felici. E lui, in tutti questi anni, l'ha sempre
affrontata con entusiasmo.

L.C.
(da CittàOggi)


mac :wink_:

giampippi
01/07/2007, 10:17
Mi sembra di averlo letto anke da qualke altra parte... :dry:

Black Death
01/07/2007, 10:42
Che bella storia, un mito





;)

Hannibal
01/07/2007, 16:43
Grandi personaggi,
speriamo ce ne siano ancora in giro
(ma dubito...)

Non sono piu' tempi per eroi...

mcgripp
02/07/2007, 04:56
Un altro mio mito, che ho avuto il piacere di conoscere, è Beppe Gualini. Chi sa di fuoristrada e rally del tipo Paris-dakar...o imprese simili, sa di cosa sto parlando.

mac