macheamico6
25/07/2020, 13:24
Pochissimi nuovi topic. Altrettanto pochissimi interventi.
E allora qualora trovate il tempo e la voglia leggetevi cosa stà accadendo ad Ettore.
266974
RACCONTO IN REAL TIME, EVENTO TUTTORA IN ATTO
(è tanta roba, quindi se vai di fretta non iniziare neanche a leggere)
Quello che vedete nella foto è Ettore, un micio randagio raccolto piccolino alla fine dello scorso anno, quando aveva apparentemente circa un paio di mesi, e da noi adottato.
Ettore in tutti questi mesi è stato sempre in casa con noi, poiché abbiamo troppa paura che se gli consentiamo di uscire prima o poi se ne potrebbe andare alla scoperta del mondo: con le finestre aperte e le imposte chiuse ma con le alette aperte, passa ore a guardarselo e credo che se potesse.... Inutile dire che è diventato a tutti gli effetti il quinto della famiglia. Tra l'altro miagola, sì, ma soprattutto fa un verso strano in varie tonalità: credo sia il suo modo di parlarci, dal momento che capisce quasi sempre quello che gli diciamo.
Oltreché dolcissimo Ettore non è supervivace, deppiù. Qualche volta è riuscito scappare, magari approfittando di un momento di nostra disattenzione nell'aprire o chiudere la porta di casa, una volta addirittura è scappato da una piccola finestrella di un bagno di servizio nonostante essa fosse a un paio di metri di altezza dal pavimento del bagno e senza niente da cui spiccare un salto per accorciare la distanza, tra l'altro da quella finestrella è atterrato con altrettanti due metri sul balcone del primo piano, da cui è poi saltato in giardino poiché da un lato il balcone dista meno dei canonici tre metri dal terreno, e dallo stesso balcone è scappato un paio di volte che abbiamo lasciato aperta la portafinestra della cucina.
Tuttavia tutte le volte che è scappato o è subito tornato quando ci siamo accorti che non era in casa e lo abbiamo chiamato, oppure lo abbiamo trovato tranquillo e beato davanti al portone di casa senza che ci fossimo accorti che era scappato. Credo che una volta se ne stia stato fuori addirittura tutta la notte.
Oggi però Ettore ha esagerato, e s'è cacciato in una situazione un po'... come dire... di non facile soluzione.
Già una volta aveva approfittato della porta e della finestrella della soffitta aperte, e dopo averlo cercato a lungo in casa (tre piani) avevamo finito di trovarlo beffardo accovacciato sul tetto intento a rimirare il bel panorama dall'alto. Al primo suono del sacchetto delle crocchette, con due salti era balzato dentro a prendersi i nostri rimproveri.
Nonostante le esperienze passate ci avessero insegnato a stare attenti a tagliargli le vie di fuga, per una serie di maledette circostanze da ieri sono rimaste nuovamente aperte la porta e una delle due finestrelle della soffitta.
Ettore se n'è accorto stamattina e ne ha subito approfittato. Ero in paese e mi chiama un amico per dirmi che sul mio tetto stà passeggiando il nostro micio. Quando ero uscito gli avevo dato da mangiare, quindi dev'essere scappato da poco. Mentre mi stò precipitando a casa, mi chiama nuovamente per dirmi che Ettore è rientrato, sì, ma dalla finestra speculare del vicino di casa.
Vado in soffitta, mi affaccio dalla finestrella e come l'altra volta scuoto il sacchetto... niente. Lo chiamo a gran voce, scuoto ancora... niente. Resto lì e ci riprovo più volte, niente da fare. Evidentemente è in giro a perlustrare casa. Della famiglia dei vicini c'è solo il padrone di casa, ma forse il Sabato giustamente si riposa. A malincuore mi decido a telefonargli. Gli spiego e lui gentilissimo inizia a cercarlo... niente. Probabilmente si è nascosto dato che si trova in un ambiente sconosciuto. Ci riprova col sacchetto delle crocchette, e perlustra per bene ogni angolo della casa: di Ettore non c'è traccia. Però.... un attimo...: il mio amico aveva visto bene, in casa Ettore c'è stato perché in soffitta sono visibili i segni delle sue zampette.
Allora, ricapitoliamo. Ettore è uscito dalla finestrella della nostra soffitta e dopo una bella passeggiata sul tetto è entrato nella soffitta del vicino, che d'altronde è speculare alla nostra quindi puo' esserne stato ingannato. Nella casa del vicino però non c'è. Ma se fosse riuscito sul tetto sarebbe lì, oppure sarebbe rientrato da noi... niente. Va bene che è un gran saltatore, ma non credo proprio che sia saltato dal tetto; comunque sia, dopo esserci rassicurati per non averlo trovato spiaccicato o ferito a terra, lo cerchiamo anche fuori. ETTORE E' SCOMPARSO!!!
Mi assale l'angoscia e inizio ad agitarmi: amo gli animali, abbiamo un cane (erano due ma la vecchiaia se n'è portato via uno), quattro gatti (gli altri tre liberi in un'altra casa in campagna), un pesce rosso, un diamante mandarino, un criceto, una tartaruga, ma anche se è l'ultimo arrivato Ettore è quello a cui sono più affezionato. E' in casa con noi e, moglie e figli a parte, è stato l'unica compagnìa durate il lungo lockdown. Poi è dolce, pulitissimo, allegro, buffo, spesso simpaticamente fdp e.... bellissimo. E mi ricordo quando una fredda notte d'inverno l'ho trovato tutto tremante e spaventato, e me lo sono portato a casa, e insieme alla famiglia abbiamo deciso tenerlo per sempre con noi, e questo voleva dire anche vietargli di uscire di casa.
- continua -
E allora qualora trovate il tempo e la voglia leggetevi cosa stà accadendo ad Ettore.
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RACCONTO IN REAL TIME, EVENTO TUTTORA IN ATTO
(è tanta roba, quindi se vai di fretta non iniziare neanche a leggere)
Quello che vedete nella foto è Ettore, un micio randagio raccolto piccolino alla fine dello scorso anno, quando aveva apparentemente circa un paio di mesi, e da noi adottato.
Ettore in tutti questi mesi è stato sempre in casa con noi, poiché abbiamo troppa paura che se gli consentiamo di uscire prima o poi se ne potrebbe andare alla scoperta del mondo: con le finestre aperte e le imposte chiuse ma con le alette aperte, passa ore a guardarselo e credo che se potesse.... Inutile dire che è diventato a tutti gli effetti il quinto della famiglia. Tra l'altro miagola, sì, ma soprattutto fa un verso strano in varie tonalità: credo sia il suo modo di parlarci, dal momento che capisce quasi sempre quello che gli diciamo.
Oltreché dolcissimo Ettore non è supervivace, deppiù. Qualche volta è riuscito scappare, magari approfittando di un momento di nostra disattenzione nell'aprire o chiudere la porta di casa, una volta addirittura è scappato da una piccola finestrella di un bagno di servizio nonostante essa fosse a un paio di metri di altezza dal pavimento del bagno e senza niente da cui spiccare un salto per accorciare la distanza, tra l'altro da quella finestrella è atterrato con altrettanti due metri sul balcone del primo piano, da cui è poi saltato in giardino poiché da un lato il balcone dista meno dei canonici tre metri dal terreno, e dallo stesso balcone è scappato un paio di volte che abbiamo lasciato aperta la portafinestra della cucina.
Tuttavia tutte le volte che è scappato o è subito tornato quando ci siamo accorti che non era in casa e lo abbiamo chiamato, oppure lo abbiamo trovato tranquillo e beato davanti al portone di casa senza che ci fossimo accorti che era scappato. Credo che una volta se ne stia stato fuori addirittura tutta la notte.
Oggi però Ettore ha esagerato, e s'è cacciato in una situazione un po'... come dire... di non facile soluzione.
Già una volta aveva approfittato della porta e della finestrella della soffitta aperte, e dopo averlo cercato a lungo in casa (tre piani) avevamo finito di trovarlo beffardo accovacciato sul tetto intento a rimirare il bel panorama dall'alto. Al primo suono del sacchetto delle crocchette, con due salti era balzato dentro a prendersi i nostri rimproveri.
Nonostante le esperienze passate ci avessero insegnato a stare attenti a tagliargli le vie di fuga, per una serie di maledette circostanze da ieri sono rimaste nuovamente aperte la porta e una delle due finestrelle della soffitta.
Ettore se n'è accorto stamattina e ne ha subito approfittato. Ero in paese e mi chiama un amico per dirmi che sul mio tetto stà passeggiando il nostro micio. Quando ero uscito gli avevo dato da mangiare, quindi dev'essere scappato da poco. Mentre mi stò precipitando a casa, mi chiama nuovamente per dirmi che Ettore è rientrato, sì, ma dalla finestra speculare del vicino di casa.
Vado in soffitta, mi affaccio dalla finestrella e come l'altra volta scuoto il sacchetto... niente. Lo chiamo a gran voce, scuoto ancora... niente. Resto lì e ci riprovo più volte, niente da fare. Evidentemente è in giro a perlustrare casa. Della famiglia dei vicini c'è solo il padrone di casa, ma forse il Sabato giustamente si riposa. A malincuore mi decido a telefonargli. Gli spiego e lui gentilissimo inizia a cercarlo... niente. Probabilmente si è nascosto dato che si trova in un ambiente sconosciuto. Ci riprova col sacchetto delle crocchette, e perlustra per bene ogni angolo della casa: di Ettore non c'è traccia. Però.... un attimo...: il mio amico aveva visto bene, in casa Ettore c'è stato perché in soffitta sono visibili i segni delle sue zampette.
Allora, ricapitoliamo. Ettore è uscito dalla finestrella della nostra soffitta e dopo una bella passeggiata sul tetto è entrato nella soffitta del vicino, che d'altronde è speculare alla nostra quindi puo' esserne stato ingannato. Nella casa del vicino però non c'è. Ma se fosse riuscito sul tetto sarebbe lì, oppure sarebbe rientrato da noi... niente. Va bene che è un gran saltatore, ma non credo proprio che sia saltato dal tetto; comunque sia, dopo esserci rassicurati per non averlo trovato spiaccicato o ferito a terra, lo cerchiamo anche fuori. ETTORE E' SCOMPARSO!!!
Mi assale l'angoscia e inizio ad agitarmi: amo gli animali, abbiamo un cane (erano due ma la vecchiaia se n'è portato via uno), quattro gatti (gli altri tre liberi in un'altra casa in campagna), un pesce rosso, un diamante mandarino, un criceto, una tartaruga, ma anche se è l'ultimo arrivato Ettore è quello a cui sono più affezionato. E' in casa con noi e, moglie e figli a parte, è stato l'unica compagnìa durate il lungo lockdown. Poi è dolce, pulitissimo, allegro, buffo, spesso simpaticamente fdp e.... bellissimo. E mi ricordo quando una fredda notte d'inverno l'ho trovato tutto tremante e spaventato, e me lo sono portato a casa, e insieme alla famiglia abbiamo deciso tenerlo per sempre con noi, e questo voleva dire anche vietargli di uscire di casa.
- continua -