TitusMax
28/08/2007, 15:31
Internet senza bolletta telefonica: il libero accesso alla conoscenza per i cittadini attraversa le frequenze WiMax, ma rischia di diventare un affare di miliardi di euro a beneficio esclusivo delle compagnie telefoniche. E allora, si può firmare la petizione on-line WI-MAX Libero ! Petition (http://www.petitiononline.com/wmaxfree) per ottenere quote di tecnologia no-tax all’uso di tutti i cittadini. Centomila e passa, le firme raccolte in poche settimane e anche nel Pordenonese monta l'ondata dei sostenitori.
Nel mondo della scuola, ci sono i più convinti: «Il WiMax è una tecnologia che permette di trasmettere e ricevere segnali senza fili, a distanze di decine di chilometri - spiega il docente firmatario di Pordenone Natale Sorrentino -. In pratica, elimina il pedaggio Telecom Italia e le comunità locali potranno rendersi indipendenti e collegarsi a internet. Se WiMax finisce nelle mani delle compagnie telefoniche, sarà molto peggio e pagheremo molti schei di bolletta». I cittadini invocano il diritto alla conoscenza e la petizione on-line chiede che almeno un terzo delle frequenza sia riservato ai cittadini per associazioni senza fini di lucro. Per esempio, Comuni e gli altri enti locali e, soprattutto, senza tassazione diretta o indiretta. Un bengodi per le scuole statali, costrette a pagarsi dallo scorso maggio l'accesso a internet.
"WiMax libero - è il succo della lettera aperta sul web -. Chiediamo una porzione di libere frequenze: stop all'uso commerciale con licenze in obsoleto stile telefonico. Vale il diritto al libero uso della tecnologia senza fili, senza tassazione diretta o indiretta, oppure con importi minimi". Il pressing allo Stato è di farsi sostenitore in Europa di WiMax libero, per la diffusione dello spettro di frequenze libere nella "casa comunitaria". Per provarci basta una firma, senza oneri aggiunti.
articolo di Chiara Benotti del 24 agosto 2007 da «Internet gratis, firmate la petizione» - Local | L'espresso (http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/%C2%ABInternet-gratis-firmate-la-petizione%C2%BB/1733368/6)
Nel mondo della scuola, ci sono i più convinti: «Il WiMax è una tecnologia che permette di trasmettere e ricevere segnali senza fili, a distanze di decine di chilometri - spiega il docente firmatario di Pordenone Natale Sorrentino -. In pratica, elimina il pedaggio Telecom Italia e le comunità locali potranno rendersi indipendenti e collegarsi a internet. Se WiMax finisce nelle mani delle compagnie telefoniche, sarà molto peggio e pagheremo molti schei di bolletta». I cittadini invocano il diritto alla conoscenza e la petizione on-line chiede che almeno un terzo delle frequenza sia riservato ai cittadini per associazioni senza fini di lucro. Per esempio, Comuni e gli altri enti locali e, soprattutto, senza tassazione diretta o indiretta. Un bengodi per le scuole statali, costrette a pagarsi dallo scorso maggio l'accesso a internet.
"WiMax libero - è il succo della lettera aperta sul web -. Chiediamo una porzione di libere frequenze: stop all'uso commerciale con licenze in obsoleto stile telefonico. Vale il diritto al libero uso della tecnologia senza fili, senza tassazione diretta o indiretta, oppure con importi minimi". Il pressing allo Stato è di farsi sostenitore in Europa di WiMax libero, per la diffusione dello spettro di frequenze libere nella "casa comunitaria". Per provarci basta una firma, senza oneri aggiunti.
articolo di Chiara Benotti del 24 agosto 2007 da «Internet gratis, firmate la petizione» - Local | L'espresso (http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/%C2%ABInternet-gratis-firmate-la-petizione%C2%BB/1733368/6)