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Zio
06/09/2007, 16:59
IL CASO DAL MOLIN. Le annunciate contestazioni potrebbero provocare tensioni, ma appare problematico garantire una blindatura ferrea della manifestazione
La cena in Corso rischia di saltare

Gian Marco Mancassola Questa volta rischia di saltare per davvero. L’ultima cena sotto le stelle del sindaco Enrico Hüllweck è appesa a un filo. Quella che dovrebbe essere la nona edizione del banchetto lungo corso Palladio, dal 1999 imbastita regolarmente ogni 8 settembre, nonostante polemiche e maltempo, potrebbe essere cancellata all’ultimo per ragioni di sicurezza. Sopra la testa degli organizzatori pende l’annunciata manifestazione di protesta orchestrata dal Presidio permanente contro il Dal Molin. «Mi riservo di decidere dopo essermi confrontato con il vicesindaco e il comandante della polizia locale», si è limitato a dire il sindaco Hüllweck al termine del vertice sulla sicurezza dell’evento promosso ieri mattina in prefettura. Parole che raccontano la riflessione in corso a palazzo Trissino. Hüllweck, ideatore e primo sostenitore della cena sotto le stelle, continua a ribadire ai suoi collaboratori l’intenzione di procedere, di confermare la soirée, che finora ha raccolto oltre 300 prenotazioni a 35 euro l’una, stando ai numeri di martedì, una quota un po’ al di sotto rispetto alle edizioni passate. Il problema, come è stato analizzato ieri in prefettura, è che in mezzo alle prenotazioni ci potrebbero essere “infiltrati” del movimento che si batte contro il Dal Molin americano, forse addirittura una cinquantina. Nessuno è in grado di dirlo: le prenotazioni sono libere. Questo scompagina ogni tentativo di garantire al cento per cento la sicurezza agli ingressi del Corso: in ogni momento ci può essere un atto di contestazione, un motivo di tensione che nessuno è in grado di prevenire. Oggi è attesa la decisione finale su un evento diverso da tutti gli altri: «Ci sono persone che hanno pagato un biglietto per sedersi a tavola e mangiare serenamente - osserva il vicesindaco e assessore alla Pubblica sicurezza Valerio Sorrentino -. Queste persone hanno diritto di essere lasciate in pace. Per questo dobbiamo fare una riflessione sull’opportunità di dare corso all’evento». «Questa - prosegue Sorrentino - non è una prova di forza, alla quale non ci sottrarremmo in altre circostanze. Questa è un’iniziativa che raccoglie molti cittadini, che non vogliamo siano coinvolti in alcun modo in azioni provocatorie e in possibili reazioni». «Devo dire che mi preoccupano proprio le reazioni a provocazioni che non danneggiano noi politici di professione, ma chi con la politica non ha nulla a che fare. Per questo ritengono che di fronte a questa situazione, sia più no che sì. Ancora una volta dobbiamo prendere atto che ci sono individui che confermano di avere una concezione sovietica della democrazia, non avendo alcun rispetto per le persone. Ecco perché è importante che in questa vicenda decida chi ha senno». Oggi alle 12, intanto, l’Altrocomune presenterà davanti a palazzo Trissino «le iniziative che caratterizzeranno l'8 settembre; sabato, infatti, l’Altrocomune sarà presente alla cena in Corso per rendere l’evento organizzato dall'Amministrazione l’ennesimo boccone amaro per il sindaco».


A me 'ste cose fanno fortemente girare le palle.
Mi chiedo se per manifestare il proprio legittimo dissenso si debba ogni volta calpestare la libertà altrui.

Saprei io cosa calpestare! :mad:

limbo
06/09/2007, 17:02
...secondo me sarebbe una tecnica per magnare a scrocco...tipo di casarin e company...a fine banchetto striscioni e megafono e si salta il pagaggio

Zio
06/09/2007, 17:07
...secondo me sarebbe una tecnica per magnare a scrocco...tipo di casarin e company...a fine banchetto striscioni e megafono e si salta il pagaggio

Per loro sfortuna si paga in anticipo.

e il megafono se lo infilassero ....

uccia
06/09/2007, 17:25
è si.. e adesso ci mancava solo il "camping dal molin"...sinceramente mi sono stancato di quei 4 gatti che sbandierano senza saperne il motivo....opportunisti e falsi come pochi!!...zio ma di che zona sei scusa?:tongue:

Zio
07/09/2007, 08:42
è si.. e adesso ci mancava solo il "camping dal molin"...sinceramente mi sono stancato di quei 4 gatti che sbandierano senza saperne il motivo....opportunisti e falsi come pochi!!...zio ma di che zona sei scusa?:tongue:

Precisamente abito a Creazzo.

valentinorossi
07/09/2007, 08:51
Per loro sfortuna si paga in anticipo.

e il megafono se lo infilassero ....

gli sta veramente bene :risatona:

Fulvioz
07/09/2007, 08:55
è si.. e adesso ci mancava solo il "camping dal molin"...sinceramente mi sono stancato di quei 4 gatti che sbandierano senza saperne il motivo....opportunisti e falsi come pochi!!...zio ma di che zona sei scusa?:tongue:

Li conosci di persona uno ad uno? Non quelli col megafono ovvio, ma tutti gli altri che manifestano con un pensiero loro... :dry:

Zio
07/09/2007, 13:23
E quelli del “No” cantano vittoria

I promotori della protesta non confermano né smentiscono l’indiscrezione sugli infiltrati


«La decisione di non fare la cena rappresenta per noi una vittoria». Parola di Marco Palma e Teo Molin Fop, i due esponenti del Presidio permanente che ieri mattina hanno presentato il programma di azioni da inscenare durante la cena sotto le stelle in corso Palladio. Parole pronunciate pochi minuti prima che il sindaco Enrico Hüllweck comunicasse la sospensione della festa di sabato sera.
Nel pomeriggio arriva la stoccata dell’Altrocomune, che annuncia: non è finita qui.
«Quel che è giusto è giusto - si legge nella nota diramata dal Presidio contro la base Usa - chi ha svenduto Vicenza non poteva appropriarsi del centro cittadino per una cena tra intimi, com’era quella organizzata dalla giunta comunale in occasione dell'8 settembre. Volevano celebrare gli sfarzi di un’Amministrazione che, ormai, non rappresenta da tempo la maggioranza dei vicentini; volevano cenare al cospetto dei gioielli architettonici di Andrea Palladio che loro stessi hanno messo a rischio favorendo il progetto di militarizzazione della nostra città. Era una cena illegittima e, come è giusto che sia, non si farà».


Viva l'Italia!