abesapien
14/10/2007, 18:30
Solo poche righe, tanto per tener desta l'attenzione almeno noi motociclisti alla faccia degli "organi d'informazione"...
Della Birmania non parla più nessuno. Affascinante che ci venga detto che le vittime della repressione siano solo dieci (10). Noi dobbiamo crederci. Meno affascinante il motore dietro tutto questo silenzio: gli interessi economici.
La Birmania é un paese povero (credo sia noto a tutti), e come quasi tutti i paesi poveri é ricchissimo di risorse: legname, petrolio, gas e minerali. Queste sue risorse l'hanno messa al centro degli interessi di India e Cina. La Cina ha avuto gioco migliore, incunenadosi in Birmania e seducendo la dittatura militare con, provate ad indovinare... esatto, con i soldi e le armi.
Infatti, in teoria, la Birmania subisce sanzioni pesanti a causa della sua dittatura. Il nobel per la pace Aung San Suu Kyi é riuscita ad ottenere l'appoggio di personaggi (Dalai Lama, Desmond Tutu etc.) e governi, ad esempio gli USA via Laura Bush. Ma le sanzioni sono servite a poco, dato che hanno semplicemente dato il via libera alla Cina di fare quel che voleva... soldi in cambio di risorse e spazi per basi militari (il cosiddetto "filo di perle" di basi navali nell'Oceano Indiano). Ah, e non dimentichiamo il popò di armi che il governo cinese ha regalato ai signori della repressione.
Insomma, Cina che tira da una parte (e con il suo potere, unito alla Russia, ha gioco facile nel fermare qualsiasi azione nei confronti della Birmania), Europa che gigioneggia, Usa che ha altro per la testa, e i Monaci Birmani? Puff...
Rattrista constatare che ormai il "mercato" ha superato ogni barriera, e l'unica cosa che possa mettere in imbarazzo lo sfacciato governo cinese sia un'ipotetica figuraccia ai prossimi giochi olimipici (che per principio mi rifiuterò di seguire).
Comunque, bisogna ammettere che in campo "sanguinario" questi fanno a gara. Quando la Cina ha chiesto, forte del suo potere economico e militare, al governo birmano di contenere la sua reazione alle proteste, beh, il suddetto governo se n'é bellamente sbattuto. Armi in pugno hanno aperto il fuoco, picchiato, bastonato, deportato, fatto sparire... per un totale di... cos'era? Ah, sì... dieci (10) vittime.
Un grazie, come sempre, ai nostri organi d'informazione. Ah, sulla parola "informazione" immaginate le risate sotto, stile sit-com.
Saluti,
Abe
Della Birmania non parla più nessuno. Affascinante che ci venga detto che le vittime della repressione siano solo dieci (10). Noi dobbiamo crederci. Meno affascinante il motore dietro tutto questo silenzio: gli interessi economici.
La Birmania é un paese povero (credo sia noto a tutti), e come quasi tutti i paesi poveri é ricchissimo di risorse: legname, petrolio, gas e minerali. Queste sue risorse l'hanno messa al centro degli interessi di India e Cina. La Cina ha avuto gioco migliore, incunenadosi in Birmania e seducendo la dittatura militare con, provate ad indovinare... esatto, con i soldi e le armi.
Infatti, in teoria, la Birmania subisce sanzioni pesanti a causa della sua dittatura. Il nobel per la pace Aung San Suu Kyi é riuscita ad ottenere l'appoggio di personaggi (Dalai Lama, Desmond Tutu etc.) e governi, ad esempio gli USA via Laura Bush. Ma le sanzioni sono servite a poco, dato che hanno semplicemente dato il via libera alla Cina di fare quel che voleva... soldi in cambio di risorse e spazi per basi militari (il cosiddetto "filo di perle" di basi navali nell'Oceano Indiano). Ah, e non dimentichiamo il popò di armi che il governo cinese ha regalato ai signori della repressione.
Insomma, Cina che tira da una parte (e con il suo potere, unito alla Russia, ha gioco facile nel fermare qualsiasi azione nei confronti della Birmania), Europa che gigioneggia, Usa che ha altro per la testa, e i Monaci Birmani? Puff...
Rattrista constatare che ormai il "mercato" ha superato ogni barriera, e l'unica cosa che possa mettere in imbarazzo lo sfacciato governo cinese sia un'ipotetica figuraccia ai prossimi giochi olimipici (che per principio mi rifiuterò di seguire).
Comunque, bisogna ammettere che in campo "sanguinario" questi fanno a gara. Quando la Cina ha chiesto, forte del suo potere economico e militare, al governo birmano di contenere la sua reazione alle proteste, beh, il suddetto governo se n'é bellamente sbattuto. Armi in pugno hanno aperto il fuoco, picchiato, bastonato, deportato, fatto sparire... per un totale di... cos'era? Ah, sì... dieci (10) vittime.
Un grazie, come sempre, ai nostri organi d'informazione. Ah, sulla parola "informazione" immaginate le risate sotto, stile sit-com.
Saluti,
Abe