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Visualizza Versione Completa : Tecniche di guida in pista (da High School)



markus72
17/03/2008, 09:31
Ciao, riprendendo questo thread:

http://www.forumtriumphchepassione.com/forum/daytona/49826-saponette-consiglio-di-guida-daytona.html

ho pensato di sintetizzare i concetti più importanti dei DVD "Corso di guida in pista" pubblicati da MotoSprint, relativamente alla percorrenza di curva. Mi limito solo a riportarne fedelmente i contenuti, che sono particolarmente indicati ai meno esperti, e ricordo che l'obiettivo principe del corso non è tanto quello di essere veloci, ma di guidare correttamente. I DVD in questione sono 3: a chi è interessato, consiglio il n°2: gli altri presentano nozioni abbastanza generali (stato della moto, abbigliamento, significato delle bandiere, etc) che potevano essere incluse in un numero unico, per intenderci...:dry:

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frenata

1. mantenere la traiettoria ideale per affrontare la curva, tenendosi il più possibile all'esterno

2. tirare su il busto, perpendicolare alla moto

3. spingere con le braccia sui semimanubri e con i piedi sulle pedane

4. tirare lievemente la leva del freno per mettere in pressione il circuito idraulico

5. frenare con 2 dita progressivamente e con forza, guardando avanti e contrastando con le braccia l'inerzia che proietterebbe il corpo in avanti: l'obiettivo è di mantenere una posizione eretta e bilanciata che non scomponga l'assetto della moto (corpo in carena, sbilanciato da una parte, frenata ripetuta, sono da evitare)

6. le marce vanno scalate DOPO che si è iniziato a frenare, assecondando la velocità della moto: per evitare che la ruota posteriore si blocchi nelle scalate in 3za e 2nda, non rilasciare del tutto la leva della frizione tra una scalata e l'altra, in modo da smorzare quanto basta l'effetto del freno motore

7. nelle scalate, l'ultima marcia (quella che si userà nella percorrenza di curva) va innestata PRIMA di affrontare la curva: la marcia ideale è quella che consente, nel punto più lento di percorrenza della curva (alla massima piega) di mantenere il regime del motore a metà rispetto a quello totale -in quella marcia

NOTA1: tutte queste operazioni vanno eseguite in modo armonico e nel minor tempo possibile

NOTA2: il freno posteriore non serve, in quanto il trasferimento di carico in frenata rende già critica l'aderenza della ruota posteriore: se ne consiglia l'uso solo ai piloti più esperti

NOTA3: le prime volte che si va in pista, si consiglia di imparare bene la tecnica di frenata, PRIMA di cominciare a ritardarla: in caso contrario si aumentano solo i rischi e si comprimono i tempi di esecuzione, a svantaggio dell'affinamento della tecnica

inserimento in curva

1. la moto va inserita in curva nel momento in cui si rilascia completamente il freno, a gas completamente chiuso: mollando la leva del freno, l'avantreno diventa leggero e l'inserimento è più facile

2. con la moto ancora verticale, spostare il sedere dalla parte interna alla curva

3. ruotare il piede sulla pedana con la punta rivolta verso l'esterno: questo porta la gamba a divaricarsi, col ginocchio che punta verso l'esterno (ovvero all'interno della curva)

NOTA1: a questo punto il pilota deve fare "corpo unico" con la moto, non deve esserci nessun movimento relativo del corpo rispetto alla moto

NOTA2: posizione: testa alta, spalle alte, sguardo che punta lontano, le braccia che formano un angolo di circa 90 gradi all'altezza del gomito

4. per indirizzare la moto in piega, spingere sul semimanubrio interno alla curva (per curvare a sx, spingere in avanti il semimanubrio sx): questo è l'unico intervento che deve determinare l'angolo di inclinazione della moto, non il corpo.

NOTA3: non si deve inserire la moto spostando il corpo, non sarà mai possibile effettuare la curva sempre nello stesso modo, perché non si avrà mai un'esatta corrispondenza tra spostamenti del corpo e reazioni della moto, visto che ci sono troppe variabili in gioco (posizione del corpo, altezza della testa, velocità di esecuzione): invece, tenendo il corpo in assetto e agendo sui semimanubri, la discesa in piega dipende unicamente dalla forza impartita
al semimanubrio

5. indirizzata la moto in piega, la testa volge lo sguardo immediatamente verso il punto di corda, che va usato come riferimento per spingere sul semimanubrio quanto serve per portare la moto esattamente in quel punto

percorrenza di curva

NOTA1: innanzitutto va considerata curva solo il tratto di pista che va da dall'inserimento in piega al raggiungimento del punto di corda, quello in cui si raggiunge la massima inclinazione (se si è fatto tutto bene):

da quel punto in poi si è già dentro il rettilineo successivo. L'errore più comune è quello di considerare curva tutto ciò che precede il rettilineo vero e proprio, ma così facendo si tende a rallentare la discesa in piega, e a restare piegati più a lungo. Invece bisogna scendere in piega il più velocemente possibile, e restarci per meno tempo possibile.

NOTA2: ricordare che la curva va percorsa a gas completamente chiuso e col freno completamente rilasciato: se si tende a dare gas durante la percorrenza della stessa, significa che siamo entrati troppo lenti.

1. durante la percorrenza in piega, entrambi i piedi spingono sulle pedane: quello interno, per sostenere il peso del corpo, quello esterno per mantenere l'assetto e sentire meglio l'azione della ruota posteriore sull'asfalto: il braccio continua a spingere sul semimanubrio per completare la piega e mantenere la moto in traiettoria

accellerazione in uscita

1. raggiunto il punto di corda, cominciare a rialzare la moto PRIMA di dare gas, spingendo in modo graduale sul semimanubrio esterno alla curva

2. riaprire dolcemente il gas

3. Le azioni 1 e 2 comportano un allargamento della traiettoria: è a questo punto che bisogna usare il proprio corpo, spingendo con entrambi i piedi sulle pedane, come se ci si volesse "alzare dalla moto", portando il peso verso l'interno della moto, come se idealmente si volesse andare a sfiorare con la testa lo specchio retrovisore interno alla curva: questa manovra consente di limitare l'allargamento in uscita della traiettoria

4. giunti in corrispondenza del cordolo esterno della curva e con la moto quasi verticale, si può riprendere la posizione aerodinamica, sempre usando i piedi sulle pedane, e NON aggrappandosi al manubrio

crisgas
17/03/2008, 12:36
ciao markus ottima spiegazione spostato in sezione dedicata (triumph on track) in quanto consigli di guida in pista inoltre parte del tuo post è stato quotato e messo qui http://www.forumtriumphchepassione.com/forum/triumph-track/50215-consigli-utili-per-la-pista-la-guida.html

Harlock83
23/03/2008, 14:09
Premetto che non sono mai sceso in pista anche se lo farò il prima possibile...

ho però due dubbi rispetto a quello che hai detto che mi derivano probabilmente dal cose sentite non so dove in passato e riguardano la fase di frenata e discesa in curva:

Innanzitutto io non credo che la fase di frenata vada ultimata prima di far scendere la moto in piega... ovvio che così facendo la discesa in piega risulterà più facile... ma secondo me è altrettanto ovvio che se posso portare in piega la moto continuando a pinzare, e ovviamente diminuendo gradualmente la pressione sul freno fino a mollarlo del tutto poco prima del punto di corda (cosa che tra l'altro aiuta a chiudere ulteriormente la traiettoria) vorrà dire che potrò anche cominciare la staccata più tardi.

Su questa cosa sono abbastanza sicuro inquanto anche per strada freno in questo modo, ovviamente cercando di non essere troppo aggressivo. Credo quindi che quello che dici sia una semplificazione delle cose utile per iniziare la propria "vita in pista".

Il secondo dubbio invece è il momento in cui spostare il corpo verso centro curva:
tu dici che lo spostamento avviene nel momento in cui si ultima la staccata prima di portare in piega la moto.
Ma, ricollegandoci alla questione di prima, io sintetizzerei la fase di frenata e discesa in piega in questo modo:

1. Spostamento del corpo verso centro curva, contemporaneamente si applica una leggera pressione al freno, per mettere il circuito in pressione.
2. Si esegue la staccata vera e propria rilasciando progressivamente proprio all'inizio dell'impostazione della piega.
3. Si arriva man mano a rilasciare completamente il freno ed a raggiungere il punto di corda...

etc. etc.

Tra le altre cose questa mi pare sia la "procedura" seguita da tutti i piloti motogp-sbk e chi più ne ha più ne metta! Provate a dare un'occhiatina... alla prossima gara che vedrete! :coool:

bellettimax
24/03/2008, 07:11
le nozioni di markus sono tecniche di base x cominciare ad andare in pista, prese da motostrint non è che se le inventate semplicemente tecniche di base, poi passata la paura... gas

D74
24/03/2008, 08:15
quindi sono tecniche per principianti in modo da avere un margine di sicurezza giusto?
una volta padroneggiate ci si può spingere più avanti e avvicinarsi al limite no?

StPatrick
05/04/2008, 11:10
Penso proprio di si, quelle che ha elencato sono le basi per impostare una curva, poi è chiaro che più si è esperti, più si ha confidenza più ci si può "avvicinare" al limite^^

dj crush
12/04/2008, 19:08
tipo entrare in curva pinzato (sempre meno sempre meno fino a quando riapri il gassss)

Dennis
13/04/2008, 17:49
Non sono roba da principianti, è ciò che bisogna sapere per poter guidare la moto veramente e non farsi portare a spasso. E' inutile che una persona normale guarda ciò che fa un pilota di sbk tentando di capire e poi copiare, se manco sa che la moto si inclina ruotando lo sterzo.
Ecco perché sono importanti i corsi di guida in pista seri, perché uno impara le nozioni FONDAMENTALI tecniche e dimostrabili, riesce a metterle in pratica gradualmente e con un istruttore che può darti consigli e dirti dove sbagli.
Poi, quando uno ha capito e riesce a guidare tranquillamente sulla base di queste "fondamenta", allora può iniziare a lavorare sulla velocità, velocizzando le azioni come frenare, accelerare, cambiare, inclinare la moto, curvare e con tanti altri miglioramenti.

Una curva di un giro veloce IN PISTA va fatta esattamente come scritto sopra. Si fa tutta la staccata, si molla il freno e ci si inserisce dentro.
Se si è troppo lenti, ci si accorge di ciò perché c'è la naturale voglia a dare subito gas per riaccelerare molto prima del punto di corda, se si è troppo veloci, si va dritti. Imparando e migliorandosi, si riesce ovviamente a frenare di meno e più tardi, riuscendo a curvare lo stesso e non finendo dritti.
Prolungare la staccata fino a centro curva lo fanno i piloti con moto da competizione di un certo calibro, perché con le loro ciclistiche e gomme riescono a curvare più stretti e più veloci nella stessa svolta rispetto a quanto si possa fare con una moto normale. Se andate in pista con la Daytona e fate una "staccata+inserimento" con la vostra moto copiando esattamente ciò che fa McCoy con la sua Daytona da SS, finite dritti, e se non lo fate, sareste terribilmente lenti in uscita di curva e vi fucilerebbero tutti nei primi metri del rettilineo.

gringo
12/05/2008, 07:47
ammazza..... questo si che è una cosa dettagliata!!!


grandioso....

Disagiato
12/05/2008, 13:19
sono qui che leggo dalle 2.30 questo post e il post che ha aperto triplevitello......:wacko:..

anche io sabato mi sono incarognito a mettere giù le saponette, e non ho concluso un caxxo:cry:.....
ho solo limato di più la punta dello stivale, (tenendo già il piede in punta sulle pedanine).

ho provato a tirar fuori una chiappa e niente, domenica mattina ci ho riprovato a tirarne fuori una e mezza, ma nulla da fare...
preciso che però non ho fatto strade di montagna, sono stato a fare una decina di volte 3 rotatorie a modena, le migliori come asfalto....

Patrol
12/05/2008, 16:07
Ottimo e dettagliato :w00t:

Dissento pero' dal "consiglio" di non usare il freno posteriore ... sò che le "correnti di pensiero" in materia sono molte, ma in occasione di un corso in pista fatto l'anno scorso abbiamo specificatamente provato la frenata solo anteriore e poi la frenata anche con il posteriore (che va azionato un attimo prima di pinzare l'anteriore).

La differenza c'é e si nota parecchio, non tanto in termini di spazi di frenata (sostanzialmente uguali) quanto in termini di bilanciamento della moto prima di inserirsi in curva (molto migliore utilizzando anche il freno posteriore) ...

Poi tutto dipende dallo stile di ciascuno, dal peso, dalle gomme, dal setup delle sospensioni etc etc ... ma io non escluderei a priori l'utilizzo del freno dietro..