giorgiorox
04/07/2008, 14:56
Da: La Repubblica:
Saranno distrutte le intercettazioni ritenute "irrilevanti" per l'inchiesta Berlusconi-Saccà
Napoli, oggi il gip decide se chiedere al Parlamento l'utilizzo di sei conversazioni
Le telefonate del premier al macero nei prossimi giorni
di DARIO DEL PORTO
NAPOLI - Saranno distrutte nei prossimi giorni le intercettazioni telefoniche ritenute irrilevanti per il prosieguo dell'inchiesta Berlusconi-Saccà. A dirlo è il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore e questo elemento, al termine di una settimana scandita da un estenuante tam tam di indiscrezioni vere o presunte, finisce con il rappresentare una delle poche certezze del torrido luglio del Cavaliere. La procedura sarà completata nei prossimi giorni e si incrocia con l'udienza in programma questa mattina davanti al giudice Luigi Giordano: il magistrato dovrà decidere se chiedere al Parlamento l'autorizzazione ad utilizzare le sei conversazioni sulle quali il pm Vincenzo Piscitelli ha imperniato l'accusa di corruzione contestata al premier in concorso con Agostino Saccà.
Gli avvocati del presidente del Consiglio, Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, sono orientati a porre già oggi all'attenzione del gip la questione della competenza territoriale: i legali hanno depositato indagini difensive, tabulati telefonici compresi, in grado di dimostrare, a loro giudizio, la necessità di trasmettere a Roma il fascicolo. Con ogni probabilità, il giudice si esprimerà sulla eventuale richiesta da inoltrare al Parlamento e sulla distruzione delle intercettazioni giudicate irrilevanti solo dopo aver sciolto il nodo della competenza territoriale.
Le conclusioni del gip Giordano influiranno certamente sull'udienza preliminare, fissata per il 18 luglio davanti al gup Pasqualina Paola Laviano dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di Silvio Berlusconi. Il pm Piscitelli ipotizza il reato di corruzione alla luce delle telefonate durante le quali il leader di Forza Italia segnala a Saccà cinque attrici che il direttore di Rai Fiction si sarebbe impegnato a inserire nei cast di diverse produzioni televisive: Antonella Troise, Evelina Manna, Elena Russo, Camilla Ferranti ed Eleonora Gaggioli. In cambio, il manager avrebbe ottenuto da Berlusconi la promessa di "sostegno finanziario, imprenditoriale e politico" anche con riferimento al "progetto Pegasus", iniziativa definita dai magistrati "di carattere privatistico ideata e promossa da Saccà".
Secondo gli inquirenti gli episodi non possono essere ricondotti "al pur diffuso costume della cosiddetta raccomandazione" perché le attrici risultano tutte "verosimilmente legate da rapporti di amicizia" con Berlusconi. Rapporti di cui il premier "non fa mistero oppure - rileva il pm - asseritamente da utilizzarsi in qualche modo nella campagna di reclutamento dei senatori".
L'udienza preliminare nei confronti di Saccà sarà celebrata l'8 luglio. È stato trasmesso alla Procura di Roma invece il capitolo riguardante la trattativa che sarebbe stata avviata da Berlusconi per convincere l'allora senatore eletto in Oceania, Nino Randazzo, a far venire meno il sostegno al governo Prodi.
Saranno distrutte le intercettazioni ritenute "irrilevanti" per l'inchiesta Berlusconi-Saccà
Napoli, oggi il gip decide se chiedere al Parlamento l'utilizzo di sei conversazioni
Le telefonate del premier al macero nei prossimi giorni
di DARIO DEL PORTO
NAPOLI - Saranno distrutte nei prossimi giorni le intercettazioni telefoniche ritenute irrilevanti per il prosieguo dell'inchiesta Berlusconi-Saccà. A dirlo è il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore e questo elemento, al termine di una settimana scandita da un estenuante tam tam di indiscrezioni vere o presunte, finisce con il rappresentare una delle poche certezze del torrido luglio del Cavaliere. La procedura sarà completata nei prossimi giorni e si incrocia con l'udienza in programma questa mattina davanti al giudice Luigi Giordano: il magistrato dovrà decidere se chiedere al Parlamento l'autorizzazione ad utilizzare le sei conversazioni sulle quali il pm Vincenzo Piscitelli ha imperniato l'accusa di corruzione contestata al premier in concorso con Agostino Saccà.
Gli avvocati del presidente del Consiglio, Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, sono orientati a porre già oggi all'attenzione del gip la questione della competenza territoriale: i legali hanno depositato indagini difensive, tabulati telefonici compresi, in grado di dimostrare, a loro giudizio, la necessità di trasmettere a Roma il fascicolo. Con ogni probabilità, il giudice si esprimerà sulla eventuale richiesta da inoltrare al Parlamento e sulla distruzione delle intercettazioni giudicate irrilevanti solo dopo aver sciolto il nodo della competenza territoriale.
Le conclusioni del gip Giordano influiranno certamente sull'udienza preliminare, fissata per il 18 luglio davanti al gup Pasqualina Paola Laviano dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura nei confronti di Silvio Berlusconi. Il pm Piscitelli ipotizza il reato di corruzione alla luce delle telefonate durante le quali il leader di Forza Italia segnala a Saccà cinque attrici che il direttore di Rai Fiction si sarebbe impegnato a inserire nei cast di diverse produzioni televisive: Antonella Troise, Evelina Manna, Elena Russo, Camilla Ferranti ed Eleonora Gaggioli. In cambio, il manager avrebbe ottenuto da Berlusconi la promessa di "sostegno finanziario, imprenditoriale e politico" anche con riferimento al "progetto Pegasus", iniziativa definita dai magistrati "di carattere privatistico ideata e promossa da Saccà".
Secondo gli inquirenti gli episodi non possono essere ricondotti "al pur diffuso costume della cosiddetta raccomandazione" perché le attrici risultano tutte "verosimilmente legate da rapporti di amicizia" con Berlusconi. Rapporti di cui il premier "non fa mistero oppure - rileva il pm - asseritamente da utilizzarsi in qualche modo nella campagna di reclutamento dei senatori".
L'udienza preliminare nei confronti di Saccà sarà celebrata l'8 luglio. È stato trasmesso alla Procura di Roma invece il capitolo riguardante la trattativa che sarebbe stata avviata da Berlusconi per convincere l'allora senatore eletto in Oceania, Nino Randazzo, a far venire meno il sostegno al governo Prodi.