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Visualizza Versione Completa : SLA la malattia dei calciatori



giuva
05/09/2008, 09:27
letto su eurosport di borgonovo, un signor calciatorea affetto da un aterribile malattia a soli 44 anni :cry:

Ha una sigla anonima, SLA, e un nome apparentemente poco comprensibile, ma terribile: sclerosi laterale amiotrofica, il morbo di Lou Gehrig.

Una malattia che porta il nome di uno sportivo, Gehrig era un giocatore di baseball, non per un caso. I medici americani che curarano Gehrig a New York, speravano che abbinando a questa tremenda malattia il nome di uno sportivo molto popolare, la gente ne avrebbe parlato, e la ricerca sarebbe cresciuta. Ma dalla morte di Gehrig sono passati 67 anni, e anche se i passi avanti nelle cure sono stati significativi, non sono certo sufficienti.

Il fatto poi che questa malattia abbia coinvolto un po' troppi sportivi per pensare che si tratti di una casualità, alimenta sospetti: davvero molte le vittime. Le immagini di Gianluca Signorini, così drammaticamente simili a quelle di Borgonovo sono ancora negli occhi di tutti. Ma da Segato, il primo calciatore ucciso dalla SLA a soli 44 anni, a Fulvio Bernardini, da Lombardi a Minghelli, da Vincenzi a Canizza, i fascicoli su calciatori e sportivi ammalati stanno aumentando a vista d'occhio: per non parlare di chi si è ammalato di qualcosa di molto simile, e ancora poco chiaro.

Si parla anche di decine di casi molto recenti, e attuali; mentre di quelli che si sono già conclusi con il decesso di campioni del passato forse si ha troppa poca memoria. C'è una denuncia da parte della famiglia di Bruno Beatrice che ha alimentato una indagine da parte di Raffaele Guariniello, magistrato della Procura di Torino che conosce bene il caso di Borgonovo e che da tempo porta avanti un'indagine sui possibili collegamenti tra la SLA e le attività sportive professionistiche, spesso legate anche a un uso massiccio di integratori, farmaci, anti-infiammatori, pain-killers e analgesici.


i numeri di sportivi e soprattutto calciatori che si ammalano di questa malattia inzia ad essere rilevante, forse si dovrebbe inzizare a pensare ad una seria campagna antidoping, non so se sono solo gli integratori i possibili colpevoli.
del resto si sa che nel calcio i controlli sono all'acqua di rose, anzi, qualche anno fa il laboratorio antidoping si è preso una sanzione dal CIO per il numero zero (!) di controlli antidoping sui calciatori
nel 1998 uscì questo:

Dagli archivi del Laboratorio dell'Acquacetosa risulterebbe che la documentazione analitica dei controlli antidoping relativi al calcio e' inesistente. A differenza di tutti gli altri sport". Parola di Mario Pescante, presidente del Coni