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Visualizza Versione Completa : Nuovo, integrale e allacciato: solo così il casco salva la vita



alb
30/09/2008, 16:23
Da corriere.it di oggi

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Sicurezza
Nuovo, integrale e allacciato
Solo così il casco salva la vita
Come scegliere il modello giusto e minimizzare i rischi di un impatto

Diceva Edmund Burke che «una vigile e provvida paura è la madre di tutte le sicurezze». Verissimo. Quando si viaggia in moto però, anche la paura e la prudenza possono non essere sufficienti. A volte bisogna fare i conti con situazioni impreviste, errori di valutazione, perdite di concentrazione, disattenzioni proprie e soprattutto degli altri. Può bastare un attimo per trovarsi in una situazione spiacevole. E a quel punto la cosa migliore è essere equipaggiati adeguatamente per poter minimizzare le conseguenze di un impatto. Paraschiena, giacche e pantaloni protettivi, guanti e stivali hanno un'importanza enorme, ma l'elemento principe in termini di sicurezza passiva per il motociclista resta il casco, deputato a proteggere dagli impatti che potrebbero avere le conseguenze più gravi.

Un acquisto irrinunciabile per motivi che quindi vanno ben al di là degli obblighi prescritti dal Codice della Strada. Ma come si fa a scegliere il casco giusto, oggi che il consumatore si trova a dover vagliare centinaia di proposte diverse che differiscono enormemente per prezzo d'acquisto, destinazione d'uso e caratteristiche tecniche? Innanzitutto è utile chiarirsi le idee sui materiali utilizzati per la costruzione della calotta: un casco può essere realizzato in resina termoplastica, un materiale poco costoso e facile da lavorare che però ha un peso piuttosto elevato. Oppure ci si può affidare alle fibre composite (fibra di vetro, kevlar e carbonio), che danno vita a caschi molto resistenti e leggeri, ma richiedono una lavorazione attenta e costano molto di più. Meglio tenerne conto all'atto dell'acquisto: ad una calotta in fibra di bassa qualità (che può comportare difetti critici in caso di impatto) è sempre preferibile un casco in policarbonato che assicura una protezione omogenea.

Il casco poi deve essere in grado di dissipare una gran quantità di energia in caso d'urto, limitandone la quota che inevitabilmente viene trasmessa alla testa. Per questo da un lato è assolutamente necessario scegliere un casco della giusta taglia (deve comprimere adeguatamente testa e viso, non deve muoversi liberamente sulla testa in caso di scuotimenti), che è sempre obbligatorio indossare allacciato stretto. Dall'altro, bisogna ricordare che per poter assolvere la sua funzione qualsiasi casco si deforma all'interno in caso di urto, anche se mancano danni visibili all'esterno. Di conseguenza prima di rimetterlo in testa è necessario sottoporlo a un attento controllo che può decretarne anche l'inutilizzabilità.

E la forma? È chiaro che i caschi integrali siano ben più protettivi dei jet che lasciano scoperto il viso, ma un ottimo compromesso è rappresentato dai modulari dotati di mentoniera apribile. Fondamentale poi la presenza dell'etichetta di omologazione secondo la norma Ece 2205, senza la quale un casco non è vendibile. Per chi usa il casco su lunghi tragitti poi, è importante il fattore comfort, che è determinato anche dall'efficacia del sistema di aerazione, dal peso del casco stesso, che non deve essere eccessivo (quelli più leggeri pesano meno di 1.000 grammi, i più pesanti qualcosa oltre i 1.500) e dall'efficienza aerodinamica, che ne determina la rumorosità in velocità. Che si spendano 150 o 1.500 euro la scelta del casco richiede insomma pazienza, ricerca e prove. Solo così, in definitiva, si può esser certi di avere in testa qualcosa che davvero può salvare la vita.

Stefano Bargiggia
29 settembre 2008

fabiobel
30/09/2008, 16:48
Ho letto l'articolo.. era sull'allegato del Corriere della Sera, "Corriere motori" di ieri..
Nell'articolo però diceva anche che il casco va tenuto al massimo 5 anni e poi sostituito in quanto, trascorso tale periodo, i materiali non garantirebbero più la necessaria sicurezza..
Ma non era così una volta? Vale anche per i caschi odierni?