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mcgripp
19/02/2009, 12:56
ROMA - Sono state rilasciate le due suore italiane rapite al confine tra il Kenya e la Somalia il 9 novembre scorso. Ne ha dato notizia la Farnesina. Caterina Giraudo e Maria Teresa Oliviero, religiose del Movimento Contemplativo Missionario Padre de Foucauld di Cuneo, di 61 e 67 anni erano state sequestrate da un comando composto da circa 200 uomini armati nella città di El Wak, nel nordest del Kenya, al confine con la Somalia.

Subito dopo il rilascio le due suore sono state ospitate nell'ambasciata italiana di Nairobi dove sono state intervistate dal Tg1. "Sto bene, oggi siamo resuscitate", ha affermato suor Caterina Giraudo. "Non abbiamo parole per ringraziare per quello che abbiamo trovato al nostro arrivo e le persone che abbiamo incontrato a mogadiscio alla partenza. Un'accoglienza fraterna che ci ha molto scaldato il cuore. Ne siamo proprio tanto riconoscenti". Suor Maria Teresa Olivero è stata più breve: "Sto bene, siamo tanto tanto felici di essere qui". Prima di arrivare nella capitale, secondo quanto riferisce l'agenzia Misna, avevano però telefonato alle consorelle in Italia per rassicurarle sul loro stato di salute.

Il portavoce della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi ha subito espresso "la grandissima gioia" del papa per la liberazione. "Se da una parte ci rallegriamo per la notizia della liberazione - ha aggiunto - dall'altra diciamo che è drammatico usare il sistema del sequestro e pensiamo al drammatico sequestro di tante altre persone in tutto il mondo. Una forma di violenza inaccettabile". "Sono soddisfatto - ha commentato anche Silvio Berlusconi - ho seguito la vicenda da vicino. Suor Teresa e suor Caterina sono salve, libere e stanno bene". Le due religiose si trovavano in Africa da molti anni, dove lavoravano con i profughi Somali. Suor Giraudo, infermiera, seguiva soprattutto i malati di epilessia. Ancora incerta la dinamica del sequestro e le modalità del rilascio. Quella di El Wak è un'area poverissima, colpita negli ultimi mesi da una grave siccità e al centro anche di scontri tra forze di polizia e bande locali, su un confine per certi versi ingovernabile tra i due paesi africani. Fin dall'inizio l'episodio era apparso, per certi aspetti, anomalo, visto il rispetto e l'affetto di cui godono missionari e religiosi nell'area: le due religiose sembra infatti continuassero il loro lavoro umanitario malgrado in prigionia.
(19 febbraio 2009)

bastamoto
19/02/2009, 13:35
Giro subito la notizia a Giorgiorox