Vedder
23/02/2009, 12:25
Dopo una settimana di brevi e fugaci occhiate al mezzo, dopo un sabato passato a fare da cicerone per le vie di Milano, finalmente domenica posso prendere in mano la mia moto e fare un giretto un po' più serio rispetto al primo che ho fatto settimana scorsa.
Avevo in mente di fare un giro verso Consonno, una piccolo paese abbandonato che si trova in provincia di Lecco, ne avevo sentito parlare tempo fa e quale occasione migliore per approfittarne?
Prima di uscire do una veloce occhiata a viamichelin per capire dove devo svoltare per Consonno, l'unico riferimento che prendo è la città di Olginate, che incontrerò pochi chilometri prima di Lecco venendo da Merate. Poi da lì cercherò le indicazioni sui cartelli stradali, male che vada farò qualche km in più, ma visto che lo scopo è guidare non mi importa.
Alle 14.15 sono in moto tutto bardato, il freddo si sente, nonostante il sole la temperatura è sempre rigida, in effetti arrivato in tangenziale mi rendo conto che di moto non c'è ne sono, mi chiedo se faccia davvero così freddo da lasciare la moto a casa.
Arrivo a Merate, incontro qualche moto, prima andando in giro con la sportivona nella tuta di pelle mi salutavano i giappisti e io cottraccambiavo, ora loro mi guardano come se fossi un harleista (non me ne vogliano gli harleisti) e io li guardo come dire (ma 'ndo ca#@o corri?) e così capisco che non faccio più parte della schiera degli smanettoni, almeno sul dritto, perchè appena iniziano le curve il mio istinto si fa sentire e allora ciao passeggiata tranquilla in VI a 70 km/h anche se una guida un po' più spinta con la bonnie richiede un maggior impegno e concentrazione.
La bonneville è una moto che ti permette di andare piano, anche a 50 km/h non ti senti impiccato ad una velocità troppo lenta per questi tempi, anzi è rilassante, puoi permetterti di guardare la gente per strada, le strade che percorri, il panorama e tutto quello che prima, quando andavi veloce, ti scorreva via.
Finalmente inizia il tratto con le curve, ad Olginate abbandono la statale che costeggia l'Adda che da Merate porta a Lecco, giro a sinistra, inizia subito la salita con curve, inizia la strada da guidare.
La Bonneville non piega da sola, la devi spingere e non basta buttarla giù, la devi tenere in percorrenza curva e i 200 kg di ferro e cromature e il freno anteriore che un tempo usavo tantissimo per correggere gli errori che facevo ora mi rendo conto che quegli errori devo stare attento a non commetterli più, perchè questa inglesona perdona un po' meno delle giapponesi, implica una guida più impegnativa sul misto, impegnativa se hai voglia di tenere un ritmo un po' più allegro altrimenti se non si ha fretta si lascia guidare come uno scooter con quei cavalli in più per poter effettuare un sorpasso in sicurezza.
Mi avvicino a Consonno, lo so perchè finalmente c'è un cartello che indica che mancano 3 km, la strada si fa più brutta, piena si sassolini e buche, vado piano, quasi a passo d'uomo, ho una paura incredibile che mi scivoli l'anteriore e con orrore penso ai graffi sul carter e ai segni sulle marmitte che mi troverei per una piccola caduta, piano piano finalmente arrivo al paese abbandonato, non sono l'unica presenza umana, essendo un posto abbastanza conosciuto ci sono altri umani sardo muniti. Coppiette e amici che sono venuti lì per vedere e fotografare, anche io mi sono portato la mia fida compatta, ma più che scattare al luogo decido di fare un paio di foto alla bonneville, che è sempre un bel vedere. Sicuramente quando farà un po' più caldo ritornerò in questo posto per fare qualche foto in più e per rifarmi queste stradine.
Riparto in direzione Lecco, la mia idea sarebbe quella di andare alla Madonna del Ghisallo, prendo la strada che da Lecco porta a Bellagio, la strada stretta che costeggia il lago in primavera estate è piena di moto che corrono oggi invece ci sono solo automobilisti, ma anche quelli sono davvero pochi, non proseguo per Bellagio ma giro a sinistra per Asso e ricomincio a salire arrivato ad Asso invce che proseguire per il Ghisallo giro a sinistra direzione Erba-Milano il freddo inizio a sentire il freddo gelido sulle mani e sulle ossa.
Mi ritrovo in superstrada Milano-Lecco che è molto trafficata (tanto da essermi pentito di averla presa), anche in questo caso tante macchine e pochissime moto, percorro qualche km con, un'R1 e una kawasaky , tipo Honda Transalp, faccio fatica anche a tenere i 130 km/h però concentrandomi sulla guida sento meno il freddo, senza protezione aereodinamica svilupperò notevolemente i muscoli del collo e delle braccia, altro che palestra!
Arrivo a casa, dopo circa 3 ore di moto e 160 km percorsi che non sono molti ma che mi sono goduto dall'inizio alla fine.
Ora penso al prossimo giretto, spero in compagnia di qualche altro motociclista.
Un paio di foto in allegato
http://farm4.static.flickr.com/3439/3303581678_bbe622bb7a.jpg
http://farm4.static.flickr.com/3606/3303586594_2b114afbbf.jpg
Avevo in mente di fare un giro verso Consonno, una piccolo paese abbandonato che si trova in provincia di Lecco, ne avevo sentito parlare tempo fa e quale occasione migliore per approfittarne?
Prima di uscire do una veloce occhiata a viamichelin per capire dove devo svoltare per Consonno, l'unico riferimento che prendo è la città di Olginate, che incontrerò pochi chilometri prima di Lecco venendo da Merate. Poi da lì cercherò le indicazioni sui cartelli stradali, male che vada farò qualche km in più, ma visto che lo scopo è guidare non mi importa.
Alle 14.15 sono in moto tutto bardato, il freddo si sente, nonostante il sole la temperatura è sempre rigida, in effetti arrivato in tangenziale mi rendo conto che di moto non c'è ne sono, mi chiedo se faccia davvero così freddo da lasciare la moto a casa.
Arrivo a Merate, incontro qualche moto, prima andando in giro con la sportivona nella tuta di pelle mi salutavano i giappisti e io cottraccambiavo, ora loro mi guardano come se fossi un harleista (non me ne vogliano gli harleisti) e io li guardo come dire (ma 'ndo ca#@o corri?) e così capisco che non faccio più parte della schiera degli smanettoni, almeno sul dritto, perchè appena iniziano le curve il mio istinto si fa sentire e allora ciao passeggiata tranquilla in VI a 70 km/h anche se una guida un po' più spinta con la bonnie richiede un maggior impegno e concentrazione.
La bonneville è una moto che ti permette di andare piano, anche a 50 km/h non ti senti impiccato ad una velocità troppo lenta per questi tempi, anzi è rilassante, puoi permetterti di guardare la gente per strada, le strade che percorri, il panorama e tutto quello che prima, quando andavi veloce, ti scorreva via.
Finalmente inizia il tratto con le curve, ad Olginate abbandono la statale che costeggia l'Adda che da Merate porta a Lecco, giro a sinistra, inizia subito la salita con curve, inizia la strada da guidare.
La Bonneville non piega da sola, la devi spingere e non basta buttarla giù, la devi tenere in percorrenza curva e i 200 kg di ferro e cromature e il freno anteriore che un tempo usavo tantissimo per correggere gli errori che facevo ora mi rendo conto che quegli errori devo stare attento a non commetterli più, perchè questa inglesona perdona un po' meno delle giapponesi, implica una guida più impegnativa sul misto, impegnativa se hai voglia di tenere un ritmo un po' più allegro altrimenti se non si ha fretta si lascia guidare come uno scooter con quei cavalli in più per poter effettuare un sorpasso in sicurezza.
Mi avvicino a Consonno, lo so perchè finalmente c'è un cartello che indica che mancano 3 km, la strada si fa più brutta, piena si sassolini e buche, vado piano, quasi a passo d'uomo, ho una paura incredibile che mi scivoli l'anteriore e con orrore penso ai graffi sul carter e ai segni sulle marmitte che mi troverei per una piccola caduta, piano piano finalmente arrivo al paese abbandonato, non sono l'unica presenza umana, essendo un posto abbastanza conosciuto ci sono altri umani sardo muniti. Coppiette e amici che sono venuti lì per vedere e fotografare, anche io mi sono portato la mia fida compatta, ma più che scattare al luogo decido di fare un paio di foto alla bonneville, che è sempre un bel vedere. Sicuramente quando farà un po' più caldo ritornerò in questo posto per fare qualche foto in più e per rifarmi queste stradine.
Riparto in direzione Lecco, la mia idea sarebbe quella di andare alla Madonna del Ghisallo, prendo la strada che da Lecco porta a Bellagio, la strada stretta che costeggia il lago in primavera estate è piena di moto che corrono oggi invece ci sono solo automobilisti, ma anche quelli sono davvero pochi, non proseguo per Bellagio ma giro a sinistra per Asso e ricomincio a salire arrivato ad Asso invce che proseguire per il Ghisallo giro a sinistra direzione Erba-Milano il freddo inizio a sentire il freddo gelido sulle mani e sulle ossa.
Mi ritrovo in superstrada Milano-Lecco che è molto trafficata (tanto da essermi pentito di averla presa), anche in questo caso tante macchine e pochissime moto, percorro qualche km con, un'R1 e una kawasaky , tipo Honda Transalp, faccio fatica anche a tenere i 130 km/h però concentrandomi sulla guida sento meno il freddo, senza protezione aereodinamica svilupperò notevolemente i muscoli del collo e delle braccia, altro che palestra!
Arrivo a casa, dopo circa 3 ore di moto e 160 km percorsi che non sono molti ma che mi sono goduto dall'inizio alla fine.
Ora penso al prossimo giretto, spero in compagnia di qualche altro motociclista.
Un paio di foto in allegato
http://farm4.static.flickr.com/3439/3303581678_bbe622bb7a.jpg
http://farm4.static.flickr.com/3606/3303586594_2b114afbbf.jpg