derfel
14/06/2009, 15:36
L’anno scorso ho visto la Bonnie per la prima volta e mi è piaciuta subito molto, poi ho aspettato un po’ per vedere se si fosse trattato di amore vero o di una semplice infatuazione. Quindi all’inizio di aprile di quest’anno ho cominciato il mio corteggiamento andando presso il concessionario a fare domande man mano sempre più specifiche.
Fino a che sono arrivato al punto in cui la decisione era quasi presa: versare la mia Ducati SS 900 del 1999 e prendere la Bonneville T100 del 2009, con le idee abbastanza chiare sferro il mio attacco al rivenditore, il quale valuta la mia moto 1.500 euri. Cazzarola sono troppo pochi, speravo di prenderne 2.500 – 3.000.
Così niente affare e me ne torno a casa con le pive nel sacco. Tutte queste operazioni sono sempre state fatte insieme alla mia convivente, la quale giunti a casa mi dice testuali parole: “sai, sono contenta che non abbiamo venduto la “patatina” (così chiamiamo affettuosamente in famiglia la Ducati), mi sarebbe dispiaciuto molto, anche se la Triumph è molto bella”, poi dopo una breve pausa riprende: “scusa, ma se la Triumph la prendessimo senza dare niente indietro? Così avremmo una moto più sportiva e una più adatta alle passeggiate”.
Non ci potevo credere, a maggio ci vorremmo sposare e la futura sposa invece di preoccuparsi di ricevimenti, abiti, bomboniere e affini in via esclusiva, mi dice di comprare una seconda moto (terza contando la Vespa) senza battere ciglio!:w00t:
Tengo a precisare che campiamo del mio stipendio, che è buono, ma nulla di eccezionale, lei fino a settembre non comincerà a lavorare, quindi non siamo propriamente un nucleo famigliare che si può collocare tra quelli benestanti.
Comunque sia, il 10 maggio torno presso il concessionario e avvio le pratiche di acquisto e tre giorni dopo abbiamo fatto i nostri primi 25 km con la nostra Bonnie T100 verde-panna.
Sono molto fortunato ad aver trovato una ragazza che condivide con me le mie passioni ed il mio modo di vedere la vita, anche perché lei non è una vera appassionata di moto (ma lo sta diventando), semplicemente accetta quelli che sono i miei interessi e vuole partecipare attivamente a tutte le sfaccettature della mia vita, io per contro cerco di fare lo stesso. Auguro a tutti voi la mia stessa buona sorte.
Non so perché vi racconto questo, probabilmente a nessuno interessa, però ho pensato che la mia esperienza possa ridare speranza a tutti coloro che hanno mogli – fidanzate che mal tollerano la presenza della moto in garage.
Fino a che sono arrivato al punto in cui la decisione era quasi presa: versare la mia Ducati SS 900 del 1999 e prendere la Bonneville T100 del 2009, con le idee abbastanza chiare sferro il mio attacco al rivenditore, il quale valuta la mia moto 1.500 euri. Cazzarola sono troppo pochi, speravo di prenderne 2.500 – 3.000.
Così niente affare e me ne torno a casa con le pive nel sacco. Tutte queste operazioni sono sempre state fatte insieme alla mia convivente, la quale giunti a casa mi dice testuali parole: “sai, sono contenta che non abbiamo venduto la “patatina” (così chiamiamo affettuosamente in famiglia la Ducati), mi sarebbe dispiaciuto molto, anche se la Triumph è molto bella”, poi dopo una breve pausa riprende: “scusa, ma se la Triumph la prendessimo senza dare niente indietro? Così avremmo una moto più sportiva e una più adatta alle passeggiate”.
Non ci potevo credere, a maggio ci vorremmo sposare e la futura sposa invece di preoccuparsi di ricevimenti, abiti, bomboniere e affini in via esclusiva, mi dice di comprare una seconda moto (terza contando la Vespa) senza battere ciglio!:w00t:
Tengo a precisare che campiamo del mio stipendio, che è buono, ma nulla di eccezionale, lei fino a settembre non comincerà a lavorare, quindi non siamo propriamente un nucleo famigliare che si può collocare tra quelli benestanti.
Comunque sia, il 10 maggio torno presso il concessionario e avvio le pratiche di acquisto e tre giorni dopo abbiamo fatto i nostri primi 25 km con la nostra Bonnie T100 verde-panna.
Sono molto fortunato ad aver trovato una ragazza che condivide con me le mie passioni ed il mio modo di vedere la vita, anche perché lei non è una vera appassionata di moto (ma lo sta diventando), semplicemente accetta quelli che sono i miei interessi e vuole partecipare attivamente a tutte le sfaccettature della mia vita, io per contro cerco di fare lo stesso. Auguro a tutti voi la mia stessa buona sorte.
Non so perché vi racconto questo, probabilmente a nessuno interessa, però ho pensato che la mia esperienza possa ridare speranza a tutti coloro che hanno mogli – fidanzate che mal tollerano la presenza della moto in garage.