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D74
10/07/2009, 12:46
«Scappo. Qui la ricerca è malata» - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_29/ricerca_clementi_e10bae7e-646a-11de-91da-00144f02aabc.shtml)


Cervelli in fuga - Rita Clementi, 47 anni, 3 figli: sistema antimeritocratico
«Scappo. Qui la ricerca è malata»
Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma

Una laurea in Medicina, due spe*cializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di geneti*ca dell’Università di Pavia. Rita Cle*menti ( foto a sinistra), 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origi*ne genetica di alcune forme di lin*foma maligno, in questa lettera in*dirizzata al presidente della Re*pubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Ita*lia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importan*te centro medico di Boston.

Rita Clementi, 47 anni
Rita Clementi, 47 anni
Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al*la loro madre. Vado via con rab*bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi*zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie*dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian*do ad essere italiana.

Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun*ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto*maticamente espulso dal «siste*ma » indipendentemente dai ri*sultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie*ne, poiché in Italia la benevo*lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricer*ca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può per*mettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nul*la. E poi, perché dovrebbe adi*re le vie legali se docenti dichia*rati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver con*dotto concorsi universitari vio*lando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continua*to a essere eletti (dai loro colle*ghi!) commissari in nuovi con*corsi?

Io, laureata nel 1990 in Medi*cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni*versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri*mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo*ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun*que possibile ereditare dai geni*tori la predisposizione a svilup*pare questa forma tumorale. Ta*le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade*re non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri*cerca stranieri hanno conferma*to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe*ta in Patria.

Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeni*che...

Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen*sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, con*tratti di consulenza... Come ul*timo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica me*dica dell’Università di Pavia, fi*nanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.

Sia chiaro: nessuno mi impo*neva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dal*la forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ri*cerca che molti hanno giudica*to promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfig*gere il cancro.

Desidero evidenziare pro*prio questo: il sistema antimeri*tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta*re a crescere; per questo moti*vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han*no ritenuto di aumentare i fi*nanziamenti per la ricerca.

È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostu*me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con*seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi*tà e gli enti di ricerca come feu*do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.

Rita Clementi

:cry::cry::cry::cry:

così le sue scoperte verranno COMPRATE domani...... :cry::cry::cry:

Lady veRSys
10/07/2009, 18:07
in italia a nessuno interessa la ricerca perchè costa troppo il lavoro di laboratorio....alla fine è meglio comperare il prodotto finale in uno stato straniero........pagando soldoni ovio

qua interessa solo far soldi .....alta finanza ....banche .....giochi sporchi in borsa.....pensare a come spennare il proprio dipendente e contribuente.......

alla fine governa solo una parte di italiani che se ne sbatte della salute della ricerca dei cervelli sprecati.......quelli che noi si va a votare ...a to punto .....metto in mezzo sia la dx che sx.........immondi tutti........

tanto loro vanno in america a curarsi il cancro e noi qua a crepare di dolori e spasmi,,,,,,

loro hanno i soldi ...............è noi che non abbiamo nulla,anche se abbiamo la libertà della protesta a chi interessa i nostri bei discorsi e principi???

niconino
10/07/2009, 18:15
gia' piuttosto di investire sulla ricerca sputtanano miliardi per la salerno reggio,scuole di veline,ed altre opere che non servono ad un casso ma per le cose utili e concrete per magia finiscono i soldi:cry::cry::cry::cipenso::cipenso::cipenso::cipenso::cipenso:

everts76™
10/07/2009, 18:30
e' tutto un magna magna....nn vogliono la nostra salute....
ormai ci prendono x il culo da anni...

D74
10/07/2009, 18:59
quando una nazione non investe nella ricerca, nella scuola pubblica, nella sanità ma opera solo tagli e inutili quanto propagandistiche delocalizzazioni si è in declino.....

il risultato si vede....nei secoli passati finchè vi erano mecenati che finanziavano geni come leonardo, michelangelo ect....quella che poi è diventata l'Italia era il centro del mondo nelle arti, nelle scienze in tutto!!!

ora invece c'è il nulla....

everts76™
10/07/2009, 19:15
quando una nazione non investe nella ricerca, nella scuola pubblica, nella sanità ma opera solo tagli e inutili quanto propagandistiche delocalizzazioni si è in declino.....

il risultato si vede....nei secoli passati finchè vi erano mecenati che finanziavano geni come leonardo, michelangelo ect....quella che poi è diventata l'Italia era il centro del mondo nelle arti, nelle scienze in tutto!!!

ora invece c'è il nulla....

siamo in declino..ma con berlusconi dove vuoi che si vada???

Medoro
10/07/2009, 19:40
purtroppo qui è all'ordine del giorno
sforniamo molte delle più brillanti menti al mondo e le confiniamo nei sotterranei delle università con laboratori da medioevo e con CONTRATTI A PROGETTO,che chissa poi se verranno rinnovato invece nel resto del mondo i nostri cervelli li pagano a suon di soldoni e li finanziano a palate e poi ovviamente portano risultati che ripagano e moooooooooooooolto bene l'investimento fatto,dite che ci perdono e sono scemi????
o siamo noi gli scemi a farli andare via

Il ragazzo che mi seguiva durante il tirocinio 29 anni laure triennale più specialistica RESPONSABILE di un laboratorio di clonaggio di microrganismi di 3° livello
800€ al mese con contratto a progetto,ho detto tutto

D74
10/07/2009, 19:53
siamo in declino..ma con berlusconi dove vuoi che si vada???

per una volta non è solo colpa di Berlusconi, bensì da troppo tempo tutto il campo che unisce istruzione, ricerca e sanità nonchè il welfare è visto solo come un costo..e non come una risorsa

fia81
10/07/2009, 20:04
Mi sento un po' chiamata in causa, dal momento che sono un cervello attualmente all'estero e forse deciderò di emigrare del tutto.
Non sono come la ricercatrice dell'articolo, ma nel mio piccolo, nel mio settore, provo a fare della ricerca da 4 anni.

Al di la di tutte le cose che si possono dire e che sono più o meno note. Vorrei far presente alcune situazioni della ricerca in italia, forse meno note ai non addetti.

Innanzitutto ci tengo a precisare che la ricerca, fin tanto che una persona o un gruppo o un ente non diventano produttivi, è molto dispendiosa per lo stato. Ora non mi ricordo le cifre, ma il mantenimento di uno studente universitario si aggira su ordini delle migliaia di euro l'anno, che poi per una persona che fa ricerca significa "mantenerlo" per 3+ 2 anni minimo + altri 3 di dottorato.

Dopo di che, cosa fa lo stato? (a parte che al momento tagliano i soldi all'università, così pian piano manco ci saranno più studenti da mantenere)...lo stato dopo aver formato dei cervelli, anche buoni (negli ultimi anni il livello universitario italiano è crollato ma fino a poco tempo fa, almeno per lacuni settori, al preparazione universitaria nostrana era globalmente riconosciuta come una delle migliori in circolazione), decide all'improvviso che non vale più la pena di investire nella ricerca...Sostanzialmente blocca la catena di montaggio lì dove potrebbe iniziare a diventare produttiva..si è parlato di brevetti..ad es uno dei primi brevetti per le cellule fotovoltaiche è stato inventato in Italia, solo che non si sono trovati investitori nazionali, il brevetto è stato venduto, direi alla svizzera, e ora paghiamo fior di quattrini una cosa che avremmo potuto pagare di meno...
E c'è di più, questa politica, oltre a danneggiare direttamente la produzione interna, facilita indirettamente la concorrenza: parlo del fatto che dopo aver sfornato tanti be polletti intelligenti, non trovando più, questi polletti, cibo a casa loro...emigrano, giustamente se vogliamo per alcuni versi, verso lidi dove la loro formazione viene un po' considerata...risultato?i vari stati che accolgono a braccia spalancate i ricercatori italinai, si trovano non più polli ma belle galline pronte a sfornare delle uova, senza aver sganciato una lira perché crescessero..in pratica si pigliano i ricercatori già produttivi, non dovendo investire sulla loro formazione.

In Italia non ci sono soldi né nel settore pubblico né in quello privato (ricerca privata, atro buco nero italiano)..vi do dei piccoli dati, giacché sto a parigi attualmente...Il dottorato fino all'anno scorso in Italia veniva pagato 830 euro al mese (ora si è saliti a 1040), in Francia viaggia sui 1200, con stanze, scrivania privata e computer privato. (a roma siamo in 20 in una stanza);
dopo il dottorato ci sono i cosidetti PostDoc, borse della durata in linea di massima 1+1 di ricerca, in Italia, se c'hai culo che il prof tuo è ammanicato e stai nel gruppo che sgancia, ti danno sui 1100 al mese, in francia me ne hanno appena proposto uno di 2100 al mese.
Poi si entra nella catena irreversibile della carriera accademica, non voglio ora entrare nel merito della "meritocrazia" se no, non ne usciamo più....idem...ti dice culo, entri, ricercatore 1200 al mese, in Francia 2500, ...e via discorrendo

Stiamo in un paese in cui se hai un dottorato di ricerca sei scomodo per le aziende (tranne pochissime, ambitissime mosche bianche), perché ragoni troppo, sei bene o male abituato ad essere pagato e non sei più un ragazzino che si fa mettere i piedi in testa

Io come tanti miei amici siamo di fronte al fatto che se non vogliamo sprecare il nostro lavoro, ci conviene andarcene...ed è bello passare un periodo all'estero, ma vi assicuro che l'emigrazione forzata, con scarsa se non nulla possibilità di rientro dopo non si sa quanti anni...non è piacevole...d'altronde, come riportato nell'articolo sopra, anche se riesci a rimanere o a rientrare, la situazione stantia non suggerisce di rimanere a lungo...

io non so che fare, vorrei un lavoro, decente, a livello degli studi che ho fatto, vorrei non essere costretta ad andarmene di casa...

mah....

Lady veRSys
10/07/2009, 20:19
fia 81......se trovi un posto all'estero restaci.........le malinconie del tuo paese ci saranno ,ma anche se cambi regione siamo la ..........,,

fai i tuoi interessi e non quelli di una nazione che ti rende orfana.

fia81
10/07/2009, 20:28
..i propri interessi, grazie al cielo, non sono solo nel lavoro...e questo sarà un perenne dilemma per l'uomo...eheheheheh

Lady veRSys
10/07/2009, 20:38
..i propri interessi, grazie al cielo, non sono solo nel lavoro...e questo sarà un perenne dilemma per l'uomo...eheheheheh

:biggrin3::biggrin3::biggrin3:vero!!!

MR-T
10/07/2009, 21:07
mah... che dire? :(

ci vogliono fondi ed investimenti....