Il padre di Carlotta: «Mai perdonerò la vostra indiffernza»
A quindici giorni dalla morte della diciottenne, il padre si sfoga con una lettera amara a Bartolini e al vigile che guidava l’auto
Luca Fondelli, il padre di Carlotta, la ragazza di 18 an*ni travolta e uccisa in viale Amendola da un’auto dei vi*gili urbani di Firenze men*tre a bordo di uno scooter con il fidanzato stava andan*do in San Niccolò, scrive al comandante dei vigili urba*ni Alessandro Bartolini. Scri*ve una lettera piena di dolo*re e di rabbia. Chiede che venga pubblicata integral*mente, ma il Corriere Fioren*tino, anche nel rispetto del dolore di chi era alla guida dell’auto che ha ucciso Car*lotta, ha deciso di non farlo. Il vigile in questione, da quanto si apprende dal suo avvocato Pasquale De Luca, è ancora sotto un compren*sibile stato di choc. Pochi giorni fa è stato ascoltato in procura dal pm Fedele La Terza e in quella circostanza ha ricostruito i momenti del*l’incidente — avvenuto nel*la notte tra il 14 e il 15 luglio — dicendo che l’auto in prossimità dell’incrocio ave*va il lampeggiante, ma solo la sirena ad intermittenza e che poco prima del semafo*ro avrebbe rallentato.
«NON PERDONERO' LA VOSTRA INDIFFERENZA» - La lettera di Luca Fondelli però attacca lui e il coman*dante accusando l’agente di «non aver mai chiesto perdo*no » e il comandante «di non essere rientrato dalle ferie» nei giorni immediatamente successivi all’incidente «per occuparsi umanamente e professionalmente di questa triste e assurda vicenda». Questo, scrive il padre di Car*lotta «è lo sfogo di un padre disperato» che ha «abbando*nato i primitivi istinti di ven*detta », ma che non riuscirà «mai a perdonare la terribile indifferenza». Luca Fondelli — che rin*grazia per la vicinanza il sin*daco Matteo Renzi, l’assesso*re Massimo Mattei, i consi*glieri comunali Giovanni Galli, Massimo Pieri e Pier*luigi Picerno, amministrato*re delegato del Giornale del*la Toscana — racconta il suo dolore attraverso i parti*colari. «Da quella sera la no*stra vita è stata catapultata direttamente all’inferno; un inferno quotidiano compo*sto da una cameretta ormai vuota, da un armadio pieno di abiti buttati alla rinfusa che non saranno più indos*sati, da un diploma scolasti*co che non sarà mai ritirato, da un cane che, incredulo, ancora si aggira per casa cer*cando una delle sue due pa*droncine (Carlotta ha una so*rella gemella, Flavia, ndr ), da tanti cuori ormai spezzati a metà...».
L'ASSOCIAZIONE PER CARLOTTA - Non si da pace il papà del*la diciottenne alla quale è stata intitolata anche un’as*sociazione — a cui si sono iscritte quasi ottomila perso*ne — che presto potrebbe di*ventare una fondazione inti*tolata alla sua Carlotta: «È in*giusto rinunciare a tutto quello che la vita avrebbe of*ferto a Carlotta» e ancora, an*che a lei «sarebbe piaciuto trascorrere una vacanza, ma purtroppo non potrà farlo mai più». Il dolore, scrive Lu*ca Fondelli, «al momento co*cente ed insopportabile, è cambiato ed ha preso la for*ma, ancora peggiore, della cupa disperazione e della tri*ste consapevolezza che que*sto giovane cucciolo non sa*rà più presente nelle nostre vite, non rallegrerà più le no*stre giornate, non vivrà più la spensieratezza tipica dei diciotto anni».
Alessio Gaggioli
03 agosto 2009