Toseland leader, riscatto Bayliss
A Phillip Island Troy Bayliss vince gara-1 precedendo al traguardo James Toseland che poi fa sua la seconda manche confermandosi leader della classifica iridata piloti. Max Biaggi colleziona un terzo e un quarto posto
L'Australia incorona James Toseland leader del Mondiale Superbike 2007 e fa tornare grande il 'suo' Troy Bayliss: il britannico su Honda, che va in fuga nella classifica piloti con 90 punti, e l'australiano su Ducati ufficiale, che recupera ben 4 posizioni portandosi dal 7° al 3° posto, si aggiudicano una manche a testa.
In gara-1 Troy Bayliss soffre, ma vince, cancellando tutta la delusione raccimolata in Qatar in occasione del debutto stagionale. Sul circuito di casa l'australiano del team ufficiale Ducati torna al successo, il 35° in carriera, precedendo al traguardo un combattivo James Toseland e Max Biaggi, in ritardo di più di 10 secondi sul vincitore. Dopo aver segnato la tredicesima pole della carriera, Troy Bayliss è deciso a portare a casa il primo successo stagionale ma allo spegnimento dei semafori capisce che sarà impresa ardua. All'uscita della 'Doohan Corner' è Max Biaggi a portarsi davanti a tutti, anche se con un sorpasso all'esterno della Southern Loop James Toseland restituisce subito il favore guadagnando qualcosa sugli avversari: alle sue spalle si fanno subito sotto Bayliss, Corser, il romano Biaggi, Haga, Nieto, Xaus, Laconi e Brookes. La prima battaglia della corsa ha per protagonisti proprio il Corsaro e il nipponico della Yamaha, con gran gioia delle due Kawasaki PSG-1 che riagganciano la coppia. Dopo appena 4 giri facile delineare il gruppo di piloti che lotterà per la vittoria: Toseland, Corser e Bayliss, racchiusi nello spazio di appena 6 decimi, e a 3"7 la coppia Biaggi-Haga. Il ducatista rompe gli indugi e attacca Corser nel corso del 9° giro per poi lanciarsi all'inseguimento del leader della corsa. Alle loro spalle primi segnali di cedimento delle due Yamaha YZF R1: Haga non preoccupa più Biaggi, Corser prende quasi 2 secondi dalla coppia in testa al 16° passaggio. A partire da questo momento inizia il magistrale duello tra Toseland e Bayliss: al giro numero 17 l'australiano, con una staccata alla Honda Corner, tenta un improbabile attacco all'esterno che fallisce ma, nella tornata successiva, nello stesso punto, ci riprova e questa volta balza al comando, guadagnando un certo margine di vantaggio sul pilota Honda. Max Biaggi intanto si porta al terzo posto dopo che Corser è costretto dal cedimento dei pneumatici a frenare per evitare spiacevoli inconvenienti. Ultimi giri e ultimi brividi non tanto per stravolgimenti di classifica quanto per le instabili coperture Pirelli che 'regalano' qualche sbandata di troppo. Ma alla fine il primo a passare sotto alla bandiera è Troy Bayliss, seguito da James Toseland e Max Biaggi. Gli altri italiani in gara: Lorenzo Lanzi (Ducati) sesto, Roberto Rolfo (Honda) undicesimo e Alessandro Polita (Suzuki) quindicesimo. Michel Fabrizio (Honda) fuori dopo appena 5 giri.
Gara-fotocopia nella seconda manche con Max Biaggi protagonista di un'ottima partenza ma subito messo sotto da Troy Corser, James Toseland e Troy Bayliss. Il britannico su Honda ha bisogno solo di un paio di giri per carburare e staccare subito la concorrenza: portatosi al comando lo mantiene praticamente fino alla fine chiudendo bene tutte le porte e approfittando di un errore dell'australiano su Ducati che, passato davanti all'undicesimo giro, si volta indietro mandando all'aria una grande occasione. Nelle retrovie intanto il romano su Suzuki viene superato nell'ordine da Xaus, Haga, Nieto e Laconi, una bagarre che favorisce la coppia leader che va tranquillamente in fuga. Ma il romano non demorde e ad un ritmo impressionante continua a recuperare terreno riportandosi subito alle spalle del poker di testa, fino a dar vita nei giri finali ad un gran duello con Corser e Haga per il gradino più basso del podio che alla fine va al nipponico. Gli altri italiani in gara: Lorenzo Lanzi (Ducati) settimo, Michel Fabrizio (Honda) ottavo, Roberto Rolfo (Honda) decimo e Alessandro Polita (Suzuki) quindicesimo.
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