VENETO: FONDO ANTI SUICIDI.... come siamo ridotti....
“Sì” al fondo anti-suicidi: finanziamenti
agevolati da 25 a 500mila euro alle ditte
Approvato il piano contro la crisi. Intervento rivolto anche alle
piccole imprese che vantano crediti presso gli enti pubblici
VENEZIA - Fondo anti-suicidi, è già stato soprannominato. Di sicuro è una risposta a quegli imprenditori veneti, e sono tanti, che faticano a resistere perché, pur vantando crediti, non riescono a essere pagati. E senza soldi, con le banche che hanno chiuso i rubinetti, non riescono a comprare i materiali per le proprie aziende.
I più tirano avanti come possono. Alcuni, troppi, arrivano a gesti estremi. È a tutti gli imprenditori che faticano ad accedere al credito che si rivolge la delibera presentata dall’assessore Isi Coppola e approvata ieri dalla giunta regionale: finanziamenti agevolati mediante l’utilizzo dei fondi di rotazione di Veneto Sviluppo. «C’è grande preoccupazione - ha detto l’assessore - nel vedere le nostre imprese boccheggianti per mancanza di liquidità e per questo abbiamo deciso di intervenire con un nuovo piano straordinario anticrisi per il 2012 e il 2013».
Il provvedimento amplia le possibilità di intervento ai casi in cui le Pmi si trovino in presenza di crediti insoluti, di crediti verso la pubblica amministrazione, di rimborsi di finanziamenti a medio lungo termine accesi per investimenti aziendali. «Inoltre, e questa è un’assoluta novità in campo nazionale – ha sottolineato Isi Coppola - abbiamo introdotto la possibilità per le imprese di ottenere liquidità per anticipazioni di ordini e/o contratti di fornitura di beni e/o servizi. È una risposta a quelle situazioni in cui le aziende non possono acquistare materie prime per mancanza di liquidità, senza trovare copertura da parte delle banche. In questo modo rischiano seriamente di fallire. Con questo piano sarà possibile per le aziende presentare il contratto in banca – per un importo minimo di almeno 5mila euro – e farsi anticipare la necessaria liquidità per l’acquisto di quanto serve».
Previsti finanziamenti agevolati da 25 a 500 mila euro (300 mila euro per le imprese artigiane non manifatturiere). Con i fondi regionali si interviene fornendo il 50% del finanziamento (l'altro 50% dalla banca) e riducendo della metà gli interessi passivi. Il rimborso avverrà in massimo 5 anni. Niente vincoli d'utilizzo rispetto al plafond di risorse disponibili sui fondi di rotazione (quasi 350 milioni che se utilizzati solo a questo scopo attiverebbero 700 milioni di nuovi finanziamenti). Previsto anche un numero verde. E siccome sarà possibile utilizzare contestualmente il fondo regionale di garanzia a costo agevolato, l’assessore si aspetta «che il sistema bancario non si tiri più indietro». Un monito, più che un auspicio.
Un plauso arriva dalla Cgia di Mestre, che aveva lanciato la proposta e che ora chiede al premier Mario Monti di fare altrettanto: «Sul modello approvato dalla Regione Veneto - ha detto Giuseppe Bortolussi - si istituisca anche a livello nazionale un fondo di solidarietà gestito dalle Prefetture in collaborazione con i Consorzi Fidi». (al.va.)