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HAI CAPITO?
Ecco, stamattina ho avuto la conferma di quanto odio alcuni modi di esprimersi.
Avete presente quelli che usano la frase "HAI CAPITO" in mezzo a qualsiasi discorso e la mettono alla fine di ogni cosa che dicono?
Poco fa, chiedo spiegazioni ad un mio collaboratore riguardo alcune cose di lavoro e in tre minuti di spiegazione ha detto "HAI CAPITO" almeno 20 volte.
Subito dopo, al telefono con un fornitore , fa lo stesso.
Dato che ci tengo ad una sorta di "protocollo" nelle comunicazioni con clienti e fornitori gli chiedo se il fornitore con cui parlava (che io conosco bene) avesse dei problemi nel comprendere ciò di cui stava parlando, dato che gli ha chiesto 20 volte se avesse capito o meno. In risposta ho ottenuto un silenzio assordante.
Nelle 2 telefonate successive non ha più proferito quell' odioso e maleducato intercalare.
Eccheccazzo.
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Si risponde: no, non ho capito un cazzo perché non ti sai esprimere.
:laugh2:
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Urge corso di comunicazione
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Purtroppo deve essere stato influenzato dall'esterno o da qualche frequentazione personale.
Questa persona lavora con la mia famiglia dal 1981 , e fino a 1 settimana fa tutto ciò non accadeva.
MAH!!!
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io ho capito, ma tu che hai detto? :dubbio:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
2877paolo
io ho capito, ma tu che hai detto? :dubbio:
Non so cosa ho detto, hai capito?
Se vuoi, hai capito, te lo rispiego, hai capito?
Non so se hai capito... hai capito?
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Perchè quelli che ti dicono "si comunque stai tranquilla" quando tu non sei per nulla agitata (e cosi facendo contribuiscono ad irritarti)?? Non li sopporto proprio
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Miss Grey
Perchè quelli che ti dicono "si comunque stai tranquilla" quando tu non sei per nulla agitata (e cosi facendo contribuiscono ad irritarti)?? Non li sopporto proprio
Per passione seguii molti anni fa una specie di seminario tenuto da alcuni "negoziatori" delle fdo italiane e uno del FBI.
Hai pienamente ragione, dire ad una persona "stai calmo" oppure " stai tranquillo" è il miglior modo per ottenere conseguenze catastrofiche.
In casi delicati la miglior cosa da dire è : ok sediamoci e parliamone.
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Stando al contatto con il pubblico ne sento ben di peggio...
Sarò fetente (e sarà dopo tanti anni...) ma li correggo sempre se dicono:
scatolo...
forbice... (forbici cazzo!)
info... (al posto di informazione)
Ma visto che parliamo di intercalare l'uso sbagliato di "piuttosto che" al posto di "e"... in quel caso dico: NON HO CAPITO...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Mastroragno
Stando al contatto con il pubblico ne sento ben di peggio...
Sarò fetente (e sarà dopo tanti anni...) ma li correggo sempre se dicono:
scatolo...
forbice... (forbici cazzo!)
info... (al posto di informazione)
Ma visto che parliamo di intercalare l'uso sbagliato di "piuttosto che" al posto di "e"... in quel caso dico: NON HO CAPITO...
fòrbice s. f. [lat. fŏrfex -fĭcis]. – 1.a. Per lo più al plur., le forbici, un paio di forbici (ant. e region. al sing.), utensile d’acciaio per tagliare, costituito da due lame terminanti a punta a un estremo, incrociate e collegate da un perno; ciascuna lama agisce come una leva di primo genere, e il perno funge da fulcro; per facilitarne l’uso, sono provviste, all’altro estremo, di anelli nei quali s’introducono il pollice e il medio della mano (le parti comprese tra il perno e gli anelli si chiamano branche). Oltre a quelle più comuni per i normali usi domestici, di negozio, d’ufficio, si hanno forbici speciali, di forma e d’impiego svariati: f. da toletta (piccole, a punte diritte o ricurve, talvolta con branche pieghevoli per riparo delle punte), da parrucchiere, da sarto, da cartolaio, da giardiniere, da chirurgo, ecc.