L'italica inventiva, il colpo di genio......

......che ci vengono riconosciuti dal mondo intero (e non è un luogo comune....) .....è mai possibile che non si riesca ad affiancarli a una sana imprenditorialità, che consenta (cribbo! :rolleyes::laugh2:) di fondare le aziende ma anche di tenersele strette....:ph34r:
L'ultimo esempio viene dalla Marzocchi, marchio storico notissimo nel mondo a 2 ruote, la cui divisione sospensioni è andata -dietro assunzione del debito consolidato pari a 15 milioni di dollari :blink::cry:- al gruppo statunitense Tenneco (..ammortizzatori Monroe e impianti di scarico Walker/Fonos...).
Un altro bel pezzo di industria che se ne va a portare profitto in altri paesi.

Quando leggo queste notizie mi prende un deciso giramento di pale........:mad:

L'imprenditoria italiana vive solamente nelle imprese di piccole dimensioni, dove la voglia di lavorare, produrre, creare qualcosa fa sì che con poche risorse si creino realtà fantastiche, non solo a livello regionale o nazionale, ma anche internazionale.
Penso ad esempio alla Campetella Robotics (il cui padron ha anche i team nel motomondiale), una piccola realtà produttiva nella mia provincia che si è imposta solamente con la tecnologia e la qualità dei prodotti in tutta Europa. Non compete certo con grandi industrie di robot, ma ha il suo spazio vitale in determinate applicazioni (iniezione con pressa di materie plastiche) e sopravvive senza problemi.
Ma tornando alle motociclette, altre piccole aziende italiane costruttrici di sospensioni sopravvivono più che dignitosamente: Bitubo, ad esempio, o Mupo. L'imprenditoria italiana non è morta né ingrigita, è forte e viva, peccato che non tutte le aziende decenni fa sono nate col culo parato da famiglie potentissime o da aiuti e partecipazioni statali, quindi se da un lato c'è chi si è potuto permettere di fare le peggiori porcate senza risentirne molto (Fiat), altra gente è costretta a chiudere i battenti nonostante abbia fatto di tutto per impedirlo.