Il mio sogno del cassetto.. il vostro qual'è?

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22/10/2010, 23:33
Herbie 53

???
22/10/2010, 23:57
nyctal

salve
22/10/2010, 23:59
Herbie 53

Citazione:

Originariamente Scritto da nyctal

salve

:coool:
23/10/2010, 00:01
nyctal

ancora qui sei? ormai dovresti essere privo di stimoli.
23/10/2010, 00:06
Herbie 53

Citazione:

Originariamente Scritto da nyctal

ancora qui sei? ormai dovresti essere privo di stimoli.

:dry:io sto qui per puro piacere..:dry:
23/10/2010, 06:47
Big Marino

I miei sogni che avevo riposto nel cassetto li ho esauriti da un bel po di tempo.
Dunque:
Il mondo l'ho girato America del Nord, Centro e Sud EAST-WEST
Giappone, Cina, Africa, Russia, Polonia,

In pratica me lo sono girato tutto meno la punta estrema dell'Africa e Australia
Non so se riuscirò a farle ma comunque i miei sogni nel bene e nel male si sono poiala fine avverati.

Vorrei ancora poter andare a Capo Nord e farmi tutta la Francia passando per la costa

che palle vi ho fatto vero?
23/10/2010, 07:03
Intrip

Citazione:

Originariamente Scritto da Herbie 53

???

http://digilander.libero.it/le.facci...a/amici/74.gif
23/10/2010, 07:16
fearless

autri cassetti :oook:
23/10/2010, 07:17
Intrip

fate paura voi 2 :ph34r:
23/10/2010, 07:43
MR-T

e non solo loro :D
23/10/2010, 10:51
Strega Klà

Và bè.....allora...
come siete messi??
I sogni aumentano.....i cassetti son sempre quelli....
Io mi trasferisco nell'armadio (cogliendo il suggerimento dell'Intriplato)...:dry:
23/10/2010, 10:59
winter1969

Citazione:

Originariamente Scritto da Strega Klà

Và bè.....allora...
come siete messi??
I sogni aumentano.....i cassetti son sempre quelli....
Io mi trasferisco nell'armadio (cogliendo il suggerimento dell'Intriplato)...:dry:

ok

i consigli dell'Immukato sono sempre ottimi :oook:
23/10/2010, 11:00
fearless

Citazione:

Originariamente Scritto da winter1969

ok

i consigli dell'Immukato sono sempre ottimi :oook:

quoto
23/10/2010, 11:03
@ndre@

Utopie, sogni, aspirazioni, speranze.
Simboli della controcultura in voga negli anni sessanta quando i giovani lottavano per la fantasia al potere. I tempi sono cambiati e oggi la fantasia non è più un concetto astratto, che cattura emozioni e incoraggia speranze.
Quale fantasia, quale utopia, quale sogno può covare un dittatore che rende il suo popolo alla fame, che distrugge l'equilibrio ecologico di un intero mare, che massacra donne e bambini con gas venefici?
Quale utopia, quale sogno può alimentare uno stato dominatore del mondo che da sempre si sente il gendarme dell'umanità e che interviene con la logica assurda e sanguinaria della guerra a redimere questioni che si protraggono negli anni, nei decenni, che solo l'arma della diplomazia e dell'intelligenza avrebbero in qualche modo aiutato a risolvere? E a noi che cosa rimane?
Il sogno artificiale costruito dai feticci televisivi. Una vittoria in un quiz, un'auto sfavillante in dono per aver fatto tris o un pacco di milioni se azzecchi le date di morte e di nascita di Garibaldi o di Mazzini.
No, non erano questi i sogni che sognavamo. Non erano così fatui e superficiali, così passeggeri e inutili. Speravamo in un mondo migliore, in una vita fatta di valori, volevamo la pace, lo chiedevamo con la musica e l'amore. Sognavamo ideali puri, umanisti.
Non erano utopie ma progetti perchè le cose si mettessero per il verso giusto. E che cosa abbiamo capito?
Che il sogno nel cassetto sta dentro di noi. Sta nella vita quotidiana di ognuno, nel sorriso a una donna, nell'emozione di un giorno, nelle parole riparatrici di un amico, nell'amore di un figlio, nel pensare che il suo futuro non sarà buio.
Abbiamo come una sorta di pudore nell'ammetterlo. Abbiamo paura di domani, paura che un sistema economico prima fornisca le armi a un individuo senza scrupoli e poi gli dichiari guerra, mettendo a repentaglio il destino dell'umanità.
Credevamo che il nemico di 007, la temibile Spectre, fosse una costruzione fantasiosa di Ian Fleming. E invece i sogni belli, le nostre fantasie giocose e libidiche hanno lasciato che i fantasmi di storie inventate diventassero realtà. Non abbiamo realizzato nulla di quello che sognavamo. Forse ci è rimasta la soddisfazione di aver fatto qualcosa. Il ricordo palpitante di un'epoca che oggi appare irripetibile.
Tutti insieme a credere in qualche cosa che non ci hanno mai dato, tutti insieme a vivere emozioni, ad amare. E poi abbiamo cercato noi stessi, chiudendoci nella nostra sicurezza, nella nostra capacità di saperci conoscere, senza delegare, senza pensare che un sistema diverso fosse un sistema migliore.
Abbiamo vissuto sogni da post-hippie e da yuppies, da rampanti e da chierichetti. Siamo arrivati ad oggi e ci pare che sia giunto il momento di fare i conti, di ricordare ieri e di guardare domani con l'occhio incerto di chi comunque ci crede ancora. Senza illudersi.
E, la mattina, nel cassetto del comodino c'è ancora il sogno della sera. Che è quello di ogni uomo, il più bello.
Che domani ci sia la gioia incontrollata e fuggevole di avere un sogno nel cassetto.
Da nascondere.

:ph34r:
23/10/2010, 11:08
maxsamurai

mettere a posto una vecchia casa in campagna lasciata da i miei zii...ma la vedo dura...spero di non doverla dare via,troppi bei ricordi per me e troppi sacrifici da parte loro per averla
23/10/2010, 11:15
criomat

Citazione:

Originariamente Scritto da maxsamurai

mettere a posto una vecchia casa in campagna lasciata da i miei zii...ma la vedo dura...spero di non doverla dare via,troppi bei ricordi per me e troppi sacrifici da parte loro per averla

:ph34r::ph34r::ph34r:

vuoi prostituirti per racimolare i soldi della ristrutturazione???
23/10/2010, 11:25
winter1969

Citazione:

Originariamente Scritto da @ndre@

Utopie, sogni, aspirazioni, speranze.
Simboli della controcultura in voga negli anni sessanta quando i giovani lottavano per la fantasia al potere. I tempi sono cambiati e oggi la fantasia non è più un concetto astratto, che cattura emozioni e incoraggia speranze.
Quale fantasia, quale utopia, quale sogno può covare un dittatore che rende il suo popolo alla fame, che distrugge l'equilibrio ecologico di un intero mare, che massacra donne e bambini con gas venefici?
Quale utopia, quale sogno può alimentare uno stato dominatore del mondo che da sempre si sente il gendarme dell'umanità e che interviene con la logica assurda e sanguinaria della guerra a redimere questioni che si protraggono negli anni, nei decenni, che solo l'arma della diplomazia e dell'intelligenza avrebbero in qualche modo aiutato a risolvere? E a noi che cosa rimane?
Il sogno artificiale costruito dai feticci televisivi. Una vittoria in un quiz, un'auto sfavillante in dono per aver fatto tris o un pacco di milioni se azzecchi le date di morte e di nascita di Garibaldi o di Mazzini.
No, non erano questi i sogni che sognavamo. Non erano così fatui e superficiali, così passeggeri e inutili. Speravamo in un mondo migliore, in una vita fatta di valori, volevamo la pace, lo chiedevamo con la musica e l'amore. Sognavamo ideali puri, umanisti.
Non erano utopie ma progetti perchè le cose si mettessero per il verso giusto. E che cosa abbiamo capito?
Che il sogno nel cassetto sta dentro di noi. Sta nella vita quotidiana di ognuno, nel sorriso a una donna, nell'emozione di un giorno, nelle parole riparatrici di un amico, nell'amore di un figlio, nel pensare che il suo futuro non sarà buio.
Abbiamo come una sorta di pudore nell'ammetterlo. Abbiamo paura di domani, paura che un sistema economico prima fornisca le armi a un individuo senza scrupoli e poi gli dichiari guerra, mettendo a repentaglio il destino dell'umanità.
Credevamo che il nemico di 007, la temibile Spectre, fosse una costruzione fantasiosa di Ian Fleming. E invece i sogni belli, le nostre fantasie giocose e libidiche hanno lasciato che i fantasmi di storie inventate diventassero realtà. Non abbiamo realizzato nulla di quello che sognavamo. Forse ci è rimasta la soddisfazione di aver fatto qualcosa. Il ricordo palpitante di un'epoca che oggi appare irripetibile.
Tutti insieme a credere in qualche cosa che non ci hanno mai dato, tutti insieme a vivere emozioni, ad amare. E poi abbiamo cercato noi stessi, chiudendoci nella nostra sicurezza, nella nostra capacità di saperci conoscere, senza delegare, senza pensare che un sistema diverso fosse un sistema migliore.
Abbiamo vissuto sogni da post-hippie e da yuppies, da rampanti e da chierichetti. Siamo arrivati ad oggi e ci pare che sia giunto il momento di fare i conti, di ricordare ieri e di guardare domani con l'occhio incerto di chi comunque ci crede ancora. Senza illudersi.
E, la mattina, nel cassetto del comodino c'è ancora il sogno della sera. Che è quello di ogni uomo, il più bello.
Che domani ci sia la gioia incontrollata e fuggevole di avere un sogno nel cassetto.
Da nascondere.

:ph34r:

:blink:
23/10/2010, 11:26
Silvan

YouTube Video
23/10/2010, 11:27
@ndre@

Citazione:

Originariamente Scritto da winter1969

:blink:

I sogni nel cassetto / I testi / 16 mesi / 1992 / Agenda / SMEMORANDA Online - Smemoranda

MI PIACEVA:rolleyes:

:biggrin3:
23/10/2010, 11:27
criomat

Citazione:

Originariamente Scritto da winter1969

:blink:

http://www.chatitaliachat.it/serpe/humor/35.gif

piesse:
.... grazie ancora :tongue:
23/10/2010, 11:51
miss_valentine

Citazione:

Originariamente Scritto da @ndre@

Utopie, sogni, aspirazioni, speranze.
Simboli della controcultura in voga negli anni sessanta quando i giovani lottavano per la fantasia al potere. I tempi sono cambiati e oggi la fantasia non è più un concetto astratto, che cattura emozioni e incoraggia speranze.
Quale fantasia, quale utopia, quale sogno può covare un dittatore che rende il suo popolo alla fame, che distrugge l'equilibrio ecologico di un intero mare, che massacra donne e bambini con gas venefici?
Quale utopia, quale sogno può alimentare uno stato dominatore del mondo che da sempre si sente il gendarme dell'umanità e che interviene con la logica assurda e sanguinaria della guerra a redimere questioni che si protraggono negli anni, nei decenni, che solo l'arma della diplomazia e dell'intelligenza avrebbero in qualche modo aiutato a risolvere? E a noi che cosa rimane?
Il sogno artificiale costruito dai feticci televisivi. Una vittoria in un quiz, un'auto sfavillante in dono per aver fatto tris o un pacco di milioni se azzecchi le date di morte e di nascita di Garibaldi o di Mazzini.
No, non erano questi i sogni che sognavamo. Non erano così fatui e superficiali, così passeggeri e inutili. Speravamo in un mondo migliore, in una vita fatta di valori, volevamo la pace, lo chiedevamo con la musica e l'amore. Sognavamo ideali puri, umanisti.
Non erano utopie ma progetti perchè le cose si mettessero per il verso giusto. E che cosa abbiamo capito?
Che il sogno nel cassetto sta dentro di noi. Sta nella vita quotidiana di ognuno, nel sorriso a una donna, nell'emozione di un giorno, nelle parole riparatrici di un amico, nell'amore di un figlio, nel pensare che il suo futuro non sarà buio.
Abbiamo come una sorta di pudore nell'ammetterlo. Abbiamo paura di domani, paura che un sistema economico prima fornisca le armi a un individuo senza scrupoli e poi gli dichiari guerra, mettendo a repentaglio il destino dell'umanità.
Credevamo che il nemico di 007, la temibile Spectre, fosse una costruzione fantasiosa di Ian Fleming. E invece i sogni belli, le nostre fantasie giocose e libidiche hanno lasciato che i fantasmi di storie inventate diventassero realtà. Non abbiamo realizzato nulla di quello che sognavamo. Forse ci è rimasta la soddisfazione di aver fatto qualcosa. Il ricordo palpitante di un'epoca che oggi appare irripetibile.
Tutti insieme a credere in qualche cosa che non ci hanno mai dato, tutti insieme a vivere emozioni, ad amare. E poi abbiamo cercato noi stessi, chiudendoci nella nostra sicurezza, nella nostra capacità di saperci conoscere, senza delegare, senza pensare che un sistema diverso fosse un sistema migliore.
Abbiamo vissuto sogni da post-hippie e da yuppies, da rampanti e da chierichetti. Siamo arrivati ad oggi e ci pare che sia giunto il momento di fare i conti, di ricordare ieri e di guardare domani con l'occhio incerto di chi comunque ci crede ancora. Senza illudersi.
E, la mattina, nel cassetto del comodino c'è ancora il sogno della sera. Che è quello di ogni uomo, il più bello.
Che domani ci sia la gioia incontrollata e fuggevole di avere un sogno nel cassetto.
Da nascondere.

:ph34r:

Oddio ... mi hai fatto venire i brividi per quanto sento mie le cose che hai scritto, anche se non ho vissuto un certo periodo della storia, se non attraverso la voce e la pelle di mio padre e ricordo ancora le sere in cui andavo a trovarlo e gli chiedevo:

"Pà, raccontami ancora una volta, ancora qualche dettaglio, ma come ti sentivi e cosa facevate e poi? E poi? Raccontamelo ancora una volta" .. e lui non si stancava mai, lui riviveva di nuovo tutte quelle emozioni per me, per trasmetterle più autentiche che potesse, perchè anch'io potessi sentirle dentro.

Ed è anche per quei momenti che mi manca molto, ora che non c'è più.

E la parte che ho grassettato la condivido in pieno :wink_:

Citazione:

Originariamente Scritto da @ndre@

I sogni nel cassetto / I testi / 16 mesi / 1992 / Agenda / SMEMORANDA Online - Smemoranda

MI PIACEVA:rolleyes:

:biggrin3:

oh cazzo!

non l'avevo letto e ... avevo quella Smemoranda quell'anno :wub:

come tutti gli anni successivi del Liceo :tongue:

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