:sleep2:
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A me sto concetto della libertà negativa e di quella positiva mi sta facendo fondere.
Così come quello "DELLE libertà".......... Devo essere scemo..... Mi pareva che ce ne fosse solo una di libertà: la LIBERTA' :blink:
Intrip me lo vuoi ripetere, per favore, il significato di suclòn?
Una volta lo hai spiegato ma me lo sono dimenticato (che ci vuoi fare... alla mia età :wink_:)
A me sembra tanto di "succhiatore"... 'nzomma una che succhia....... ma non vorrei sparare tronate.........:cry:
Con l'espressione libertà negativa o libertà "da" si indica il principio base del pensiero liberale. In uno stato liberale, infatti, l'individuo è libero dai vincoli che uno stato può imporgli, ed è garantita l'iniziativa personale, come ad esempio scrivere liberamente su un giornale, oltrepassare senza impedimenti i confini nazionali, oppure avviare un'attività commerciale.
La libertà negativa è intesa come non-interferenza del potere statale sulle azioni individuali: l'individuo è tanto più libero quanto più lo stato omette di regolarne la vita. La scarsità di vincoli è dunque direttamente proporzionale all'esercizio della libertà negativa.
Concetto espresso in modo completo per la prima volta dal filosofo inglese John Locke, in Due trattati sul governo, per merito del quale, con la fondazione del pensiero liberale, furono enunciati per la prima volta i diritti umani. Complementare ad essa in uno stato socialista è la -libertà "di"-,o "libertà positiva".Il concetto di libertà negativa si comprende infatti anche nel confronto con quello di libertà positiva, ascrivibile a Rousseau e al recente comunitarismo, che valuta la libertà nell'ottica della partecipazione degli individui alla produzione delle leggi che essi stessi devono rispettare, quindi in senso positivo.
La distinzione teorica, sulle orme di Kant, tra -libertà "di"-(positiva)e -libertà "da"-(negativa) è stata introdotta per la prima volta dal filosofo liberale Isaiah Berlin (1909-1997), professore di teoria sociale e politica a Oxford e presidente della British Academy.
l'unica cosa che non mi e' chiara e' : come fa un berlusconiano ad essere liberale?
Quello liberale e' un pensiero (il mio) sconfitto, almeno in europa, e non certo rappresentato da berlusconi
Azzo.. azzo...... grazie per la dotta spiegazione, voglio approfondire la cosa. Confesso la mia totale ignoranza sull'argomento :cry:
Ora mi è tutto chiaro... avevo intuito bene.
Si prendono ottime lezioni in questo posto :w00t:
Lo so che il pensiero liberale e' sconfitto, e poi chi ha detto che sono berlusconiano, il dover scegliere non implica un identificazione con il contenuto della scelta
Sulla libertà negativa hai decodificato,aggiungo che i diritti liberali erano quasi tutti negativi. Sono quei diritti riconosciuti dall'ordinamento la cui difesa e' lasciata all'individuo che ne beneficia..Le libertà negative sono permessi di usare la violenza ..cioè l'ordinamento riconosce agli individui " di potersi difendere da....o un farsi difendere da(un reato) "
Una libertà positiva e ' riconosciuta dall'ordinamento e viene eseguita dall'ordinmento cioè lo stato.... ( le preferite dai politici ) Sono di tipo monopolistico.Sono un gioco ,parole scritte su pezzi di carta,la cui irragionevolezza e inefficienza viene pagata dalla collettività ...sono giochi di schiavismo
A trarre beneficio dalla produzione delle libertà positive sono esclusivamente i politici... Le servitù sono a carico del contribuente, che siano inefficienti, irragionevoli e costose e' indifferente
ti quoto fino al secondo paragrafo compreso, anche se il dover scegliere implica , meno del voler scrivere (mi riferisco ai tuoi numerosi interventi qiu) , ma implica :wink_:
che le libereta' negative siano identificate col diritto a usare la violenza per difenderle , e' una visione un pochino estrema, come quello che ho evidenziato in blu :dry: