Originariamente Scritto da
giumbolorossonero
Fa specie constatare come questa gente dell'altra squadra di Milano continui a non capire (..a parte il fatto di essere andata in B e ripescata nel 1921/22) che continuando con questo atteggiamento da "lesa maestà" continueranno solo ad alimentare l'avversione nei propri confronti, che ha tutt'altro che radici sportive (..se non in piccola parte, al momento).
Si dirà che uno è libero di non volersi procacciare nessun tipo di amico o di non voler portare alcuno a condividere le proprie posizioni. Bene. Chi semina vento....
Detto questo, l'unica cosa che posso riscontrare da parte di questa gente è il deviare l'attenzione dalle proprie malefatte per rinfacciare le malefatte di calciopoli a questa o quell'altra società, in una sorta di asserzione che suona più o meno come "..avete rubato e quindi state zitti". Credo che questo principio avrebbe senso se fosse perorato da chi è comprovatamente privo di responsabilità alcuna. Perde qualsiasi consistenza, scivolando sul cervellotico e sul quasi patetico, nel momento in cui è evidente, per quanto non formalizzato in una sentenza, ma solo in un'accusa, che tale responsabilità sussiste.
Quelle intercettazioni, per quanto presentate da un procuratore, sono fatti oggettivi: Facchetti disse e fece quelle cose, e starebbe ad un'eventuale pronuncia del giudice, dopo un processo, valutare se esse abbiano integrato un reato sportivo (è evidente, ma facciamo i garantisti al 100%). Il punto è che c'è questa prescrizione, che blocca l'avvio di un processo. E l'altro punto è che gli onesti a parole si proclamano onesti e amanti della regolarità (..sono almeno 5 anni che ci propinano questa propaganda, ribadendola con una sistematicità degna del famoso Min.Cul.Pop.), mentre nei fatti sembrano tutt'altro che contrariati dall'esistenza di questa prescrizione. E come mai non sono per niente dispiaciuti dall'intervenuta prescrizione? Forse è il caso che gli diamo una mano nel far loro rilevare che potrebbero trarne benefici notevoli. E pensare che avrebbero, rinunciandovi ed andando al processo, solo da guadagnarci:
1) la "straordinaria possibilità" di tutelare l'immagine del Club (..e contestualmente anche del defunto ex Presidente il cui nome tanto sentono di voler preservare da infamie),
2) dimostrare di non avere nulla da rimproverarsi
3) mettere a tacere una volta per tutte qualsiasi affermazione volta a mettere in dubbio la meritevolezza del titolo riconosciuto loro nel 2006
4) ottenere una vittoria morale su tutti gli "invidiosi e i malpensanti" potendo loro sbattere in faccia, in caso di vittoria nel processo, una bella sentenza formale e formalizzata.
Sarebbe un gran filotto, da stendere qualsiasi detrattore!
Invece continuano a sostenere vigorosamente che loro (..che la sentenza non l'hanno subita..) sono puliti e che gli altri (per i quali la sentenza c'è stata, eccome..) sono sporchi e che a loro "insindacabile giudizio" (..visto che quello vero non permettono di attivarlo..) tutto quello che hanno ricevuto è meritato. Si guardano bene dal rinunciare alla prescrizione che invece, abbiamo potuto valutare poc'anzi, permetterebbe loro di fare piazza pulita delle critiche.
I fatti sono questi, senza fare troppa "flanella", come dicono a Bologna.
In risposta dalle schiere della prescrinter arrivano solo sfottò, che vanno bene al bar o per farsi belli nello scambio dialettico, ma che non spostano di una virgola la sostanza.
Qualcuno molto navigato, tifoso della Roma (non che questo rilevi qualche cosa in questo discorso..), tanti anni fa, con la sua proverbiale ironia, disse che "..a pensare male si fa peccato.. ma spesso ci si indovina".