Tranquilla una volta ogni tanto non è grave
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io non mi sento un manico, me la cavo, ma ho provato spesso durante le uscite in gruppo di fare dei confronti con gli altri e di ritrovarmi a tenere il passo con chi va forte.
un pò di esperienza però mi fa capire quale è il mio passo, a prescindere da tutto, e a non forzare pur di non restare indietro.
c'è qualcuno che sa mandare la moto in ogni situazione e con ogni moto, altri meno, a prescindere. ecco 'importante è conoscere il proprio limite, avere sempre un pò di margine di manovra in tasca che ti permette di correggere, e questo capita eccome.
poi si può migliorare, soprattutto se si osserva stando dietro a chi manda, con umiltà senza pensare se ci riesce lui io perchè no?
Ho avuto una compagnia su misura di gente matura che va in moto da un sacco di tempo e questo serve a divertirsi sempre.
Avere amici, che vanno di più senza rischiare e che magari hanno la pazienza di calare un pelo il ritmo per farti vedere le traiettorie è una bella fortuna, se poi ne hai di quelli che hanno pure la pazienza di mettersi dietro e darti qualche dritta è il massimo...
Tenere il passo non è sempre indicativo, se vedi che arrivi insieme ma sei costretto ad accelerare in rettilineo e staccare dove lui entra fluido , l'errore è dietro l'angolo, ed è tipico dei neofiti..
Su strada vado piano per i miei parametri e per quelli di tutti i motociclisti sportivi, ma mi rendo conto che qualche volta , quando l'amico neofita mi ha chiesto di uscire insieme , era molto più sicuro per lui che io rallentassi in rettilineo , mi facessi raggiungere ben prima della curva, così lui non si trovava a gestire grossi trasferimenti di carico, aiutandolo a trovare un'andatura che gli permettesse di avere un ritmo fluido , ed alla fine è quello che faccio anche da solo, magari un po' più veloce del neofita. Certo qualche volta su strada conosciuta ,qualche ingresso più allegro me lo concedo, ma non esco mai tirando per tutto il giro, lo trovo adrenalinico (anzi lo trovavo), ma stancante sua fisicamente che mentalmente, e questi sono altri fattori di rischio che, sommandosi alla velocità, aumentano esponenzialmente la probabilità di un 8ncidente e le sue conseguenze
Quando sono in gruppo, raramente, naturalmente conosco la meta e lascio che chi è più veloce vada senza dovermi aspettare, ci si vede all'arrivo, se chi è davanti vuole cambiare strada ci si aspetta agli incroci...ma ognuno deve essere libero di fare il suo passo altrimenti chi è lento rischia di sdraiarsi, chi è veloce di annoiarsi, chi è scemo e corre non esce con me
Io il ritmo fluido c'è l'ho solo quando vado da solo, se sono in gruppo vado a gas chiuso. Per il manico, ce l'avevo quando era giovane e incosciente, poi ho grattato i denti e il manico oggi preferisco averlo alla playstation. :D
esatto, basta non prendere il vizio
A me piace moltissimo star dietro (non in termini di velocità) a chi reputo sappia andare in moto perchè non ho che da imparare da loro.
io a volte nemmeno quando vado da sola...sono forse troppo critica verso me stessa..
secondo me è una questione di consapevolezza, e si acquisisce a step, provando e riprovando, per ritmo fluido non intendo andare necessariamente al limite ma mi basta anche solo pennellare le traiettorie, la voglia di correre e di sentire il brivido nasce da un bisogno di adrenalina, da una frustrazione interna che deve trovare sfogo, se si è consapevoli di questo secondo me si è già a metà dell'opera...
mi accontento anche del solo senso di liberta anche a 50km/h specialmente se siamo in due, guardare dove sto andando, cercare di memorizzare i posti, e dove ho spazio e possibilità magari andare a chiudere le gomma solo per una questione di usura del pneumatico corretta e nel frattempo togliermi lo sfizio... penso che bisogni essere amici dei propri demoni, altrimenti si entra in una condizione molto pericolosa in cui non si è realmente coscienti di ciò che si fa.
Come già detto la velocità non è il mio pane. Ed esattamente come dici tu il ritmo fluido non è per forza andare al limite, anzi. Per quanto mi riguarda mi piace godermi il viaggio, guardare ciò che mi circonda ecc. e tornare a casa intera. Quest'anno inizierò a girare con la nuova moto, l'anno prossimo vedrò se rifarmi un corso di guida su strada. Ne ho fatto uno dopo la prima stagione che guidavo e sinceramente non mi dispiacerebbe farne un altro.
Concordo in parte con quello che dici alla fine del discorso. Se esco in gruppo nel pezzo non "guidato" sarebbe meglio e gradito restare uniti, poi quando iniziano le curve ognuno è libero di guidare secondo il proprio ritmo, in modo che tutti si divertano.
Se devo partire e dopo 100mt ritrovarmi sola allora esco da sola che faccio prima.
In quel caso ti serve solo un zavorrino... :D Guidare in gruppo (almeno in base ai miei gruppi) è pericoloso, perché nel gruppo è facile farsi prendere la mano e andare oltre il limite di sicurezza, preferisco arrivare 5 minuti dopo ma arrivare intero che arrivare 5 minuti prima ma col serbatoio grattato nella migliore delle ipotesi, non mi faccio influenzare dai perculamenti anzi ci rido e scherzo anche perché di solito chi percula sotto sotto è un fermone.
Per esperienza, basta un animale in mezzo alla strada o una macchia d'olio dietro una curva cieca per finire al creatore e come te cerco in primo luogo di divertirmi portando però a casa la pelle. :D
Se hai bisogno della velocità vai in pista, se hai bisogno di sfogare in strada la tua competitività hai bisogno di lavorare su te stesso..
Negli ultimi anni ho smesso pure di andare in pista, ma a breve tornerò perché mi sono reso conto che,pur non mancandomi le velocità che solo li riesco a tenere (sempre molto inferiori rispetto a quelli bravi), mi manca quell'abitudine alla velocità e quella ripetitività che allenano gli automatismi, quella capacità di gestire in tempi brevissimi una frenata più aggressiva o un cambio di traiettoria, quelle cose che in strada non puoi allenare e che risultano utili negli imprevisti..ho sempre visto la pista come una palestra con disinteresse per i tempi sul giro, a 47 anni non mi metto certo a cercare il limite..
Macino km in strada, ma fare 5000 0 20000 km in strada, ora, non aggiungono nulla alle mie capacità, invece fare qualche turno mi rinfrescherebbe gli automatismi.. perché chiunque se va in pista inizia ad abituarsi alla velocità e migliora, certo chi ha talento lo fa più rapidamente, ma anche un lento come riesce con la costanza ad andare più veloce...
In un vecchio film Warren Beatty interprete a un ex campione di football che ormai faceva il commentatore, gli veniva chiesto cosa pensasse un campione quando effettua un gesto tecnico particolarmente difficile e lui rispondeva che il campione in quanto tale (a differenza di chi campione non è)non ha bisogno di pensare..
Guidare è la stessa cosa,tutti riescono ad andare veloce se si allenano ed a sviluppare degli automatismi..se uno ha un po' di cervello non userà quanto imparato per andare più forte in strada e non avrà bisogno di pensare se capiterà un imprevisto a velocità nettamente inferiori rispetto a quelle a cui si è abituato... certamente avrà un passo "allegro" rispetto ad uno che fa solo casa/lavoro, al neofita potrà pure sembrare veloce quando in realtà è ampiamente dentro ai limiti (non del CDS)..ora, onestamente sento di essere meno capace rispetto a quando frequentavo la pista e sarò sicuramente un fermone quando ci tornerò...
La cosa strana del motociclismo è che, pur essendo pericoloso, viene percepito come un hobby...farsi un giro in montagna è 7navoasseggiata tra amici...per me quando non fai casa/lavoro sarebbe meglio pensarlo come uno sport, come una partita a tennis tra amici, niente di agonistico o competitivo ma uno sport..
Se vuoi imparare a giocare a tennis, prendi lezioni e ti alleni...invece 8n moto quasi tutti imparano da soli, non fanno mai un corso di guida, non vanno mai in pista e credono che fare kilometri a passeggio li faccia migliorare...e trascurano pure l'aspetto fisico..addirittura nelle pause pranzo ho visto gente che doveva girare bere birra ed abbuffarsi...
Confermo, tranne che su una cosa... non ho mai creduto nel talento innato... esistono solo la capacità di adattamento, e l'allenamento dei riflessi... io che gioco alla playstation da una vita è un concetto che conosco molto bene, un uomo che guida una moto in pista anche il più talentuoso non avrà mai gli stessi riflessi di chi è allenato a guidare un caccia, per un semplice motivo, non si è mai allenato a gestire i riflessi a mach 3.