Originariamente Scritto da
Dennis
Fossi la persona che tu dici, caro Shining, non potrei che felicitarmi nel vedere che, dopo decenni di disastrosa gestione ed ingerenza statale, decenni in cui della tutela della salute ce se ne è sbattuti il ciddone sulle bramme di ferro, sia finalmente giunta una tra le più grandi multinazionali a gestire l'impianto produttivo e l'opera di bonifica.
O forse non sarei felice, perché sarei a casa senza più lavoro, senza pensione e con un figlio malato, io, tradito dallo stato che mi promise quarant'anni fa una bella vecchiaia remunerata, a fronte di una sicura vita da spalatore di carbone, senza pensieri, senza problemi, senza sfide, senza domande, senza dubbi, senza neppure avere le capacità intellettive per chiedermi, come le altre decine di migliaia di lavoratori come me, quale fosse il costo futuro della vita da animali in cui ci cullavamo sereni.
Stanchi, sfiniti ogni sera, ma felici che dalla stalla col fieno ed il beverone non ce ne saremmo mai andati via.
La verità, caro Shining, è che noi trentenni italiani l'unica parte che possiamo recitare in questa tragedia è quella dei figli, ove tutte le ragioni di voi genitori, tutto quello che avete fatto e quello che ancora state facendo in netta maggioranza numerica, non possono che apparirci per quello che ne è il risultato: la nostra condanna a vivere in una nazione di disadattati sociali, arretrata, estremamente improduttiva ed illiberale, che carica sulle spalle dei pochi che vogliono competere col mondo e parteciparne al suo futuro, il peso insostenibile dell'ignavia dei molti.
Allora, non raccontateci ancora puttanate sulla bella vita bucolica, il turismo, la bellezza, la storia. Basta!
Questo governo di pagliacci, degno prodotto subculturale degli elettori che hanno votato i precedenti con plebisciti e corsi e ricorsi vari, sta distruggendo l'unica opportunità di risanare nei decenni a venire la salute e l'economia di una intera provincia italiana per garantirsi oggi e nell'immediato, a colpi di prebende, la ricca poltrona contro cui tanto vi infervorate.
Ecco la realtà dell'Ilva, né più né meno diversa dalla realtà che ha animato l'Italia dalla fine degli anni settanta ad oggi.