Originariamente Scritto da
emidio_speed
Strega, questo post è assolutamente condivisibile, in quanto MOLTO DIVERSO da quelli che hai scritto in precedenza. Qui parli di oggettive difficoltà di essere insieme genitore presente e lavoratore produttivo; ma prima hai parlato esclusivamente di tuo "disturbo" verso quelli che optano per una scelta di questo tipo, ed è quello che non posso condividere, come se essere genitore lavoratore fosse SBAGLIATO, non COMPLICATO. Che sia complicato non ci sono dubbi, ma l'amore (si, hai capito bene :tongue:) è il ricostituente più forte che esista. E poi, lo ripeto, molto spesso - soprattutto nelle aziende medio piccole - la responsabilità di una famiglia (unita alla paura feroce di non riuscire a sostentarla) aiuta a produrre ancora di più...
ora mi spiego meglio, e lo faccio con un esempio purtroppo REALE: una mia amica lavorava con un contratto a tempo indeterminato e un livello abbastanza alto per un'azienda medio-piccola; decide di sposarsi ed avere un bimbo, pertanto, per poterlo seguire com'è giusto che sia, chiede il part-time. L'azienda le risponde che le da il part-time (1 ricatto) SOLO se da le dimissioni per venire inserita con cocopro, con la promessa che entro 2 anni verrà riassunta full-time a tempo indeterminato. Bene, lei accetta, si dimette e viene reinserita con contratto a progetto. Dopo qualche mese la chiamano in direzione e le dicono che, SE VUOLE ANCORA LAVORARE (2 ricatto) DEVE RITORNARE FULL TIME, ma TENENDO IL COCOPRO. Lei - che non ha nessuno che possa tenerle il figlio - a questo punto DEVE lasciare definitivamente il lavoro.
Hai capito cosa intendevo per ricatto? Una cosa è DECIDEDERE se pensare a famiglia o lavoro, perchè - come Strega e come tanti/e altri/e - si vuole pensare esclusivamente alla propria carriera, ben altra cosa è ESSERE COSTRETTI A FARLO solo perchè si vuole una famiglia.