Originariamente Scritto da
Dennis
vai :)
Lo Stato sovrano non può fallire se e solo se riesce ad essere autarchico; in caso contrario, sarà costretto ad operare nel mercato internazionale contraendo debiti in valuta estera ed esigendo crediti in valuta propria.
Da che io ricordi, nell'era contemporanea di autarchie se ne sono viste solo parziali e temporanee, furono promulgate da regimi totalitari e costituirono l'anticamera di lunghi anni di guerra mondiale.
Dunque, possiamo pure accantonare la teoria da te esposta come formalmente valida con condizioni al contorno estremamente rigide e limitate, ma non valida in un contesto minimamente più ampio e, soprattutto, rispondente alla realtà storica ed odierna.
Come sopra.
Puoi comprare il cippo di lattuga dal nonno che custodisce l'orto in cambio dell'amore familiare, tuttavia l'ortolano, nel migliore dei casi, esigera almeno almeno dell'amore fisico.
:w00t:
Qui esigo la formuletta.
Ahahahahahahahahahahah certo che sei forte tu.
"Sarebbero in effetti problematiche". W l'Autarchia! W la Repubblica Socialista!
"Qui entra in gioco la ristrutturazione dell'apparato industriale". Giusto. Basta con energia e materie prime. Produciamo con aria fritta. Ah no, quello lo facciamo già.
Molto diversi.
Durante e subito dopo la prima guerra mondiale, l'immissione sconsiderata di moneta sui mercati interni, da parte di molti stati, ha trascinato in un pugno di anni le popolazioni prima alla fame, poi ai tumulti, infine al supporto dei totalitarismi.
Nel secondo dopoguerra, l'Europa è uscita dalla crisi solo grazie ai beni, non alla moneta, immessi sui mercati principalmente dagli Stati Uniti, senza dimenticare l'apporto dei paesi dell'America Latina e del canada.
I soli beni non bastavano tuttavia, la politica di aiuto statunitense si è infatti rivelata fallimentare fino al c.detto "Piano Marshall", ove gli stati europei sono stati forzatamente costretti a:
- sedersi a discutere attorno ad un tavolo comune
- guardarsi tutti insieme nelle proprie tasche
- poggiare sopra detto tavolo le proprie necessità
- far di conto e programmare insieme l'acquisto e la circolazione dei beni necessari ad ognuno di essi
- scongiurare sul nascere ogni possibile immisione sul mercato di carta straccia, col conseguente ed inauspicabile ripetersi delle criticità del primo dopoguerra, facendo corrispondere all'importazione dei beni dall'america una contropartita in valuta locale accantonata e ridistribuita solo a fronte di piani di investimenti strutturali e non al soddisfacimento della spesa corrente
Pur non avendo raggiunto pienamente gli obiettivi prefissati, il Piano Marshall per concepimento, obiettivi, portata e conseguenze è stato un vero e proprio capolavoro di politica economica.
La ripresa degli anni '50 e '60 è dovuta e caratterizzata dallo sviluppo di un mercato europeo vero basato sui beni, non sulle monete.
Questa, e la seguente:
Le salto, soprattutto se hai più di 40 anni.
Potrei divenire sgradevole.