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357magnum
Scusatemi ma mi par di cogliere, al dilà degli aspetti più strettamente legati al suicidio o all'eutanasia, una sorta di svalutazione di cosa sia la depressione.
Vi invito ad informarvi, poichè la depressione è uno stato di alterazione clinica dell'umore che può essere molto molto grave e invalidante. Non prendela sottogamba, è una brutta bestia. E non è la stessa cosa che esser tristi o aver le palle girate...
quoto, probabilmente, ma anche per fortuna , tanti della depressione hanno un giudizio, rispetto ad altre patologie che devastano il corpo, come di una cosa che "si vabbè, è grave ma alla fine non ti uccide"..... e forse hanno ragione....non ti uccide, ma al culmine ti uccidi.....il male di vivere all'ennesima potenza.
nalla fattispecie, Lucio Magri, raggiunto il culmine, penso che abbia scelto di terminare la sua avventura di vita come ha fatto, per non volersi vedere sfracellato sul selciato o appeso ad una corda........ forse un ultimo personale desiderio estetico, forse una ultima manifestazione del suo modo di essere persona in questo mondo.
in generale, sul suicidio assistito, rispetto al salto dalla guglia del Duomo o in merito al fatto che la vita ti è data e quindi la devi vivere finchè ce nè, non mi esprimo, non ne ho la forza. beati tutti quelli che, in un senso o nell'altro, hanno tali certezze.
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mi chiedo quando sarà possibile, in questa epoca, considerare la morte come una cosa assolutamente normale.....come un grande sonno verso cui ci possiamo dirigere la sera, dopo aver fatto una bella doccia, esserci lavati i denti e aver letto un paio di pagine di un buon libro.
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Originariamente Scritto da
natan
per di più penso sia di cattivo gusto fare del moralismo su atti così coinvolgenti e definitivi ...
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Originariamente Scritto da
umbert0
mi chiedo quando sarà possibile, in questa epoca, considerare la morte come una cosa assolutamente normale.....come un grande sonno verso cui ci possiamo dirigere la sera, dopo aver fatto una bella doccia, esserci lavati i denti e aver letto un paio di pagine di un buon libro.
quoto questi 2 interventi che, giuro, parlano della stessa cosa.....e rispondo al primo, con le parole di valentino parlato, amico e collega del suicida, che definisce la cosa come "atto privato ma gesto politico "
credo che su un atto politico si possano fare commenti, magari non moralistici , ma anche profondamente dissenzienti , senza offendere nessuno.
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Originariamente Scritto da
natan
libero arbitrio ... e per fortuna che ci sono delle possibilità di morire, per scelta, in modo dignitoso ...
La possibilità di morire in modo dignitoso solitamente è riferita all'eutanasia, qui comunque si discute di poter decidere di uccidersi (e quindi decidere di togliersi la vita) in modo dignitoso.
Non comprendo che libertà sia questa, quindi i tossici hanno tutto il diritto del mondo di sfasciarsi e se qualcuno ha da ridire sui tossici è un moralista?
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Originariamente Scritto da
natan
per di più penso sia di cattivo gusto fare del moralismo su atti così coinvolgenti e definitivi ...
Cosa intendi per moralismo? Esprimere opinioni che possono non coincidere con un canone (vorrei capire chi è che stabilisce il canone e di che canone si tratta) è fare del moralismo?
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Originariamente Scritto da
umbert0
mi chiedo quando sarà possibile, in questa epoca, considerare la morte come una cosa assolutamente normale.....come un grande sonno verso cui ci possiamo dirigere la sera, dopo aver fatto una bella doccia, esserci lavati i denti e aver letto un paio di pagine di un buon libro.
A leggere sta roba mi son venuti i brividi.
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Originariamente Scritto da
Rafasnella
La possibilità di morire in modo dignitoso solitamente è riferita all'eutanasia, qui comunque si discute di poter decidere di uccidersi (e quindi decidere di togliersi la vita) in modo dignitoso.
Non comprendo che libertà sia questa, quindi i tossici hanno tutto il diritto del mondo di sfasciarsi e se qualcuno ha da ridire sui tossici è un moralista?
Cosa intendi per moralismo? Esprimere opinioni che possono non coincidere con un canone (vorrei capire chi è che stabilisce il canone e di che canone si tratta) è fare del moralismo?
A leggere sta roba mi son venuti i brividi.
cominciamo a tracciare, al di la del tema, due principi, o due pensieri:
il primo é legato al libero arbitrio. Non é che si possa accettarne l'esistenza unicamente quando ci fa comodo o quando il tema non ci indispone. L'importante é che sia limitato al se, nel senso che non é possibile accettare che un uomo decida di ucciderne un'altro, che però decida di non continuare con un'esperienza, tipo la vita, mi sembra lecito, anche se non augurabile. In merito alle droghe ti dirò. Il problema é lo spaccio non l'uso. Se una persona vuole distruggere le proprie arterie con fumo, alcool e sale a gogo ... affari suoi .... l'importante é che non cerchino di crearne una cultura e tanto meno indurre gli altri all'utilizzo ... ora, sulla canapa si é molto rigidi, e così su altre droghe ... su alcool e sigarette, al contrario, si é molto permissivi ... alla fine ci si può distruggere solo legalmente, al di là dei principi e delle morali, perché allora non accettare e legalizzarne il principio? :cipenso:
il secondo punto é quello del moralismo, che poco ha a che vedere con la moralità. Il moralista é colui che vorrebbe che tutti vivessero basandosi sulla propria moralità, creando delle leggi adeguate, dei presupposti volti a frustrare la moralità altrui quando questa cozza con la propria. Ora, ci sono delle faccende ritenute universali, e ci può stare, come il non uccidere, il non rubare ... in poche parole, limitare un'azione che possa coinvolgere negativamente il nostro prossimo ... poi, ci sono dei principi, delle morali, che possono tranquillamente convivere nella stessa società, anche se ci sono persone che non farebbero mai quello che farebbe il proprio vicino di casa. In questo senso, voler limitare la libertà altrui é moralismo che ripeto, ha poco a che vedere con il proprio diritto morale di dire la propria.
Per chiudere: confrontare idee diverse é differente dal voler limitare o eliminare la possibilità di idee o scelte altrui.
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Originariamente Scritto da
Rafasnella
La possibilità di morire in modo dignitoso solitamente è riferita all'eutanasia, qui comunque si discute di poter decidere di uccidersi (e quindi decidere di togliersi la vita) in modo dignitoso.
Non comprendo che libertà sia questa, quindi i tossici hanno tutto il diritto del mondo di sfasciarsi e se qualcuno ha da ridire sui tossici è un moralista?
Cosa intendi per moralismo? Esprimere opinioni che possono non coincidere con un canone (vorrei capire chi è che stabilisce il canone e di che canone si tratta) è fare del moralismo?
A leggere sta roba mi son venuti i brividi.
se non è lecito non rispondere.................
ma visto il tema...............cosa rappresenta il tuo avatar?????????se è un riferimento troppo personale...............mi scuso in anticipo per la domanda..............
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...non capisco perchè mi tagliate fuori dalla discussione, mi pare d'aver proposti un paio di contributi definitivi ma forse mi son spiegato male.
La morte, venuta o cercata, è un evento del tutto ordinario: si vive e si muore. Così come si mangia e s'evacua. Le attribuiamo valori che non ha semplicemente per paura. Tanto ovvio quanto brutale.
Si complica terribilmente perchè ci ostiniamo (cultura occidentale: romantica, certamente ma... decadente in modo irrevocabile) ad etichettare, regolamentare, giudicare.
Siamo arrivati a concepire il concetto di "sucidio assistito"!
ma lo sentite lo stridore tra i due termini? Non è sufficiente per liquidare la faccenda?
E anche tutte queste egoistiche pretese sui sentimenti degli altri... ma davvero quando vostro fratello ha mal di testa vi sentite poco bene anche voi?
E' cruda certo ma vera: ognuno per sé e dio con tutti, se c'è.
E non è escluso il rispetto, anzi! Forse solo così possiamo esprimerci davvero
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Ho letto tutto.......
ma resto della mia opinione.....
Se c'è la possibilità di morire dignitosamente, vorrei venisse data.
Certo....non deve essere l'ennesimo modo di lucrarci sopra....
Ma a chi è dato sapere la profondità del dolore altrui?
A quanti costa immensamente più vivere che morire?
Il fatto che tale pratica non sia (ad oggi) nelle mie corde, non significa che
non potrebbe esserlo in quelle di qualcun altro.
In fin dei conti, a me non cambia nulla se uno muore in modo piuttosto che in un altro...
Perchè , per principi MIEI, devo privare qualcuno di un'opportunità diversa?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Strega Klà
Ho letto tutto.......
ma resto della mia opinione.....
Se c'è la possibilità di morire dignitosamente, vorrei venisse data.
Certo....non deve essere l'ennesimo modo di lucrarci sopra....
Ma a chi è dato sapere la profondità del dolore altrui?
A quanti costa immensamente più vivere che morire?
Il fatto che tale pratica non sia (ad oggi) nelle mie corde, non significa che
non potrebbe esserlo in quelle di qualcun altro.
In fin dei conti, a me non cambia nulla se uno muore in modo piuttosto che in un altro...
Perchè , per principi MIEI, devo privare qualcuno di un'opportunità diversa?
sul lucrare vorrei sottolineare il fatto che il costo di infermieri e medici ... l'assistenza tecnica e chimica ... l'ambientazione e quant'altro, giustificano ampiamente 3000€ ........ sempre paragonando il tutto ai costi ospedalieri in Svizzera ...
era una sottolineatura di tipo realistico che potrebbe cozzare con la sensibilità di taluni e me ne scuso già da adesso.....
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Citazione:
Originariamente Scritto da
natan
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era una sottolineatura di tipo realistico che potrebbe cozzare con la sensibilità di taluni e me ne scuso già da adesso.....
Il mio "lucrare" era diversamente inteso....
Quello che non vorrei vedere è l'asta per passare davanti alle liste d'attesa....
Quello che non vorrei vedere è il poter far la cosa in strutture diverse a costi diversi......
E' ovvio che dei costi e, alti, devono essere sopportati.