tanto ormai è la norma che la gente non ci fa più caso, a sentire il collezionatore di denunce e processi il problema non è le merdate che ormai fanno quotidianamente.....bensì chi le scopre.
:cry::cry::cry:
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Amico caro, non ciurlare nel manico! :tongue:Non hai detto: "non possono arrestarlo" hai scritto che "non possono fare nulla".:tongue:
E invece possono eccome! Proprio perchè non c'è più l'immunità parlamentare.
Prima, non avrebbero potuto, infatti non si poteva praticamente neppure indagare su un parlamentare senza l'autorizzazione del parlamento, non si poteva invitarlo a testimoniare, non si poteva interrogarlo, non si poteva rinviarlo a giudizio oggi invece si può, solo con il limite per la restrizione fisica che ancora richiede l'autorizzazione del ramo del parlamento interessato.
:wink_:
I pentiti: "Cosentino era il vero capo"
Il sottosegretatio all'Economia, Nicola Cosentino
"Cosentino eletto grazie ai Casalesi"
Il teste Vassallo: il boss mi convocò
per i voti. L’organizzazione era a sua
disposizione
«L’Eco4 è una mia creatura. Quella società song’io». Così disse Nicola Cosentino «il casalese» all’imprenditore Gaetano Vassallo. Era lui il dominus politico (in coabitazione con Mario Landolfi, ex ministro aennino e adesso vice di Cosentino al vertice regionale del Pdl) di una società, «Eco4», che nei fatti era in mano a Gomorra. Società che gestiva la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in una parte della provincia casertana, e che voleva trasformarsi in una industria integrata del ciclo dei rifiuti, espandendosi in tutta la provincia, coinvolgendo anche Napoli. Anche quel commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti (ai tempi di Antonio Bassolino) che voleva affrancarsi dal potere della Fibe-Impregilo.
Questo raccontano le 293 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Raffaele Piccirillo, che ha chiesto il via libera al Parlamento per arrestare il sottosegretario all’Economia, coordinatore regionale del Pdl ed (ex) candidato in pectore alla presidenza della Regione Campania, Nicola Cosentino. Concorso esterno in associazione mafiosa: voti in cambio del patrocinio politico del clan dei Casalesi nel settore dei rifiuti.
Nelle carte c’è persino un capitolo dedicato alle raccomandazioni, dove si racconta la storia del «soldato Stolder», il figlio del boss Raffaele che voleva prima un aiuto - il clan si rivolge a Nicola Cosentino - per avere l’ok per la ferma volontaria, e poi rinuncia per paura di dover andare in missione in teatri di guerra.
I politici di riferimento
E’ Gaetano Vassallo, l’imprenditore del gruppo dei Casalesi di Francesco Bidognetti, Cicciotto ‘e mezzanotte, il principale teste d’accusa che svela la «proprietà» occulta di «Eco4» dei Casalesi. E’ lui che conferma le relazioni politiche del clan. «Tornando alla riunione in cui venne arrestato Raffaele Bidognetti - racconta Vassallo - ricordo che si fecero i nomi anche di alcuni politici nazionali. In particolare, Raffaele Bidognetti alla mia presenza e alla presenza di Antonio Di Tella, riferì che gli onorevoli Italo Bocchino, Nicola Cosentino, Gennaro Coronella e (Mario, ndr) Landolfi facevano parte del "nostro tessuto camorristico"». E ancora: «Ebbi modo di sostenere politicamente Cosentino anche nelle campagne elettorali del ’93-’94. Ricordo che l’avvocato, Castelluzzo venne a trovarmi presso la mia abitazione - in quanto ero detenuto agli arresti domiciliari - e mi propose di organizzare una riunione per sostenere l’elezione politica di Mario Gatti e dell’onorevole Giuliani (Pasquale Giuliano, ndr)».
L’organizzazione
L’organizzazione si è messa a disposizione del sottosegretario per portare voti, l’ordinanza cita le dichiarazioni del pentito Dario De Simone (1996): «Durante la mia latitanza mi sono incontrato spesso con l’avvocato Cosentino. In occasione delle elezioni regionali del 1995, Cosentino mi chiese espressamente di aiutarlo nell’imminente campagna elettorale. Mi pare che egli fosse candidato del Ccd e, a suo dire, puntava a diventare assessore alle finanze. Solo in Trentola Ducenta Cosentino, in occasione delle elezioni, ha raccolto 700 preferenze. Io stesso ho chiesto a varie persone la cortesia di votare Nicola Cosentino. Un po’ tutta l’organizzazione si è occupata delle sue elezioni. Per la zona di Aversa si è interessato Biondino Francesco; per la zona di Lusciano Costanzo Luigi. (...)».
Il passaggio con Forza Italia
Siamo a metà anni ‘90. Cosentino è passato con il partito di Silvio Berlusconi. Racconta sempre De Simone: «Cosentino mi riferì tra l’altro che la vittoria della coalizione di Forza Italia avrebbe sicuramente comportato un alleggerimento della pressione nei nostri confronti e in particolare si riferiva alle disposizioni di legge sui collaboranti di giustizia». L’imprenditore Michele Orsi, ucciso il primo giugno del 2008, titolare di «Eco4», fornisce altre conferme, e parla di una riunione che si tenne nel 2005, durante la campagna elettorale: «Il bacino di voti controllati attraverso la Eco4 era persino superiore a quello della GMC, potendo contare su circa 250 dipendenti e loro familiari. Tra gli impegni elettorali dei diversi candidati nelle rispettive elezioni ricordo: il sostegno di Forza Italia attraverso l’onorevole Cosentino alle politiche del 2001, il sostegno di Angelo Brancaccio (ex Ds passato all’Udeur dopo il suo arresto, ndr) alle regionali del 2005, e quello di Cosentino alle provinciali del 2005, quello di Brancaccio alle ultime comunali di Orta di Atella, quello di Andrea Lettieri alle ultime comunali di Gricignano. Posso dire che il nostro sostegno come detto si è estrinsecato in assunzioni…omissis…».
Le assunzioni dei clan
Torniamo a «Eco4», la società dei fratelli Michele e Sergio Orsi per conto dei Casalesi, che vinse la gara per aggiudicarsi il lavoro di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nei comuni del «Consorzio Caserta quattro». Spiega Gaetano Vassallo: «Una volta costituita l’Eco4, fu necessario renderla concretamente operativa, rendendosi necessario ottenere gli affidamenti da parte dei comuni. Intervenne anche qui Giuseppe Valente (presidente del Consorzio Caserta 4, ndr) il quale ci consigliò di rivolgersi ai suoi referenti politici gli onorevoli, Nicola Cosentino e Mario Landolfi, affermando che era necessario tale sostegno per gli interessi della società. L’Eco4 si rivelò poi una società che «faceva comodo a tutti». Rappresento che circa il 70% delle assunzioni che vennero poi operate per la «Eco4» erano inutili ed erano motivate per lo più da ragioni politico-elettorali, richieste da Valente, Cosentino e Landolfi.
Vi erano poi alcune assunzioni che furono motivate dalla necessità di assecondare gli interessi delle amministrazioni comunali, utili per ottenere gli affidamenti: ricordo ad esempio le assunzioni di Nicola Picone, vicesindaco di Trentola, e quella di Oliviero, consigliere di Villa Literno, entrambe richieste dall’onorevole Cosentino. Sempre Cosentino ci richiese l’assunzione di due nipoti del Cardinale Sepe, da noi regolarmente attuate, così come ricordo anche l’assunzione del fratello di Carmine Merola, quale autista richiesto da quest’ultimo, trattandosi di un ispettore di Polizia che lavorava presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere. Faccio presente che molte delle assunzioni erano non solo inutili ma sostanzialmente fittizie, dato che questi, praticamente, non svolgevano alcuna attività continuativa».
VERGOGNA
:rolleyes:Dario De Simone è in galera da moltissimi anni..le dichiarazioni riportate qui sopra sono a quanto pare del 1996.....
E si aspetta il 2009 per indagare Cosentino??
Guarda caso quando diventa il probabile candidato avversario di Bassolino....:rolleyes:
Ci sarebbero poi anche altre osservazioni da fare sull'uso dei cosidetti "pentiti"..e sul concorso esterno..(reato assurdo)
Bassolino è un altro che dovrebbe andare a lavorare invece di fare la zecca.....