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posso aggiungere solo una cosa? quanta influenza avrebbe avuto sebbene in prigione, il dittatore su quella parte di popolazione che ancora lo seguiva? non parliamo di qualche centinaia di persone, ma di un esercito armato e potenzialmente distruttivo. non credo sia un caso abbiano deciso di " sbrigare la pratica " così in fretta. le vite in gioco sarebbero state molte di più con il trascorrere del tempo. il rischio che con semplici parole riuscisse a comandare migliaia di terroristi era alto.forse senza di lui si sconfigge anche quello che gli era attorno e purtroppo un piccolo pezzo di democrezia e civiltà, ma un costo c'è sempre
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michael moore non mi sta simpatico... ma questo film/documentario merita di essere visto almeno una volta... non è contro gli americani, ma contro il loro governo semplicemente ridicolo... anche se forse meno del nostro...
Leader Fahrenheit 9-11 - Google Video
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dott_speed
LUI ALMENO HA SAPUTO PERCHE' E' MORTO ...... quelli che ha ammazzato lui non lo sapranno MAI :::: mi dispiace ma non ho compassione per un UOMO se poi si può chiamare UOMO .
su questo credo che siamo tutti daccordo.
gli innocenti non sanno mai perche' pagano di persona.
infatti nessuno a parlato di compassione per questo individuo.
dovremmo spostare la discussione su un piano piu' religioso e parlare di perdono e misericordia.
ma non oggi.
non e' il caso.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dott_speed
LUI ALMENO HA SAPUTO PERCHE' E' MORTO ...... quelli che ha ammazzato lui non lo sapranno MAI :::: mi dispiace ma non ho compassione per un UOMO se poi si può chiamare UOMO .
oddio, mi tocca quotare Dott Speed :( :D :D
è bello esser democratici ma solo quando si è in due ...
faccio sempre un esempio ... prendiamo SOCRATE, sicuramente un grande della dialettica, e mettiamolo in una stanza a discutere con un PRIMITIVO ... bene ... egli proverà a creare dialogo ... confutare ... ma ... il primate prende e gli rompe il cranio con una clavata ... :(
ebbene ... non era forse il caso di PROTEGGERE SOCRATE?
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E' penoso...
mi sembra di fare dei passi indietro abissali.
La cosa che mi fa più schifo è non avere fiducia delle persone che prendono tali decisioni.
Ma soprattutto sapere di essere inutile, di non aver voce in capitolo.
Tanto domani siamo punto e a capo...
Solo interessi un mondo che guarda solo i propri interessi
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Citazione:
Originariamente Scritto da
pampie
oddio, mi tocca quotare Dott Speed :( :D :D
è bello esser democratici ma solo quando si è in due ...
faccio sempre un esempio ... prendiamo SOCRATE, sicuramente un grande della dialettica, e mettiamolo in una stanza a discutere con un PRIMITIVO ... bene ... egli proverà a creare dialogo ... confutare ... ma ... il primate prende e gli rompe il cranio con una clavata ... :(
ebbene ... non era forse il caso di PROTEGGERE SOCRATE?
conoscevi Socrate?????
xche' lo hai fatto???????:cry: :cry: :cry: :cry:
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PENA DI MORTE
QUANDO LA VITA GENERA MORTE (LEGALMENTE)
COSA DICE IL CRISTIANESIMO?
Fin dalle origini il Cristianesimo, nello stesso messaggio delle Scritture, ha presentato ambiguità circa la pena di morte. Sostanzialmente esclusa in Mt 5, 44 ("amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano"), in Lc 6, 35-37 ("...non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato") e in Gv 8, 1-11 (nell'episodio della donna adultera), tale pena riappare ammissibile nell'epistola ai romani di Paolo in rapporto alla sottomissione all'autorità in quanto emanata da Dio; ed analoga ambiguità può essere riscontrata nei testi degli apologisti e dei padri della Chiesa, da Tertulliano (De Idolatria) e Lattanzio (Divinae Instituziones), contrari alla pena capitale, ad Agostino, orientato ad ammettere in determinate circostanze il "diritto di spada".
Nel diritto biblico la pena di morte è comminata tra l'altro per l'omicidio premeditato (Es 21, 12; Lv 24, 7), per il rapimento e la successiva vendita di persona (Es 21, 16; Dt 24, 7), per il delitto di stregoneria (Es 22, 17), per la violazione del riposo sabbatico (Es 35, 2), per i sacrifici umani (Lv 20, 2), per i maltrattamenti e le percosse ai genitori (ES 21, 15; Lv 20, 9), per l'adulterio e l'incesto (Lv 20, 10-12; Dt 22, 22), per l'idolatria (Dt 17, 2-5; 19, 17-18).
Oggi, la Chiesa cattolica ha una posizione e un'idea ben precisa: combattere la pena di morte, in ogni caso. Il Papa ha più volte lanciato appelli per evitare esecuzioni imminenti: ne è un esempio il caso di Joseph O'Dell, condannato a morte nel 1997, che ha suscitato clamore e reazioni anche da parte dei governi dei paesi di tutto il mondo. Ma il Papa non ha potuto niente contro la macchina della morte americana. Comunque, la pena di morte è in teoria vigente nello Stato della Città del Vaticano, limitatamente al caso di attentato contro la vita, l'integrità o la libertà personale del Papa o di attentato contro il capo di uno Stato estero, quando la legge di tale Stato prevede appunto questa pena (Legge Vaticana 7 giugno 1929, n. 11, art. 4). In Vaticano le ultime esecuzioni risalgono al pontificato di Pio IX (1846-78).
COSA DICE L'EBRAISMO?Nelle comunità religiose ebraiche, quelle derivate dalla diaspora, non esiste una struttura gerarchica che imponga scelte morali a tutti; le varie etnie hanno un loro rabbino capo e l'autorità maggiore viene riconosciuta al rabbino di Gerusalemme (che tuttavia rimane un primus inter pares), ma ogni rabbino gode di autonomia e sono le sentenze rabbiniche ad essere punto di riferimento per la comunità.
Per gli Ebrei ortodossi ancora oggi vale la legge mosaica della "vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede", codificata nei 617 precetti del Deuteronomio e del Levitico, secondo la quale la pena di morte è un legittimo strumento di punizione. Le colpe che essa punisce sono l'omocidio, l'adulterio, l'incesto (inteso in senso molto ampio), i rapporti omosessuali, la maledizione dei genitori, la bestemmia, l'idolatria, la violazione del sabato, il divorzio (in questo caso solo la donna viene punita); i metodi per eseguire la condanna a morte sono la lapidazione, il rogo, la sospensione al legno, il colpo di spada, lo strangolamento e la somministrazione di gocce di piombo incandescente in gola. In realtà oggi essa risulta inapplicabile in toto o per alcuni reati e nella forma tradizionale della lapidazione, in quanto a volte in contrasto con le leggi civili dei Paesi in cui le comunità ebraiche si trovano; come nello Stato di Israele, che è uno Stato laico in cui la legge civile è indipendente dai precetti religiosi, sebbene la pena di morte sia in vigore e punisca il genocidio e i reati militari.
Un Ebreo quindi non trova ragioni di rifiuto per la pena di morte nella propria religione, ma eventualmente solo nella propria coscienza.
COSA DICE L'ISLAM?
La pena di morte nel diritto islamico e le sue applicazioni in campo penale e politico hanno conosciuto lunghe e contraddittorie vicende a causa soprattutto della sovrapposizione di società religiosa e società politica e della varietà dei momenti storici.
Punto di riferimento basilare è il Corano, che sintetizza l'azione religiosa e sociale del profeta Maometto. Nel Corano vanno ricondotti lo 'Urf (diritto consuetudinario locale dei diversi gruppi etnico-culturali) e la Shâri'a (sistema delle norme giuridico-religiose fissate sul fondamento dei testi coranici, della tradizione profetica autentica - Hadîth -, del consenso comunitario - Ijma' -, del ragionamento condotto analogamente alle regole coraniche e della tradizione). Il Corano prevede la legge del taglione per gli uccisi, la pena di morte per le adultere (da chiudere in casa senza nutrimento o da lapidare) e per gli eretici (da crocifiggere o da amputare). Ancora oggi si segue la Shâri'a come base delle leggi negli Stati islamici (come Yemen, Arabia Saudita, Iran), legge molto dura che prevede la pena di morte in innumerevoli casi e applicata con rigore. Le ineguaglianze fra musulmani e non musulmani nell'applicazione e nella varietà delle pene si spiegano non con considerazioni razziali, ma col criterio religioso che fonda la gerarchia delle persone giuridiche sempre secondo la Shâri'a. Il grado più alto di capacità giuridica e, quindi, di responsabilità davanti alla legge è il musulmano maschio sano di mente e sposato legalmente: la sua vita è protetta con precedenza dal sistema penale. Vengono successivamente la donna musulmana libera e legalmente sposata, lo schiavo musulmano maschio, la donna musulmana schiava e gli infedeli.
I giudici, a seconda della loro idea, possono scegliere se applicare le norme della Shâri'a o privilegiare pene quali prigione o multa; le popolazioni rurali, invece, applicano per i reati sessuali che coinvolgono l'onore della famiglia le arcaiche norme dell''Urf. Le autorità si mostrano più dure quando si tratta di eliminare il vecchio diritto di vendetta che porta con sé inutili versamenti di sangue.
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Originariamente Scritto da
pampie
oddio, mi tocca quotare Dott Speed :( :D :D
Pampie . mi dispiace che hai dovuto fare questo ultimo atto di generosità del 2006 nei mie confronti ....:cry: :cry: :cry:
:biggrin3: :biggrin3: :biggrin3:
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Originariamente Scritto da
pampie
oddio, mi tocca quotare Dott Speed :( :D :D
è bello esser democratici ma solo quando si è in due ...
faccio sempre un esempio ... prendiamo SOCRATE, sicuramente un grande della dialettica, e mettiamolo in una stanza a discutere con un PRIMITIVO ... bene ... egli proverà a creare dialogo ... confutare ... ma ... il primate prende e gli rompe il cranio con una clavata ... :(
ebbene ... non era forse il caso di PROTEGGERE SOCRATE?
mmm io socrate lo prenderei con un altro esempio, cioè quello della pena di morte... poteva scappare, ma ha preferito bersi quel bicchierino di cicuta per dare il buon esempio...
mancano uomini così
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allora se la mettiamo cosi' io vi dico che con tutte queste pugnette di religioni io dico che aveva ragione Nietzche :tongue: