Che gran personaggio !
Walter Bonatti racconta I miei ricordi (parte 1) - YouTube
Walter Bonatti racconta I miei ricordi (parte 2) - YouTube
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mah, lì bisognerebbe vedere come stanno le cose in realtà. Quando entri in ospedale ti chiedono se vuoi assistenza di terzi non congiunti e se le informazioni sulla tua salute possono essere diffuse, una cosa del genere. Comunque, visto che si sbandierano sempre i diritti, parliamo di doveri. L'assistenza al coniuge è un dovere, non un diritto. Se mi prende un colpo mia moglie deve venire in ospedale, altrimenti la mando a prendere dai carabinieri. Se ci tenevano tanto potevano sposarsi, il matrimonio civile è una cosa, volendo' rapida ed indolore. Mi spiace per bonatti, accidenti, ma la questione diritti e doveri è tutta un'altra storia. Albè, non so d'accordo!
hai ragione a dire che bisognerebbe vedere come realmente sono andate le cose e che l'assistenza al coniuge è un dovere prima che un diritto...
ma non mi trovi d'accordo, in parte sul resto, perchè ormai, a prescindere dai legami sanciti da qualche articolo di legge che unisce in matrimonio, si vive in una società che accetta e in qualche misura tutela anche le coppie di fatto... un/a convivente non ha forse più diritti di stare moralmente (e non parlo economicamente) di una moglie a tutti gli effetti? Di fatto una persona separata avrebbe gli stessi "obblighi" di un marito o di una moglie (in questo caso particolare) perchè non ancora divorziati?
Stare accanto ad una persona cara mentre sta morendo è un dolore grandissimo, ma nel contempo si legge nell'ultimo attimo degli occhi della persona che ci sta lasciando che nessun istante, soprattutto il più importante, è stato perduto e lascia, quando si leniscono col tempo le ferite, un dolce ricordo
In generale dal punto di vista formale il tuo discorso è assolutamente corretto.
Tuttavia, se andiamo a guardare il caso specifico, le cose non stanno esattamente così.
Bonatti, che pur tra dolori probabilmente atroci era sempre stato pienamente cosciente, voleva che la sua Rossana potesse stargli vicino.
Almeno questa è la versione dei fatti che da la Podestà, e non c'è motivo di credere che non sia così, in considerazione dell'amore che legava i due, peraltro continuamente riaffermato da Bonatti anche in recenti interviste (del resto i due, entrambi con matrimoni falliti alle spalle, erano assolutamente inseparabile da oltre 30anni).
Ma il medico responsabile non consentì alla Podestà di entrare in rianimazione, non perché fosse zona off-limit per le condizioni del malato o per altri motivi legati alla sua salute e/o alle regole del reparto, ma perché non ne fosse la moglie o comunque una parente.
Dato che ciò è molto (troppo) strano, non ti sorge il sospetto che dietro questo ingiustificato rifiuto potesse esserci qualche meschino motivo indotto da ben altri interessi (parenti avvoltoi che si erano riavvicinati a Walter dopo tanto tempo in vista delle imminenti divisioni ereditarie, bigottismo religioso -e te lo dice un credente-. e quant'altro)?
E comunque, al di là di tutte queste chiacchiere, ma perché costringere un uomo ad essere SOLO nel momento del trapasso?
Mah ?!!!
Giusto Nick.
Intendevo proprio questo.
La morte è un atto talmente supremo e ultimativo che non merita di essere raccontata per storie come questa.
mah, esiste il matrimonio religioso. E uno
esiste il matrimonio civile, e due. E ricordiamoci che per il matrimonio civile le formalità sono veramente ridicole. Poi vogliamo creare un terzo gradino? Mah. Se da trentanni stavano insieme..... Perché non si sono sposati? Vallo a chiedere a bonatti. E questo dal punto di vista formale, e così sia per tutti quelli che osservano le leggi.
Dal punto di vista umano...... Niente da eccepire. Ma se era entrato lucido in ospedale poteva lasciar detto che la signora era autorizzata..... Vai a sapere come stanno davvero le cose.
Michele,
anche in virtù di quanto ho letto sulla stampa e in vari siti web (ovviamente ne ho pubblicato solo uno nell'apertura del 3D), ritengo che verosimilmente possa essere andata così.
Bonatti entra in H che è ormai alla fine, tant'è che morirà il giorno dopo, in preda a dolori inenarrabili.
E' accompagnato da Rossana Podestà, con la quale non è sposato per sue/loro ragioni personali che non ci devono interessare, ma che è, come è noto a TUTTI la sua inseparabile compagna da 30anni a questa parte.
Immagino che negli Ospedali la moglie e i parenti più stretti possano stare vicino al loro congiunto nelle sue ultime ore di vita senza bisogno di esserne autorizzati (fatta eccezione per particolari esigenze mediche).
Questa autorizzazione credo che debba essere invece rilasciata dai medici in presenza di "estranei", ovviamente dietro esplicita richiesta dal malato che altresì credo possa essere espressa verbalmente alla presenza di almeno due persone (in sostanza non credo che debba essere formulata su carta bollata).
Ritengo anche che, conoscendo lo stato di coppia di fatto da decenni dei due pur non ufficializzata tramite il matrimonio, i medici potevano anche consentire alla Podestà di stare vicino al Bonatti anche senza esigere tale esplicita manifestazione di volontà dello stesso.
Comunque, personalmente pur non condividendola nella maniera più assoluta, i medici hanno ritenuto opportuno (o "sono stati invitati a" da qualcuno -il mio maligno pensiero-) assumere un atteggiamento assolutamente intransigente.
Apro una parentesi: mi sembra molto strano che in un Paese nel quale in alcuni H, anziché nelle camere i malati vengono "parcheggiati" nelle corsie, nella maggior parte dei casi senza neanche un paravento che li separi dalle centinaia di persone che transitano accanto a loro, nel quale a volte i malati muoiono nelle ambulanze durante il peregrinare da un H all'altro nella ricerca di trovarne uno che li accolga, sia poi possibile imbattersi in situazioni di tale inflessibile intransigenza. Mah........
Tale assoluta inflessibilità appare anche dal tuo commento, dal momento che scrivi ".....se era entrato lucido in ospedale poteva lasciar detto che la signora era autorizzata....".
Va bene, le regole sono queste e se applicate in modo inflessinile occorre accettarle.
E allora.
Come ha scritto in apertura Bonatti entra in H in preda a dolori indicibili, a causa dei quali quasi probabilmente viene anche sedato.
Ora, in presenza di un tale quadro clinico è quasi certo che il povero Walter, ormai alla fine, non sia stato in grado di dichiarare in modo esplicito ed inequivocabile più o meno "sono pienamente cosciente e capace di intendere e di volere, e quindi dichiaro di voler accanto a me la signora Podestà Rossana, pur non essendo la stessa mia parente stretta", ma è altrettanto certo ed incontestabile che Bonatti invocasse distintamente, inequivocabilmente, ininterrotamente, disperatamente e a gran voce (almeno inizialmente, poi sempre più debolmente col passare delle ore) il nome "ROSSANA" a volte accompagnato da "dove sei?", "vieni qui!" ed altro (e questo non lo dice la Podestà, ma persone terze).
Ma questa, pur non espressa strettamente secondo le regole canoniche probabilmente richieste dalla normativa, NON E' UNA MANIFESTAZIONE DI VOLONTA' inequivocabile ed esplicita?
E allora, ma perché Walter Bonatti è stato privato della presenza e del conforto della sua Rossana proprio nel momento supremo ed ultimativo del trapasso?
E ciò prevarica il fatto che fosse un'autentica LEGGENDA.
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Potrebbe sembrare esagerata questa mia presa di posizione oltremodo sentita, ma dovete sapere che Walter Bonatti è da stato da sempre il mio eroe e scrittore preferito, e con quale dolcezza e trasporto parlasse della sua compagna nei suoi intterventi pubblici.
E poi, come ho scritto anche in apertura, ai suoi tempi la Podestà era la mia attrice preferita (guardate le foto attuali: ha quasi 80anni ed è ancora bellissima!!!).
Ecco il perché la cosa mi ha dapprima sconvolto, per poi generare in me un'incredibile rabbia.
Ciao Grande Walter.
walter... un mito... un eroe... un simbolo....
mi spiace molto per quanto capitato... sembra che neanche di fronte alla morte si riesce ad essere umani....
A distanza di 14 mesi dalla scomparsa del grande alpinista, la sua compagna degli ultimi 30 anni Rossana Podestà racconta Walter Bonatti in un libro col quale, tra l'altro, spera di riuscire a placare i suoi sensi di colpa per quanto accaduto nel momento dell'addio.
Vale la pena perdere due minuti per leggere questo articolo.
In genere queste cose succedono quando ci sono di mezzo due famiglie o ruggine tra parenti e compagna/o. In caso contrario penso che nulla osti al fatto che la persona convivente o un amico assista un infermo consenziente. Se si trattasse di sconosciuti, per i medici potrebbe persino esserci il dubbio che possano esser fatte firmare ultime volontà all'ultimo momento. Sicuramente in certe situazioni bisogna andarci con i piedi di piombo.