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quello che stanno facendo alla Grecia è vergognoso. La meschinità di questa "europa" è evidente nonostante si affannino a far sembrare i greci i cattivi e loro i buoni virtuosi. Questa austerità frutto del liberismo economico ha ucciso una nazione, non si può pretendere di portare un popolo intero alla miseria in nome della finanza. Non solo la diagnosi sulla Grecia era sbagliata, ma perseverano con un "metodo" che oltre a non curare ha fatto peggiorare il paziente.
Stiamo trattando la Grecia, alla quale dobbiamo tutto ciò siamo, come un cane rognoso.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
bi_andrea_elle
FRATELLI UN CAZ... MI HAN SEMPRE FATTO PAGARE QUANDO SONO ANDATO IN VACANZA :dry:
Sei un cretino
saresti venuto in Sardegna
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Citazione:
Originariamente Scritto da
lupocanuto
quello che stanno facendo alla Grecia è vergognoso. La meschinità di questa "europa" è evidente nonostante si affannino a far sembrare i greci i cattivi e loro i buoni virtuosi. Questa austerità frutto del liberismo economico ha ucciso una nazione, non si può pretendere di portare un popolo intero alla miseria in nome della finanza. Non solo la diagnosi sulla Grecia era sbagliata, ma perseverano con un "metodo" che oltre a non curare ha fatto peggiorare il paziente.
Stiamo trattando la Grecia, alla quale dobbiamo tutto ciò siamo, come un cane rognoso.
Stiamo (come Europa) facendo ne più ne meno quello che è stato fatto in altri paesi poveri in giro per il mondo...gli strozzini
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ringraziate merkel, il bomba (che poi non conta un cazzo ma il suo leccare quel culone mi disgusta)
e tutti gli italiani che gli vanno dietro
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votate grillo per un italia libera dall'europa e dall'euro,stampiamo la nostra moneta e diventeremo tutti milionari torniamo alla lira e pulirsi il culo non sarà più come prima:oook:
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la sovranità appartiene al popolo non alla BCE
siamo schiavi di questa europa non parte
un governo con le palle saprebbe farsi valere prima di avvallare soluzioni estreme
ma come cazzo fai a farti valere se nemmeno nel tuo paese conti un cazzo
corruzione e incapacità dilagano, cosa sta facendo quel bamboccio eletto da nessuno e sconfitto anche nelle primarie del suo partito?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
lupocanuto
quello che stanno facendo alla Grecia è vergognoso. La meschinità di questa "europa" è evidente nonostante si affannino a far sembrare i greci i cattivi e loro i buoni virtuosi. Questa austerità frutto del liberismo economico ha ucciso una nazione, non si può pretendere di portare un popolo intero alla miseria in nome della finanza. Non solo la diagnosi sulla Grecia era sbagliata, ma perseverano con un "metodo" che oltre a non curare ha fatto peggiorare il paziente.
Stiamo trattando la Grecia, alla quale dobbiamo tutto ciò siamo, come un cane rognoso.
Quoto completamente, dalla prima all'ultima parola
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si parla di grecia o si parla di italia????
la grecia fino ad oggi non ha fatto altro che prendere soldi dalla UE per continuare a mantenere il suo stile corruzione altissima tasse solo per pochi gli armatori nulla in pensione a 50 le figlie zitelle dei ricchi prendevano fino al 2010 la pensione per essere zitelle ma ti rendi conto????ECC ECC ECC
E anche in questo caso diamo la colpa all'europa quando in realtà non ci rendiamo conto che la colpa è loro quanto nostra ecco perchè i greci ci fanno pena perchè siamo convinti che loro sono i deboli esattamente come noi oppressi da un europa che non ci lascia vivere,o meglio non ci lascia fare quello che vogliamo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Medoro
si parla di grecia o si parla di italia????
la grecia fino ad oggi non ha fatto altro che prendere soldi dalla UE per continuare a mantenere il suo stile corruzione altissima tasse solo per pochi gli armatori nulla in pensione a 50 le figlie zitelle dei ricchi prendevano fino al 2010 la pensione per essere zitelle ma ti rendi conto????ECC ECC ECC
E anche in questo caso diamo la colpa all'europa quando in realtà non ci rendiamo conto che la colpa è loro quanto nostra ecco perchè i greci ci fanno pena perchè siamo convinti che loro sono i deboli esattamente come noi oppressi da un europa che non ci lascia vivere,o meglio non ci lascia fare quello che vogliamo.
Ti sei mai chiesto come mai si insiste nel dare soldi ad un paese economicamente defunto e con nessuna possibilità di crescita?.... Possibile che questo film non lo hai mai visto prima da qualche altra parte in giro per il mondo?
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luca ricolfi su il sole 24 ore
Sparare sull’Europa è diventato uno sport nazionale, anzi sovranazionale, vista la crescente popolarità dei movimenti anti-euro nella quasi totalità dei Paesi del Vecchio Continente. E le ragioni per essere critici con l’Europa, non come ideale ma come insieme di istituzioni che ci hanno governati negli ultimi vent’anni, non mancano certo. Dell’Europa non piacciono la mancanza di una voce comune in politica estera, l’impotenza e le divisioni di fronte ai flussi migratori, la tendenza a sommergere il mercato interno di regolamenti, l’incapacità di difendere le imprese dai marchi contraffatti (soprattutto dalla Cina). Dell’Europa, soprattutto, non piace l’impronta germanica, quella visione un po’ ragionieristica e statica della politica economica, per cui le regole su debito e deficit pubblici sono sacre, mentre mancano regole altrettanto stringenti, ad esempio, sugli squilibri commerciali. L’Europa, in altre parole, sarebbe ostaggio del mercantilismo della sua economia più forte (quella della Germania), che come un usuraio accumulerebbe crediti e condurrebbe alla rovina i suoi debitori.
Ma l’accusa principe all’Europa, quella su cui convergono tutti, dagli anti-europei doc alla sinistra più o meno assennata, è di aver imposto l’austerità ai propri popoli, una ricetta che chiaramente non ha funzionato, e anzi avrebbe contribuito a ridurre in miseria un popolo come quello greco. Ebbene, personalmente condivido la sostanza di quasi tutte le critiche rivolte all’Europa, ma su quest’ultima, quella di essere responsabile delle sofferenze di interi popoli, o anche semplicemente del loro essere intrappolati nella stagnazione, ho qualche dubbio. E questo per due ordini di motivi.
Il primo è un motivo di natura logica, già evocato in passato da Alberto Alesina, se la memoria non mi inganna. E cioè: il mero fatto che una politica non sortisca i risultati desiderati non prova che la politica opposta li avrebbe ottenuti, o non ne avrebbe ottenuti di ancora peggiori. È il caso di ricordare che, nel 2007-2008, i cosiddetti Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) avevano accumulato ogni sorta di squilibrio macroeconomico.
Irlanda e Spagna erano afflitte da una gigantesca bolla immobiliare, l’Italia da un debito pubblico superiore al 100%, il Portogallo da un enorme deficit degli scambi con l’estero, la Grecia da tutti e tre i mali precedenti. L’idea che una politica espansiva, magari promossa e guidata dalla Germania, sarebbe stata in grado di correggere squilibri così imponenti, senza provocare gravi effetti collaterali (o meglio: senza ampliare alcuni di tali squilibri), mi pare leggermente azzardata.
Il secondo, e più fondamentale, motivo per cui trovo poco convincente la demonizzazione dell’austerità europea è che, di fatto, non esistono né un’unica politica economica dell’austerità, né tantomeno un unico esito di tale politica. Se guardiamo a quel che effettivamente è avvenuto nei cinque Piigs è arduo non constatare due fatti: primo, ogni Paese ha interpretato le direttive europee a modo suo, talora deviando significativamente dalle prescrizioni; secondo, i risultati delle politiche attuate nei vari Paesi sono radicalmente diversi.
L’Irlanda, ad esempio, ha rifiutato di innalzare l’imposta societaria (come invece le veniva consigliato, per aumentare il gettito fiscale), ha diminuito la pressione fiscale complessiva, ha ridotto la spesa pubblica corrente: in breve, ha notevolmente diminuito l’interposizione pubblica nell’economia. Per il 2015 l’Ocse prevede un tasso di crescita del Pil irlandese del 3-4%, il più alto della zona euro (e fra i più alti di tutta Europa).
Correzioni in parte simili sono avvenute in Spagna, con il taglio dell’imposta societaria e il contenimento della pressione fiscale (ma con un aumento della spesa pubblica corrente). Per il 2015 l’Ocse prevede un tasso di crescita del 3%.
Più pigri nell’aggiustamento sono risultati Portogallo e Italia. L’interposizione pubblica, diminuita in Irlanda e aumentata di poco in Spagna, è aumentata di 6 punti in Portogallo e di 8 in Italia. Quanto agli scambi con l’estero, il saldo è tornato positivo in entrambi i Paesi fin dal 2012-2013. L’Ocse prevede una crescita 2015 un po’ sopra l’1% in Portogallo e un po’ sotto l’1% in Italia.
E in Grecia?
Sì, è vero, l’austerità è fallita. Ma bisogna anche capire in che senso, e fino a che punto. Perché, per molti aspetti, le politiche attuate dai governi greci sono l’esatto opposto di quelle messe in atto da Irlanda e Spagna: oggi in Grecia l’imposta societaria è più alta che all’inizio della crisi, la pressione fiscale complessiva è aumentata di 5 punti, la spesa pubblica corrente di altrettanti, il che significa che l’interposizione pubblica è salita di circa 10 punti, ovvero più che in Italia e Portogallo, che già si erano mosse in modo più statalista di Irlanda e Spagna. Per non parlare del saldo dei conti con l’estero: fra i 5 Piigs la Grecia è l’unico che continua ad avere un saldo negativo. In concreto significa che si continua a produrre meno di quanto si consuma o si investe. Era così quando la Grecia è entrata nell’Ue, ma è sconcertante che sia ancora così oggi, quando tutti gli altri Piigs hanno riportato in equilibrio i conti con l’estero. Coerentemente con quel che (non) si è fatto in questi anni, l’Ocse prevede, per Atene, un tasso di crescita vicino allo zero.
Forse, sul nodo bruciante dell’austerità, dovremmo cominciare a considerare una chiave di lettura diversa, meno semplicistica. C’è un’austerità che ha funzionato e può funzionare, quella dell’Irlanda, e c’è un’austerità autolesionista e che non può funzionare, quella della Grecia. Le differenze sono molteplici, ma il loro nucleo è semplice: chi riesce a ridurre la presenza dello Stato, fatta di tasse, spese e burocrazia, può sperare di tornare a crescere, chi non ha il coraggio di farlo e punta tutte le sue carte sul prolungamento indefinito della solidarietà europea, difficilmente potrà raccogliere i frutti dell’austerità, per quanto grandi siano i sacrifici che impone ai propri cittadini.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Stinit
Ti sei mai chiesto come mai si insiste nel dare soldi ad un paese economicamente defunto e con nessuna possibilità di crescita?.... Possibile che questo film non lo hai mai visto prima da qualche altra parte in giro per il mondo?
.........non ho capito: ma la grecia bisogna aiutarla, e quindi darle soldi, oppure no?
ah, si, bisognerebbe regalarli, senza pretendere indietro interessi e nemmeno capitale, per lo meno non tutto........ottimo