Originariamente Scritto da
RR bruno
Parlare di Gaber mi fa venire la pelle d’oca e mi commuove profondamente.
E’ in assoluto l’artista che ho amato di più, che amo tutt’ora, e che amerò per sempre.
L’ho apprezzato fin dal “Il Signor G” del 1970, e, fin da quegli anni,
ho visto dal vivo quasi tutti i suoi spettacoli teatrali.
Per quasi quarant’anni ho cercato di non perdermi mai ogni sua nuova opera.
Nel 1981 ebbi la grande emozione di conoscerlo personalmente,
e negli anni a seguire l’ho incontrato più volte.
Occupa un posto indelebile nei miei ricordi e nei miei pensieri.
Come amico.
Come fratello.
Come padre.
La grandezza di Gaber non si può spiegare in due righe,
quindi non sto qui a dirvi tutte le motivazioni di tanta mia grande ammirazione.
Dico solo che era una persona totalmente autentica.
Dico che Gaber va semplicemente conosciuto e ascoltato.
E giudicato senza farsi condizionare, negativamente o positivamente, da pregiudizi politici o sociali.
Posso solo aggiungere che l’emozione e la commozione che provo ogni volta che lo ascolto
(posseggo quasi tutta la sua opera)
o che semplicemente penso a lui, sono talmente grandi che possono sembrare esagerate e fuori luogo.
Di ciò, a volte, ne ho quasi una timida vergogna, ma solo perché temo di non essere capito.
E provo, infine, e soprattutto, una gioia immensa e sincera ogni qualvolta scopro
altre persone che lo ammirano e lo stimano.
Come tutti voi che intervenite in questa discussione e come te, black panther,
che, pur non avendoti mai conosciuta, ti sento amica e ti ringrazio di aver aperto questo post.