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Io ci sono passato per un anno e già stavo prendendo una brutta piega, poi fortunatamente tramite conoscenze sono stato da uno specialista e ho risolto la situazione senza farmaci. Abitualmente faccio degli esercizi perché certi pensieri partono in automatico, sono insidiosi e se non si combattono subito prendono il sopravvento. in 25 anni non ci sono più ricaduto ma non mi sento affatto immune e mi sono accorto che devo sempre tenere la guardia alta.
Comunque lasciando perdere il triste intervento,da queste 5 pagine emerge che direttamente o indirettamente tutti ne sappiamo qualcosa in materia,parlare sempre senza vergogna dei propri problemi od angosce è la via giusta per iniziare a combatterla
Ed è la cosa più difficile
che brutta cosa
la cosa che più mi spaventa, leggendo i commenti di chi ci è passato o ci sta passando, è che non si riesce a capire (non subito almeno) quali ne siano le cause scatenanti e soprattutto non si riconosce subito che si sta attraversando un periodo di depressione.
credo che acquisire la consapevolezza del disagio che si sta vivendo sia il passo più impegnativo e importante da fare, per provare ad uscirne
Purtroppo è vero quello che dici tu, la cosa più dura è dover ammettere che c'è qualcosa che non va, poi le cause scatenanti si scoprono ma se non ti fai aiutare è molto difficile che ci arrivi da solo.
il cane nero è da troppo tempo il mio miglior amico .
ragazzi mi fate preoccupare... non immaginavo che fosse una cosa così diffusa... e nemmeno che potesse esserci una tale consapevolezza.
Quello che non capisco però è quanto segue: Se uno si rende perfettamente conto di essere depresso perchè non riesce a trovare uno stimolo attaccandosi a qualcosa di buono che sicuramente nella sua vita può trovare? o forse chi è pienamente consapevole dice di essere in depressione (magari, non me ne vogliate, è un po' come dire di essere intolleranti al glutine, ovvero una cosa che un pò va di moda?) non rendendosi conto che i veri sintomi sono ben più gravi e, soprattutto, non facilmente identificabili? Probabilmente il vero depresso non sa di esserlo e per questo non è in grado di reagire. Chi invece lo sa o pensa di esserlo dovrebbe essere perfettamente in grado di farlo.
non la sto facendo facile, ma ho questa impressione.
si ha l'errata convinzione che siccome la depressione è una malattia dell'animo (anche se ci sono basi organiche riconosciute e note ormai), basta prenderne consapevolezza per superarla...mai ci sogneremmo di dire ad uno malato di epatite "beh, adesso lo sai, fatti forza ed escine da te"
pertanto occorre porsi con molto rispetto verso chi ne soffre
Discorso personale........non sono depresso non mi sento depresso ....ho spalle larghe e' sopporto le avversita' della vita....la depressione non e' un malanno fisico ma una condizione mentale creata da noi per rifugiarci nello sconforto.........
e' un discorso lungo ma da "non-depresso" la penso un pò anche io così, non è mancare di rispetto a chicchessia, però la vita ci offre tante "scappatoie" dove rifugiarci per sfuggire alle negatività, quindi non riesco a capire come si possa essere pienamente consapevoli di essere depressi sapendo che si può trovare il modo di non esserlo. La depressione "seria" credo sia più subdola e soprattutto non identificabile dal soggetto, infatti spesso sono gli altri ad accorgersene e a spingere il "malato" verso un recupero.
Poi magari se si ha un carattere debole non si riesce a reagire comunque.
Non è la stessa cosa, una patologia fisica non può essere guarita reagendo in alcun modo... però la si può prevenire, si possono limitare gli effetti, si possono trovare e provare cure alternative. Quando sai cosa hai, e prima lo sai, riesci ad aiutarti a guarire.
Figuriamoci per una malattia non fisica.
Non è una condizione mentale... Ma una forma subdola di malattia... Esserne consapevole non vuol dire mi creo un appiglio e ne esco.. Senza aiuto non è possibile... Senza specialisti è difficilissimo... Può essere difficile uscirne anche se si vuole più di ogni altra cosa al mondo... Se ci si informa si capisce che il mostro peggiore del 21 esimo secolo.... Non esserne toccati non vuol dire ne esserne immuni ne dire che in base alla propria esperienza per uscirne basta quello o questo metodo... Ti offusca la mente e non ti fa più vedere il mondo dal punto di vista giusto
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certamente, ma io penso, e voglio sperare, che sia da considerare malattia solo se non c'è più modo di porvi rimedio da soli, ovvero quando si è giunti al momento in cui diventa irreversibile a meno di interventi farmacologici e psicologici. Ma sentire "la depressione mi viene una volta ogni tanto" secondo me sminuisce ilo vero significato del termine. come la mia amica che dice di essere intollerante al glutine ma non a quello della pizza.
Davide è difficile che non si manifesti più se ne sei stato affetto,si allungano i periodi di stato normale,ma a volte ritornano ,anche se brevemente ,stati prostrazione,senza motivi specifici,si impara a riconoscere i sintomi e si cerca di reagire,almeno la parte cosciente lo fa,quella inconscia a volte prevale e allora bisogna dargli un aiutino
purtroppo non è così...la depressione non è la tristezza della ragazzina lasciata dal fidanzatino...è una malattia riconosciuta che ha solide basi organiche
innanzitutto depressione è un termine elettrofisiologico...e si riferisce al fatto che il potenziale di membrana a riposo dei neuroni è depresso rispetto ad una persona sana...quei neuroni coinvolti tendono ad essere attivati con più difficoltà
comunque credo di aver centrato il problema...troppi pensano che la depressione sia uno stato che coglie i deboli o chi ne vuole essere colpito o ancora chi si autocommisera...quelle sono altre forme di disturbo dell'umore
me ne sono dovuto occupare in passato per ragioni professionali ed ho imparato a pormi con una certa sensibilità verso il problema...
nella fase insufficiente spesso si manifestano stati depressivi per i motivi che illustrava il Fermone,come anche l'iperattività,o anche il bipolarismo,comunque non vedetela come un gnegneismo,chi arriva al gesto estremo non lo farebbe mai coscientemente
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è una di quelle cose che mi fa abbastanza paura
un braccio rotto si ingessa, un tendine si ricostruisce, si insomma si vede chiaramente dov'è il problema
anni fa ho avuto l'esperienza di un amico, più o meno coetaneo, non eravamo proprio nella stessa compagnia ma ci si frequentava
per qualche mese (una decina) è sparito, ma io pure frequentavo altra gente e quindi non ci feci troppo caso.
seppi da lui cosa era successo dopo che ne venne fuori
da un giorno all'altro quello che già covava da parecchio è esploso e lo ha fatto chiudere a riccio, non usciva di casa e sopportava a fatica anche i familiari.
e stiamo parlando di uno che aveva poco più di 20 anni, un bel ragazzo, simpatico, discretamente pieno di figa, a soldi stava messo molto meglio della media ed aveva un buon lavoro, quindi c'è da chiedersi perchè, ma credo che sia una domanda alla quale solo psicologi possano rispondere.
in soldoni credo che, purtroppo, nessuno si possa dire "immune"
ma se si conosce un po' l'argomento è più semplice notare in noi stessi o in chi abbiamo vicino i primi segni
è una brutta bestia...
ne ho avuto un assaggio e capisco cosa significhi
che poi questa situazione mentale crea problemi veri e fastidiosi ,nel mio caso ho compromesso intestino e stomaco :( :( si vede che io somatizzo molto e mi ricade tutto su questi organi delicati...... faccio mesi interi con problemi tutti i giorni e ripeto TUTTI i giorni con problemi intestinalj :(
Secondo me, o almeno, parlo per ciò che è capitato a me, comincia con gli attacchi di panico.
Io ad esempio, ricordo che ero in palestra, e sono scoppiato a piangere in doccia, ero in pausa pranzo. Non riuscivo a capire il perchè!!! Ho chiamato immediatamente mia madre, e piangendo, gli ho spiegato che mi era successo, avevo 22 anni, ora ne ho 27.
Il giorno dopo ho chiamato una psicologa, e ho preso il primo appuntamento utile. La cosa 'brutta' è che pensi solo a quello, a come ti senti...non ti importa piu di quello che hai, ne di chi hai attorno. Andavo a lavorare, ma mi sono mangiato tutte le ferie, perche piu passavano i giorni e piu volevo stare a casa, perche non mi potesse vedere nessuno. Non avevo piu nessun interesse.
Per non pensarci mi bevevo una birra, cosi dormivo. Quando invece ero piu lucido, ero convinto di essere matto. Spegnevo e accendevo sigarette in continuazione.
Anche la psicologa che ha seguito me, mi dava alcuni esercizi da fare e niente farmaci, non li avrei mai presi, perche credo che arginano il problema, nel senso che poi ti appendi al farmaco per lungo tempo, se non per sempre.
Comunque sapevo che c'era qualcosa che non andava, ma credimi, da solo non riesci a reagire, perche non ti importa di nulla in quello stato mentale, nemmeno della morte.
Come ho detto, la mia ragazza mi ha obbligato a fare qualcosa assieme, volevamo provare snowboard, sapeva che mi affascinava, così mi ha caricato in macchina e siamo andati. Quando poi ho ripensato alla giornata trascorsa, mi sono reso conto che sono stato bene, e non ci avevo mai pensato e qui ho iniziato a cambiare i miei pensieri. Ovviamente ogni domenica snowboard, era diventata la mia terapia. Mi concentravo ad imparare, a migliorare. Avevo l' obiettivo poi di saltare con la tavola, quindi maestro, tanti video, mi risentivo VIVO!!
Avevo trovato qualcosa che mi distraeva, non ci pensavo piu:w00t:
Non mi sento immune ora, sono passati circa 5 anni. Ma credo che riesco a percepire prima che sta succedendo qualcosa, e riesco subito a reagire, per ora sempre nel giusto modo.
A me il tutto è durato per un periodo breve, circa un anno fortunatamente, e sono stato dalla psicologa solo 3 volte in un anno. Penso che sia una figura indispensabile, ma solo perche li per li credi sia l' unica persona che puoi mostrarti la strada. In realtà la strada giusta penso che la troviamo noi da soli:oook:
Racconto queste cose perche credo siano utili a qualcuno. Non me ne vorgogno assolutamente, anzi..penso che abbia anche imparato da questa cosa.
Comunque ci sono forme lievi e forme gravi. Ci sono persone che per questa cosa si sono suicidate, e altre che lo faranno probabilmente:cry:
Io mi ritengo fortunato, sia del fatto che sia durato solo un anno, sia di aver passato un anno cosi!! Penso sia servito alla mia persona e al mio futuro, ma anche a valorizzare le persone.
Solitamente a scatenarla è un episodio,ma la brocca era piena già da un po,la classica goccia che fa traboccare il vaso
Io comunque avevo la sensazione di essere dentro un sogno. Non so come spiegarlo, ma mi sembrava come di non essere nella realtà. Come se guardassi le cose da fuori. Veramente brutta come cosa
Ad oggi comunque credo che gli obiettivi e le passioni siano la cura per tutto.
Al di là che qui stiamo parlando di depressione e attacchi di panico. Avere uno scopo, una distrazione, un qualcosa dove appendersi e rifugiarsi, da un senso alla vita secondo me, anche perche credo che la vita sia fatta di emozioni infine.
La conosco bene, sia per averla provata sulla mia pelle, sia perché sono uno psicoterapeuta.
Volevo dire un paio di cose, che secondo me sono molto importanti:
I farmaci sono utilissimi, ma devono essere considerati come uno degli strumenti del processo terapeutico e NON la terapia. I farmaci sono prettamente "sintomatici" ma non risolvono da soli il problema. Devono essere un supporto alla psicoterapia ed il paziente deve sapere che (salvo alcune situazioni) non sarà per sempre. Questo è importante perché aiuta a non sentirsi condannati alla malattia, ed inserisce la dimensione temporale del futuro in un quadro in cui il futuro nel migliore dei casi è un incubo, e nel peggiore non esiste per nulla. Comunque non sono obbligatori, ma è chiaro che dipende dalla gravità della situazione. È fondamentale che i farmaci siano prescritti da uno specialista, ma spesso lo fanno i medici di base con un po' di leggerezza. Ciò che un medico dovrebbe fare in questi casi è inviare il paziente da un terapeuta (psicologo specializzato in psicoterapia o psichiatra). Spiego questo perché è importante un approccio corretto al problema affinché si creino le condizioni per guarire.
Poi, in realtà la depressione è classificata come disturbo dell'umore ma è presente in altre psicopatologie come i gravi disturbi di personalità, quindi non tutte le depressioni sono uguali.
Spero di non avere appesantito il topic con noiosi tecnicismi, ma mi sembrano un paio di cose che possono essere utili.
:drunks:
Personalmente non ero ad un livello grave e non mi sentivo depresso però gli altri cominciarono a dirmi che c'era qualcosa che non andava, più me lo dicevano e più mi incazzavo anche sopra le righe. Nel mio caso il pensare così sin da bambino mi ha fregato, ho sempre pensato di riuscire ad affrontare tutto di petto e senza bisogno di aiuto degli altri, mai bevuto e mai canne per fuggire, però ognuno di noi è in grado di reggere un certo peso e un bel giorno sono caduto. Fossi stato più umile e mi fossi aperto di più con chi mi stava vicino mi sarei evitato un periodo di merda, però nella sfiga mi è servito ad accettare i miei limiti, da allora qualche bel casino potente ho dovuto affrontarlo e non mi sono fatto più fregare.
Se hai problemi seri non ti serve avere hobbies e attività, ti svaghi un paio d'ore ma quelli rimangono e non parliamo di storie tipo mi è morto il gatto o l'amico non mi parla più. Ci serve qualcuno che ci insegni ad affrontarli e a pianificare un'azione corretta, sembra una cazzata ma ci costringe a cambiare il nostro modo di ragionare.
Caspita ragazzi le vostre testimonianze sono incredibili, nonostante l'argomento bellissime
Avete aperto una finestra importante, chissà non possa essere di aiuto e conforto a qualcuno...
Qualcun'altro purtroppo non c'è più
Ti posso contraddire, esendoci passato pure io, anche se credo che si sia trattata di una cosa abbastanza leggera, di sicuro non simpatica.
Tutto cominciò circa 14 anni fa, in Novembre, ero sul lavoro stavo guidando e cominciai a piangere in maniera sempre più violenta, fino a farmi girare la testa dall'iperossigenazione. Ebbi la forza di fermarmi, chiamare il mio capoufficio che mandò un'ambulanza a raccattarmi piegato in due sul sedile come fossi stato un bimbo perso nel bosco.
Le ragioni erano molteplici (posso fare a meno di elencarle) e credevo di avere la forza di superarle, ma lo stress della vita odierna riesce a logorare anche i caratteri più forti, cosa che credo comunque di possedere.
Da quel primo episodio ne uscii fortunatamente abbastanza in fretta, senza l'ausilio di medicine, forse più per lo spavento che presi che non per la consapevolezza.
Ci ripiombai in seguito ad un esaurimento nervoso a fine 2009 e fu molto peggio, durò qualche mese durante i quali mi svegliavo la mattina senza vedere un futuro davanti, senza alcun entusiasmo per niente e nessuno, le notti in bianco in cui mi svegliavo in preda a strane convulsioni che si esaurivano nel giro di un'oretta. L'inverno e le poche ore di luce, le notti buie ed interminabili non mi aiutarono certo in questo cammino così tormentato.
Credo che una delle cose che mi ha impedito di fare cazzate sia stato l'amore smisurato per mio figlio.
Credo che la mia fortuna sia stata quella di aver trovato degli appigli a cui ancorarmi grazie alla forza d'animo che per fortuna non mi ha mai abbandonato del tutto: visto che non riuscivo più a dormire, decisi di sfruttare tutto quel tempo a disposizione per progettare parte dell'arredamento di casa che ancora mancava, progettai anche la più bella vacanza in moto degli ultimi anni, ruppi le palle non poco alla mia fidanzata (che allora viveva a Milano) svegliandola nel cuore della notte per raccontarle quello che mi passava per la testa........ non solo i progetti, ma anche i momenti di sconforto che mi logoravano dentro.
Per fortuna medicine zero; psicoterapeuti men che meno, economicamente non potevo permettermelo.
E' una brutta bestia, è un tarlo che ti si insinua dentro e ti spegne la luce, ti ritrovi in un tunnel senza fine e pensi che non vi sia più una soluzione.
Alla fine dopo alcuni mesi riuscii a ritrovare me stesso, e riesco a parlarne senza timore reverenziale.
Qualcosa mi dice di averlo sconfitto definitivamente, anche se non si può mai esserne completamente certi.
Anche nel mio caso l'attività sportiva (il judo) ha avuto la sua importanza, mi ha aiutato ad uscirne ed educato ad affrontare la vita con uno spirito diverso, meno aggressivo, meno rabbioso, rieducandomi ad una maggiore umiltà.
la depressione è la prima malattia come diffusione a livello mondiale e andrà sempre peggio per i ritmi di vita ect....
ha superato anche le malattie cardio vascolari
:(
Ecco ora quello che mi descrivi si avvicina di più all' idea che avevo io di questo problema. Rimango convinto che, se si è consapevoli di averlo, si possa riuscire a combatterlo trovando ispirazione nelle cose o nelle persone che ci appassionano.
Non mi hai contraddetto, ma al contrario mi hai confermato quello che pensavo da profano.
Si ma non intendevo quello, uno può fare una vita frenetica ed essere soddisfatto di quello che ottiene al contrario di uno che non è mai soddisfatto di ciò che la vita gli offre nonostante faccia una vita agiata e senza problemi.... è questione di aspettative....
Ti contraddicevo sul fatto che non è così subdola o dai sintomi così difficilmente decifrabili come pensi.
Anche se ti rendi conto di esserci dentro fino al collo, il cervello fatica a venirne fuori.
Sei come in un pantano.
Non è bello svegliarsi la mattina accarezzando idee strane con la piena consapevolezza di farle.
Ti girano spontanee per la testa con una leggerezza incredibile..... come se per strada dovessi decidere di fermarmi in un bar per prendere un caffè..... stessa terribile sensazione.