Originariamente Scritto da
marmass
Il toc bellagino come me lo faceva mia nonna e ancora, raramente, costringo mia moglie a fare.
Era il piatto tipico dei matrimoni e battesimi, fatto con i prodotti locali: farina, burro ed il formaggio ricavati dal latte delle mucche dei pascoli della zona. Vista la notevole quantità di burro e formaggio necessari, il toc era un piatto ricco, adatto a festeggiare le occasioni speciali. Si metteva il paiolo rigorosamente di rame col toc al centro del tavolo e gli invitati vi si sedevano intorno a cerchio, come si fa ancora oggi. La ricetta del toc: due etti di burro, due etti di formaggio e mezzo litro di acqua per persona; bisogna inoltre usare la farina di granoturco grezza, altri generi di farina non sono adatti in quanto non assorbono bene il burro ed il formaggio. Fondamentale è dosare bene il calore in modo che la polenta non si attacchi al paiolo. Portare a ebollizione l'acqua, niente sale (ci pensano burro e formaggio a dare sapore), versare la farina a pioggia rimestando continuamente. Quando quest'ultima è cotta, un paio d'ore, ci si aggiunge il burro e poi il formaggio, tagliati a pezzetti, amalgamandoli a poco a poco, rimestando il tutto continuamente con il rodech. Se si sbaglia un passaggio, il toc rilascia il burro e non è più mangiabile. Ci si serve a turno, usando ciascuno il proprio cucchiaio di legno, che non deve però essere portato alla bocca per rispetto degli altri commensali. Quindi, col cucchiaio si preleva un "toc", lo si mette nel palmo della mano e da lì lo si porta alla bocca
Terminata la consumazione e svuotato il paiolo, si procede alla preparazione del ragell: l'ingrediente base è il vino rosso a cui si aggiunge, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, zucchero, della scorza d'arancia e di limone grattugiata ed una mela tagliata a pezzi. Il paiolo non viene pulito perfettamente, lasciando sulle pareti gli avanzi del toc, i quali daranno il sapore caratteristico alla bevanda. Il maestro del toc rimette dunque il paiolo sul fuoco col vino e le spezie ed a questo punto, grazie al calore, l'alcool contenuto nel vino evapora e si incendia, creando uno scenografico effetto di paiolo in fiamme. Esauriti i vapori alcolici, il ragell è pronto per la consumazione. Il paiolo viene quindi tolto dal fuoco e rimesso al centro del locale dove, servendosi di un mestolo di legno, si attinge la bevanda. Versata ancora fumante in una ciotola di legno, si fa il passamano della stessa tra i vari commensali seduti nuovamente in cerchio tutt' attorno al paiolo: una sola ciotola per tutti da cui a turno si sorseggia.
IMHO un'antica ricetta maestra di vita