Q8
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Sì, in genere è proprio così.
Io però me ne ricordo uno che ovviamente è l'eccezione che conferma la regola.
Il grandissimo Daley Thompson, decathleta inglese classe 1958, pluriprimatista mondiale e ORO olimpico nell'80 e '84. Probabilmente avrebbe vinto anche a Seul '88, ma un grave infortunio lo limitò costringendolo al quarto post.
Era di una simpatia unica, folle e contagiosa.
Famose le trovate, come all'Olimpiade di Los Angeles '84 allorché sfoggiò questa maglietta nella quale parlava di due atleti.
Quali ???
e si hai ragione
se sei un campione devi dare esempio e essere umile
Sempre meglio lei che la Vezzali ma di gran lunga. Incontrate piu' volte sono di quelle parti
Grandissima fuoriclasse...
Son passati ben 25 anni, ma quando la sento parlare mi rendo conto che non è proprio cambiata, manco di un millesimo.
Quando facevo le gare del circuito nazionale per giovani (il Gran premio Giovanissimi) bene o male prima e dopo la competizione noi tutti ci si scambiava delle parole. Lei invece arrivava, se ne stava col suo maestro e, finita la gara, se ne andava. Non l'ho mai e dico MAI vista salutare qualcuno....figuriamoci poi conversare assieme.
Vabè, ci può anche stare; ma non a 13 anni.
Comunque sia, l'apice della cafoneria lo raggiunse quando, terminato il circuito nazionale, ci fu la foto di gruppo delle prime 12 classificate.
Beh, ebbe la sfrontatezza di dire al fotografo: "si fermi con le foto....non voglio che nessuno si posizioni davanti a me nella foto di gruppo".
Per non ricordare un fatto quando, durante un nostro incontro, a suo avviso, ci fu una stoccata assegnata male (a favore della sottoscritta). Si tolse la maschera e disse all'arbitro: "ma come fa a dare priorità a "quella lì"" indicando me......tant'è vero che senza togliere la maschera risposi: "quella lì" ha un nome e cognome, leggitelo bene sul tabellone, sta giusto sopra di te" :laugh2::laugh2:.....ricordo che lei fece una faccia sbigottita e in molti del pubblico si misero a ridere per la battuta :laugh2::laugh2::laugh2:
Dulcis in fundo, quando si trovava in svantaggio, le trovava tutte per fermare l'incontro ogni 2 minuti: e la scarpa da allacciare, e la coda da tirare sù e la maschera da sistemare......chiaramente nessuno le diceva nulla, l'avessi fatto io avrei beccato l'ammonimento di certo.
Per contro ricordo benissimo suo padre: una persona veramente gradevole ed umile, che l'accompagnava ovunque e chiacchierava con chiunque.
Una sera, avevamo appena terminato i quarti di finale del campionato nazionale all'Eur. La sera siamo ritornati all'alloggio messo a disposizione dalla federazione scherma e, gentilmente, i cuochi ci fecero una pasta alle 22:00. Ricordo benissimo che eravamo seduti a tavola in pochissimi, credo massimo una decina. Io e mio padre eravamo seduti affianco e, di fronte a noi, c'erano la Vezzali con suo padre. Lei non aprì bocca e tenne lo sguardo altrove per tutta la cena, mentre suo padre ci intratteneva con ogni tipo di discorso, complimentandosi pure per la mia prestazione
Ecco, non dico che un atleta bravo debba essere necessariamente simpatico; ma per lo meno umile e dignitoso sì