Ah beh, mica parlavo di te.
Era per dire..... magari a qualcuno è capitato.:cool:
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Ah beh, mica parlavo di te.
Era per dire..... magari a qualcuno è capitato.:cool:
Auguri Alessandra!!!!
Terza giornata.
Allegato 229665
MotoGP 2017, Lorenzo: “Ducati, c'è qualcosa di sbagliato"
MotoGP news - Jorge Lorenzo sta incontrando non poche difficoltà in sella con la Desmosedici GP, al termine del secondo giorno il maiorchino è solo quindicesimo nella classifica dei tempi, lamentando un motore troppo nervoso e poco feeling in curva
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Preoccupazioni in "rosso"
La seconda giornata di test sul circuito di Phillip Island è stata difficile per Jorge Lorenzo, che ha terminato con il quindicesimo crono, ed è piuttosto preoccupato: “Ho girato molto in 1'30, abbiamo migliorato mezzo secondo rispetto a ieri, ma gli altri sono riusciti a togliere un secondo. Abbiamo fatto un piccolo step, ma non è un grande miglioramento. Tutte le Ducati soffrono in curva, siamo ancora molto lontani, soprattutto da Maverick che ha fatto un gran tempo. Abbiamo perso tempo in 95% del circuito, praticamente nelle curve. È faticoso fermare la moto e girare e in alcuni punti il motore è troppo nervoso”.
Questa è stata l'analisi a caldo del maiorchino, che certamente non si aspettava di dover affrontare una situazione simile. “C'è qualcosa che non capiamo e che ci manca, nella moto. Bautista si è adattato molto bene e in alcune curve va moltissimo più veloce rispetto a me, nonostante sia in sella ad una moto che teoricamente è inferiore (la Desmosedici dello scorso anno ndr). Qualcosa è sbagliato. Bisogna studiare tutto bene. Abbiamo tutti i dati di tutte le Ducati e questo è positivo per vedere quale configurazione di motore ed elettronica hanno. Sembra che la mia Ducati sia la più nervosa delle cinque. Domani bisogna trovare una soluzione. In molte curve non ho la fiducia necessaria per aprire il gas; al momento la situazione non è sotto controllo. Se avessi il potenziale per andare veloce, lo farei. L'unica nota positiva è che ogni giorno comunque miglioriamo, sono più veloce”.
Infine Lorenzo elogia Maverick Vinales, il più veloce della giornata, che guarda caso è sulla sua “ex” moto: “Lui è sorprendente. È una sorpresa per tutti che sia così veloce”.
Maverick Vinales chiude la tre giorni australiana al comando in 1’28”549, 0”294 più veloce di Marc Marquez e 0”484 di Dani Pedrosa. Settimo Andrea Dovizioso (0”699), in risalita Jorge Lorenzo, ottavo a soli 0”094 dal compagno di squadra. Malissimo Valentino Rossi, 11esimo a 0”921, con Andrea Iannone e Danilo Petrucci nella sua scia.Per certi versi, è stata una giornata fotocopia di quella di ieri: Vinales sempre davanti a dettare il ritmo, Marquez nella sua scia, tutti gli altri lontanissimi. Non tanto nel tempo sul giro (Pedrosa nel finale si è portato a 0”484 e Folger, nella mattinata aveva ottenuto un ottimo 1’29”042 a 0”493), quanto sul passo: se oggi si fosse disputato il GP, i due piloti spagnoli avrebbero fatto il vuoto alle loro spalle.
UNA SFIDA DI ALTISSIMO LIVELLO
Quella tra Vinales e Marquez è una sfida di altissimo livelo: una simulazione gara impressionante e 49 giri sotto l’1’30” per Vinales, 51 per Marquez. Entrambi non si sono risparmiati: 101 giri per il pilota della Yamaha, 96 per quello della Honda, ancora una volta battuto sul singolo giro, ma molto, molto costante e perfettamente a suo agiocon una RC213V che a Phillip Island è sembrata nel complesso la moto più equilibrata, con tre suoi piloti nei primi cinque posti (Crutchlow è 5° a 0”552). La Yamaha, al contrario, sembra funzionare solo con Vinales (e Folger, caduto nel finale), mentre ha tanti problemi con RossI.
ROSSI A 0”921
Era tempo che non si vedeva Valentino così in difficoltà, 11esimo a 0”921, incapace di trovare una soluzione tecnica che gli permetta di essere efficace sia sul singolo giro sia sulla distanza. A conferma che oggi nulla, o quasi, ha funzionato, gli appena 52 giri percorsi: segno che la M1 non gli piaceva, non la riusciva a guidare e questo lo ha fatto stare più fermo ai box che girare in pista, alla ricerca di una messa a punto vincente che non è stata trovata. A Phillip Island, il campione di Tavullia è sempre andato fortissimo: trovarlo così indietro è certamente preoccupante.