Il precariato c'è anche la, da quel che so io prima ci si arruola per un anno (sempre se si passa), poi si deve vincere un concorso interno per altri 3 anni e poi forse si passa ai ruoli permanenti...
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Jap non prenderle come un'offesa verso i militari le parole di Pelledorso, però onestamente parlando tu che vivi da anni nell'ambiente non trovi che in molti fanno la carriera militare per avere il posto sicuro e perchè, specialmente nel sud, altenative ce ne sono ben poche? .....
Jap... piu leggo e piu rimango basito.
Proprio non hanno la piu pallida idea di cosa voglia dire alzarsi la mattina consapevoli che la giornata che arriva sarà dedicata ad aiutare qualcuno in difficoltà...Offri loro un giro sull'elicottero S.A.R. di mamma aeronautica
Purtroppo molti commenti presumo siano di gente che non ha prestato il servizio militare, solo chi ha indossato una divisa puo' capire.
Chi pensa che lo si faccia solo per lo stipendio...e' lontano dalla realta'...che lo si faccia pure per lo stipendio non c'e' dubbio...ma chi lavorerebbe gratis?
Indossare una divisa e' un'onore!!!
Guai ad identificare i nostri militari con i pagliacci del parlamento!!!!
Forse andiamo leggermente OT, ma voglio risponderti per spiegare come la penso io...
Intanto premetto che sono d'acordo con 357magnum, non si possono chiamare eroi i caduti in servizio, e non l'ho mai detto.... però meritano rispetto molto più di un normale caduto sul lavoro, perchè non stavano servendo se stessi ma lo Stato e la comunità...
Quello che mi chiedi lo credo, semplicemente perchè allo stato attuale fare il soldato richiede un impegno ed una professionalità fuori dal comune.
Per raggiungere un certo livello di addestramento, poter transitare in servizio permanente dopo due/tre concorsi pubblici (saprai bene che ci vuole un grande impegno) e diversi livelli di duro addestramento, per guadagnare 1200 euro al mese quando va bene non basta voler "trovare una sistemazione", troppo lavoro per poca resa, i giovani che la pensano in quel modo (e ce ne sono per carità) non arrivano alla fine del percorso...
Abbiamo ancora il retaggio della leva obbligatoria che può far pensare il contrario...
Ci sono le dovute eccezioni, ma non è su quelle che si può basare il giudizio generale...
Per quanto mi riguarda il discorso è semplice, sono militare, ed Ufficiale Pilota da 23 anni, ma non è mai stato il denaro a motivarmi....
Le missioni fuori area ti danno diritto ad un incentivo economico, che potrebbe essere allettante, ma non credo che alcun militare inviato in Afghanistan per la quinta, sesta volta in due anni pensi "che figata altri 10.000 euro in tasca"....
Non è semplice dover trascinare la famiglia in giro per l'Italia e per il mondo, far frequentare a mio figlio una scuola diversa di una città diversa per ogni anno delle elementari, non è piacevole non sapere fino all' ultimo momento dove dovrai chiedere di portare i tuoi mobili, dove iscrivere i figli a scuola...
Non è piacevole avere legami di amicizia che sai di non poter coltivare in futuro, perchè non vivrai più in quel posto...
Per fare queste cose ci vuole motivazione, altrimenti si va a fare altro....
al contrario è proprio perchè ho fatto il servizio militare e ho visto l'ambiente da vicino che penso che in molti lo facciano solo ed esclusivamente per lo stipendio e per il posto sicuro .... di onore nel portare una divisa durante il servizio militare ne ho visto ben poco
non metto in dubbio nulla di ciò che dici :wink_:, dico solo che lo stesso rispetto io ce l'ho per l'operaio che si alza alle cinque del mattino per 900 euro al mese ..... non trovo molta differenza tra lavorare per lo Stato o per un qualsiasi datore di lavoro ...
mio cugino lavorava per una concessionaria di moto,poi durante un honda day mentre lavorava chiudendo la coda delle moto date in prova ai clienti un suv in contromano se lo è portato via,non sappiamo ancora dopo 4 anni se chiamarlo eroe o sfigato
c'è solo la sottile differenza che per ogni lavoro di solito la retribuzione è commisurata all' impegno profuso ed alla formazione ricevuta, e non parlo del classico "maresciallone" di una volta che stava imboscato a fare nulla (ce n'erano, ce ne sono molti meno adesso), ed anche e soprattutto al rischio che si corre..
questo nelle forze armate, nella totalità dei casi, non è assolutamente commisurato.... quindi esclude la motivazione economica... cosa che invece è prioritaria per l'operaio...
è ovvio che fare il soldato è, anch'esso, un lavoro, e quindi prevede uno stipendio, ma è un lavoro che richiede passione, impegno, voglia di fare e di arrivare, abnegazione e privazione di molte priorità personali...
Per l'operaio non è così, e poi chi ha detto che l'operaio non meriti rispetto???
Solo che non ho mai sentito dire "è morto nella cisterna, cazzi suoi sapeva cosa rischiava e lo faceva per soldi".... per i soldati morti in servizio lo leggo sempre... come mai??
La differenza è che l'operaio della fabbrica sa che non sarà costretto a fare lo zingaro, un anno qua, quattro la, e via così...
La differenza è che portare una divisa, qualunque essa sia, dal Soldato, al Poliziotto, al Carabiniere, ti impone un certo modo di essere e di comportarti.
Sai che ci sarà un sacco di gente che ti disprezzerà a causa di quella divisa, sai che dovrai obbedire a dei politicanti indegni perchè sono loro a comandare sulle Forze Armate.
E non ti puoi rifiutare, perchè a differenza del comune operaio tu non hai il diritto di sciopero, lo sapevi questo?
I soldati dovrebbero stare ognuno a casa propria, non andare a sparare con fucili "di pace" nei luoghi del mondo dove li portano gli interessi economici dei paesi occidentali.
Altrimenti la pace andrebbe portata ovunque ci sia un conflitto, ma sappiamo tutti che questo non avviene.
Una vita umana è uguale all'altra, un morto ammazzato è uguale ad un altro, in entrambe i casi è una tragedia e un dolore per le famiglie, ma ciò non toglie che se vai a fare la guerra (da soldato) il rischio che ti succeda qualcosa esiste.
Lo sanno anche loro.
vabbè non parliamo delle limitazioni alle quali un militare deve sottostare... per una qualsiasi bega giudiziaria, anche se ha ragione, sospensione immediata dell' avanzamento, del nulla osta di segretezza (con tutto ciò che comporta) e dell' incarico....anche se il vicino ti denuncia per avergli pisciato sui fiori
Doppia falce del tribunale civile e militare, gerarchia, nessuna possibilità di rifiutare un trasferimento, nessun diritto di sciopero ( e meno male), tagli allo stipendio se si va in malattia ecc. ecc.
e questo che significa??? è proprio per questo che un militare si distingue da un operaio.... se all' operaio dici di andare a fare una cosa che lo mette in pericolo di vita sciopera subito..... per questo un morto non può essere uguale ad un altro....
se serve andare, il militare va, senza discussioni.... :wink_:
Non significa nulla, infatti ti ho detto che le morti sono tutte uguali, non c'è n'è una peggiore o migliore dell'altra.
L'operaio sciopera perchè è un suo diritto, il militare non può scioperare se lo mandano a fare la guerra perchè fa parte del suo lavoro e ripeto, se vai in guerra il rischio di morire è contemplato.
Nessuno ti obbliga a fare il soldato di professione, ma il soldato è pagato anche per morire.
Succede spesso quando muore un pilota, in moto o in auto.
Fa parte del rischio del mestiere, c'è poco da fare, il rischio c'è, lo sanno anche loro.
Quando muore un ragazzo in moto la domenica è diverso, anche se in entrambi i casi si tratta della perdita di una vita umana.
No,i morti sono tutti uguali,cambia il modo e il perchè si muore,ma nella morte non vi è differenza,Militare,Civile,Operaio,Talebano.
a prescindere che il militare non può scioperare e stop....
Nessuno ti obbliga nemmeno a fare l'operaio.... solo che la divisa addosso la mette chi ci CREDE, diverso è il discorso per altre professioni....
Un militare che muore, ripeto, non è un eroe in linea di massima, però non è come un operaio che cade dalla gru o un ragazzo che si schianta in moto...
sono tutte morti assurde, ma solo quella del militare viene denigrata, insultata e considerata "normale" conseguenza...
anche questo rende i militari diversi, fanno quello che fanno senza curarsi dell' apprezzamento o meno degli altri, sanno però che stanno facendo qualcosa di livello leggermente "superiore" se si parla di impegno personale e di soddisfazione per il proprio operato....
...molte volte però si scambia la consapevolezza dei "nostri ragazzi", mi arrogo il diritto di chiamarli così, dell'assunzione di rischi particolari dal ferimento fino purtroppo alla morte, con l'assurda tesi del " eh ma tanto lo mettono in conto...se la sono quasi cercata..." :dry:
questo mi fà incaxxare, che nel nostro Paese vi sia una pletora di benpensanti che ha assunto a dogma infallibile il tema della pace a tutti i costi, non sapendo neanche loro cosa significhi "pace"...quando sono i primi ad usare violenza nel momento in cui si scredita il lavoro e a volte il loro sacrificio...
Mah,io ho sempre visto,almeno nei forum,un gran rispetto per i morti in divisa,tanto che quando muore qlc vi è sempre apposito thread con tanto di . o r.i.p. le morti sul lavoro o sulla strada( a mono che trattasi di Motociclista) raramente vengono portate all'attenzione.
Quotone!!:wink_:
manca però una considerazione: il militare muore spesso perchè qualcuno vuole ucciderlo, perchè c'è una precisa volontà omicida contro cui non solo non può far nulla ma che deve fronteggiare. Il civile che muore sul lavoro muore perhè molte volte lui stesso o qualcun altro non ha rispettato delle norme di sicurezza. Lo sanno anche i muri che nelle cisterne si scende con le maschere e anche i respiratori, tuttavia si continua a farlo senza....
Da una parte quindi abbiamo una volontà dall'altra una negligenza , talvolta anche della stessa vittima. (e non mi citate adesso il caso Tyssen perchè vederete che quella sentenza verrà probabilmente riformata e comunque resta un caso più unico che raro)
Non sono d'accordo, troppo semplicistico,
a parer mio.
Per fare un esempio, un mafioso morto,
per me, non merita comunque rispetto...
... ciò che fai in vita ti qualifica anche nella morte,
la morte non cancella ciò che sei stato.
no,non è un esempio valido,mafioso,stupratore,pedofilo ogni genere di tale bassezza umana non van portati ad esempio in questo discorso che mi par ben circoscritto.Son d'accordo che ciò che fai nella vita ti qualifica anche nella morte,tenendo però presente che i punti di vista son parecchio importanti.
A titolo esemplificatico,un Combattente Palestinese che si martirizza come uomo bomba a Tel Aviv,sarà nella morte,idolatrato dai suoi e disprezzato dagli Isrealiani.
Stesso discorso vale per un combattente Talebano che muore con le armi in pugno difendendo(o credendo di difendere)la sua terra da quelli che riconosce come invasori,Americani,Italiani,Inglesi che siano,merita egual rispetto dell'Alpino Italiano morto in un avanposto Afgano per difendere la sua patria dall'integralismo,o di un operaio che scompare nel rogo di una fabbrica perchè la messa in sicurezza era troppo costosa. I.m.h.o.