Prima di tutto è doveroso chiedere scusa a tutti perchè sto sicuramente andando OT.
Inizio col dire che esistono (e sono sempre esistite dai tempi di Erodoto) sempre due storie, quella dei vincitori e quella dei vinti.
E il nazismo è stato un fenomeno di "globalizzazione del male" talmente vasto (ricordiamoci che aveva come "mission" la conquista del mondo) che ha oscurato le nefandezze di altri regimi, che - fortunatamente - sono emerse dopo, ma con colpevole ritardo storiografico. Altro motivo legato al fatto che il nazismo fosse "il male" per antonomasia era legato al discorso razziale, che invece non c'era in altri regimi che si "limitavano" a sbarazzarsi "solo" dei dissidenti; per cui - di fronte all'opinione pubblica - facevano sicuramente più scalpore i lager dove morivano Ebrei innocenti, mentre si sorvolava troppo velocemente sui gulag stalinisti, dove invece morivano prigionieri politici. Il fatto è che tali prigionieri avevano il più delle volte l'unica colpa di essere contrari al regime. Gente che non aveva sicuramente la forza mediatica che poi ebbero (e hanno ancora) gli Ebrei di fronte al mondo intero.
Di Ernesto Guevara si sa praticamente tutto, anche se è realmente difficile (così come accade per i credo religiosi) convincere chi lo vede esclusivamente come eroe romantico rivoluzionario, uomo di grande cultura e sensibilità sociale. Lui è stato SICURAMENTE questo. Ma è stato ANCHE altro. Oggi ci sono delle moderne ricerche storiografiche chiamate Cuba Archive (
Cuba Archive: Verdad y Memoria - A Truth and Memory Project - Home) che stanno risalendo a tutte le vittime della rivoluzione cubana. Secondo testimonianze e ricostruzioni
storicamente attendibili, il Che fece fucilare sicuramente quattordici dissidenti, in Sierra Maestra, durante la guerriglia contro le forze di Fulgencio Batista (tra il 1957 e il 1958). Dal 1 al 3 gennaio del 1959, appena conquistata la cittadina di Santa Clara, fece uccidere altre 23 persone. Ma soprattutto il Che viene conosciuto per quello che fece nel periodo in cui fu direttore della Cabaña, la più famosa prigione dell'Havana: tra il 3 gennaio e il 26 novembre del 1959 sono attribuite a Guevara ben 164 esecuzioni. Era talmente temuto che gli venne perfino affibbiato il soprannome di "el Carnicero". E questa è storia, che vogliate crederci o no.
Ma mettiamo che non vogliate credere alle testimonianze (raccolte dagli stessi cubani). Basta leggere i suoi diari, per rendersi conto di che uomo fosse. Un uomo che in TUTTI i suoi scritti ha dichiarato testualmente che non può esistere una rivoluzione se non armata (mi viene da pensare a Gandhi e a un certo Gesù di Nazareth - parlo della figura storica e non divina, ovviamente). E' lui stesso che descrive alcune delle sue "esecuzioni", come quella del suo compagno Eutimio Guerra, sospettato di essere un doppiogiochista: "Ho risolto il problema con una pallottola calibro 32 nella tempia destra..." dice il Che. Oppure quando descrive l'esecuzione di un altro commilitone di appena 20 anni, reo di aver rubato del pane.
Oltre a tutte le testimonianze raccolte durante la sua vita e nell'immediato post mortem, si parla anche del "vero" Ernesto Guevara anche negli scritti di Humberto Fontova e Alvaro Vargas Llosa, che attualmente sono due istituzioni per la letteratura sudamericana.
Perfino l'attore cubano Andy Garcia ha avuto modo di dare il suo contributo, anche in una famosa intervista rilasciata a Repubblica (
Andy Garcia regista con rabbia "Un film contro Castro e il Che" - Persone - Repubblica.it).
Quindi non è tutto oro ciò che luccica. Ritorno a dire - e ne sono convinto - che non distinguo gli assassini. Anche se dietro gli uni (i nazisti) c'è un'ideologia del tutto sbagliata e dietro gli altri, invece, c'è un'ideologia che posso anche condividere. Ma sono i MODI che fanno la differenza, o le DEGENERAZIONI. Sarebbe come dire che le Brigate Rosse sono degli eroi, perchè (teoricamente) lottano per l'uguaglianza sociale. Io non ci sto.