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Citazione:
Originariamente Scritto da
simotrone
Purtroppo è vero.
Ma secondo me la responsabilità ce l'ha anche la gente che piglia una laurea senza avere una mezza idea di come sfruttarla in seguito.
L'equazione è semplice: se il mio amico che ha fatto l'istituto tecnico va a lavorare 5 anni prima di me, oppure se il cuggino va a lavorare dopo la licenza media 10 anni prima di me, il tempo che io impiego all'università deve essere in grado di compensare queste differenze sul mondo del lavoro.
Se esco con le stesse competenze di uno che ha finito un istituto professionale, che minchia ho fatto in quei 5 anni in piu'? E la scelta è mia, non delle università.
Quoto tutto, e l'importante è stare bene.
Però l'idea che sia furbo appendere la laurea al chiodo e poi andare a fare altro mi sembra un po' opinabile: se uno la laurea l'ha presa con l'idea di appenderla al muro, allora tutto ok.
La verità è che la vita cambia tantissimo in quel periodo fra affetti, lavoro, (anche malanni e disgrazie)... in certi casi si è vincolati, in altri no.
Se uno vuole fare quello per cui ha studiato e da la precedenza a quello insistendo, muovendosi e non dandosi per vinto, trovo sia il modo migliore per valorizzare i soldi e il tempo impiegati sullo studio.
La laurea è inutile solo se non la si riesce a sfruttare (anche per sfiga, non per volontà).
Esattamente.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
simotrone
L'equazione è semplice: se il mio amico che ha fatto l'istituto tecnico va a lavorare 5 anni prima di me, oppure se il cuggino va a lavorare dopo la licenza media 10 anni prima di me, il tempo che io impiego all'università deve essere in grado di compensare queste differenze sul mondo del lavoro.
Se esco con le stesse competenze di uno che ha finito un istituto professionale, che minchia ho fatto in quei 5 anni in piu'? E la scelta è mia, non delle università.
gia'! Se esci con le stesse competenze di uno che ha fatto un professionale, delle due una: o hai sbagliato corso, o sie una testa di legno ed e' un miracolo che ti sia laureato :laugh2:
scherzi a parte, visto il ragionamento di cui sopra, studente=consumatore, le universita' mettono in atto delle vere strategie di marketing per attirare iscritti, diventa quindi ancora piu' difficile valutare bene che ateneo e che corso di laurea corrispondano alle proprie esigenze :wink_:
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Originariamente Scritto da
Strega Klà
Purtroppo in Italia sono state fatte delle leggi ad esclusiva tutela del datore di lavoro per quanto riguarda le neo assunzioni, e ,leggi che invece tutelano esclusivamente il dipendendente per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato.
...................
quoto la strega
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Citazione:
Originariamente Scritto da
simotrone
Però l'idea che sia furbo appendere la laurea al chiodo e poi andare a fare altro mi sembra un po' opinabile: se uno la laurea l'ha presa con l'idea di appenderla al muro, allora tutto ok.
La verità è che la vita cambia tantissimo in quel periodo fra affetti, lavoro, (anche malanni e disgrazie)... in certi casi si è vincolati, in altri no.
Se uno vuole fare quello per cui ha studiato e da la precedenza a quello insistendo, muovendosi e non dandosi per vinto, trovo sia il modo migliore per valorizzare i soldi e il tempo impiegati sullo studio.
La laurea è inutile solo se non la si riesce a sfruttare (anche per sfiga, non per volontà).
Non è furbo appendere una laura ad un muro, non è furbo affatto; anzi è moooolto avvilente. Però, come tu stesso hai detto, l'università non da formazione pratica; ma solo teorica.
Ci sono persone che hanno la fortuna di aver studi (e magari) praticantato pagati dai genitori; altre che hanno molto talento e riescono quindi ad avere borse di studio e successivamente un lavoro all'estero. In mezzo c'è la gente normale, che magari ha dovuto pagarsi gli studi e che certamente non ha la facoltà economica di svolgere un praticantato praticamente a gratis. Oppure gente con un'intelligenza normalissima, o con una situazione familiare (per scelta o per dovere) che non ha l'opportunità di andarsene all'estero.
Ecco, spesso queste persone, si trovano ad aver una laurea, magari conferita con un ottimo punteggio; ma con scarse opportunità di trovare un lavoro consono al titolo di studio acquisito.
Per non parlare dell'età "critica" dei 40 anni, dove anche se sei una persona di una certa professionalità, rischi di finire a lavorare con un contratto a progetto, tra mille responsabilità, straordinari su straordinari (non pagati chiaramente) ad 800 - 900 € al mese.
Per carità...ben vengano anche quelli; ma permettimi, arrivati a questi livelli è meglio andar a pulire scale a 900 € al mese, attaccando la laurea al chiodo, piuttosto che farsi prendere per i fondelli da sfruttatori senza scrupolo....almeno terminate le mie 8 ore, torno a casa serena, senza pensieri che mi girano per la crapa, senza telefoni aziendali che suonano e senza dover necessariamente accendere il mio PC personale per terminare uno dei consueti lavori urgenti inderogabili
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purtroppo esiste gente ome questa..anche a me è capitato.............
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Citazione:
Originariamente Scritto da
simotrone
Purtroppo è vero.
Ma secondo me la responsabilità ce l'ha anche la gente che piglia una laurea senza avere una mezza idea di come sfruttarla in seguito.
La laurea è inutile solo se non la si riesce a sfruttare (anche per sfiga, non per volontà).
Bè... quella della prima frase non è sfiga. Non si può pretendere di laurearsi in qualsiasi cosa e poi pretendere che tutti i ruoli siano a disposizione. Un pò di occhio lungo dovranno pure averlo, questi benedetti giovani. Il problema laurea c'è sempre stato, ora è più difficile scegliere (anzi, no... non è difficile, si viene tratti in inganno...) data le sterminate possibilità che vengono offerte.
Secondo me vale l'antico adagio: troppa scelta = nessuna scelta.
L'albergatore in discussione è senza dubbio un pessimo esemplare... :wink_:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
valterone
Bè... quella della prima frase non è sfiga. Non si può pretendere di laurearsi in qualsiasi cosa e poi pretendere che tutti i ruoli siano a disposizione. Un pò di occhio lungo dovranno pure averlo, questi benedetti giovani. Il problema laurea c'è sempre stato, ora è più difficile scegliere (anzi, no... non è difficile, si viene tratti in inganno...) data le sterminate possibilità che vengono offerte.
Secondo me vale l'antico adagio: troppa scelta = nessuna scelta.
L'albergatore in discussione è senza dubbio un pessimo esemplare... :wink_:
quoto il buon valterone
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Citazione:
Originariamente Scritto da
valterone
...
Il problema laurea c'è sempre stato, ora è più difficile scegliere (anzi, no... non è difficile, si viene tratti in inganno...) data le sterminate possibilità che vengono offerte.
Secondo me vale l'antico adagio: troppa scelta = nessuna scelta.
L'albergatore in discussione è senza dubbio un pessimo esemplare... :wink_:
concordo :wink_:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
gssg
[...]scherzi a parte, visto il ragionamento di cui sopra, studente=consumatore, le universita' mettono in atto delle vere strategie di marketing per attirare iscritti, diventa quindi ancora piu' difficile valutare bene che ateneo e che corso di laurea corrispondano alle proprie esigenze :wink_:
Già. Anche perchè se tu sovvenzioni chi ha più iscritti o chi ha più laureati, all'atto pratico crei un circuito formativo che punta 1) ad acquisire sempre più studenti e 2) a laurearli sempre più facilmente.
Come si può dedurre facilmente, questo non implica esattamente la formazione dello studente. :wink_:
(WOW, le facoltà fashion! WOW, mi sono laureato con 110 e non so distinguere un volatile da un mammifero...)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Erikuccia
Non è furbo appendere una laura ad un muro, non è furbo affatto; anzi è moooolto avvilente. Però, come tu stesso hai detto, l'università non da formazione pratica; ma solo teorica.
Non tutte, ma il problema è più generale (una laurea in Matematica è solo teorica e non ha nessuna rilevanza pratica per fare il magazziniere... ma ce l'ha nei centri di supercalcolo).
Comunque figurati, ho ben presente la situazione, ed è una lacrima continua. Io poi mi incazzo ogni 3x2 su 'sta cosa delle lauree, ma mi funge da stimolo sfanculare gli atenei a manetta. E' una carica notevole.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Erikuccia
Ci sono persone che hanno la fortuna di aver studi (e magari) praticantato pagati dai genitori; altre che hanno molto talento e riescono quindi ad avere borse di studio e successivamente un lavoro all'estero. In mezzo c'è la gente normale, che magari ha dovuto pagarsi gli studi e che certamente non ha la facoltà economica di svolgere un praticantato praticamente a gratis. Oppure gente con un'intelligenza normalissima, o con una situazione familiare (per scelta o per dovere) che non ha l'opportunità di andarsene all'estero.
Ecco, spesso queste persone, si trovano ad aver una laurea, magari conferita con un ottimo punteggio; ma con scarse opportunità di trovare un lavoro consono al titolo di studio acquisito.
Le opportunità a mio avviso ci sono sempre, al netto delle sfighe che uno riceve nella vita. :)
E' ovvio che se uno rimane orfano (un esempio a caso) mentre sta studiando, si deve dare una mossa, magari trovarsi un lavoro, e faticare di più per ottenere lo stesso risultato.
Purtroppo la vita è così, ma amen.
Non è che tutte le lauree si debbano evolvere in un praticatanto, non esistono solo medici, avvocati e notai, ecco. Ma tutte hanno uno sbocco - se si è determinati e si è appreso qualcosa in quei 5 anni.
Citazione:
Per non parlare dell'età "critica" dei 40 anni, dove anche se sei una persona di una certa professionalità, rischi di finire a lavorare con un contratto a progetto, tra mille responsabilità, straordinari su straordinari (non pagati chiaramente) ad 800 - 900 € al mese.
Per carità...ben vengano anche quelli; ma permettimi, arrivati a questi livelli è meglio andar a pulire scale a 900 € al mese, attaccando la laurea al chiodo, piuttosto che farsi prendere per i fondelli da sfruttatori senza scrupolo....almeno terminate le mie 8 ore, torno a casa serena, senza pensieri che mi girano per la crapa, senza telefoni aziendali che suonano e senza dover necessariamente accendere il mio PC personale per terminare uno dei consueti lavori urgenti inderogabili
Sull'età concordo che è un casino, e ad un certo punto, con famiglie già formate, è meglio rifocalizzarsi un attimo e andare su strade che ti permettano di seguire quello che hai costruito (se ci tieni).
Il discorso lauree-lavoro secondo me prende in considerazione gente fra i 20 ed i 30 anni, al più 35. Dopo mi pare chiaro che essere rimpallati o messi in cassa integrazione o rifarsi una professionalità sia un casino.
Citazione:
Originariamente Scritto da
valterone
Bè... quella della prima frase non è sfiga. Non si può pretendere di laurearsi in qualsiasi cosa e poi pretendere che tutti i ruoli siano a disposizione. Un pò di occhio lungo dovranno pure averlo, questi benedetti giovani. Il problema laurea c'è sempre stato, ora è più difficile scegliere (anzi, no... non è difficile, si viene tratti in inganno...) data le sterminate possibilità che vengono offerte.
Secondo me vale l'antico adagio: troppa scelta = nessuna scelta.
Le due frasi erano ben separate. :)
No, la prima fase non è sfiga.
La sfiga l'ho messa dentro perchè quando fai delle scelte a 20 anni sei in certe condizioni, ma quando ti laurei a 30 sei in altre e la vita può essere cambiata di parecchio.
Esempio: diciamo che a 20 pensi di poter andare all'estero con la tua bella laurea e cominci il corso, a 22 ti trovi la morosa e già la voglia di estero cala, a 25 stai per laurearti e pam, la vecchia nonna sta male, oppure un genitore comincia ad avere dei problemi di salute, e a quel punto devi cominciare a valutare tutta una serie di questioni che prima non avevi valutato (andarsene di casa e abbandonare i genitori al proprio destino, ecc.).
Ovviamente son scelte pesanti, che quando hai 20 anni di solito non consideri... Per quello ci metto anche la "sfiga". Comunque capita.
Questo è la vita...
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Io conosco molti laureati disoccupati, mentre chi si è sporcato le mani fin da piccolo ora sta lavorando.
E' sbagliato comunque fare lavorare una persona senza nessun contratto o garanzia: se succede dalle mie parti, al datore di lavoro fanno un sedere grande come una capanna.