come immaginavo.
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come immaginavo.
cvd.
Comunque, significa che la via è tracciata e che ora bisogna capirne di più.
Esistono già terapie alternative alla radioterapia (non alla chemio): è la protonterapia. Stesso concetto della radioterapia, ma invece di irradiare intere zone di tessuto, si lavora sulle singole cellule tumorali bombardandole di protoni e destabilizzandole. Quindi maggior efficiacia. Credo 3 centri in Italia, io conosco Trento che ha avviato da qualche mese le procedure (lunghe) per la certificazione.
Mi auguro che a questa affascinate e stupefacente scoperta sia dato supporto e che sia aiutata il più possibile....
ma le case farmaceutiche....una delle lobby peggiori al mondo.....mi fanno paura
bella storia :oook:
questa è una bellissima notizia
belle queste news...
fuggono un sacco di cervelli dall'Italia ma per fortuna qualche cervello buono resta nel nostro paese.
Le notizie corrono e la rete spesso non tiene in debita considerazione l'efficacia di un tam tam o il volere di chi sta lavorando su un progetto ambizioso ... rimango comunque del parere che in questo caso, al di là del volere della ricercatrice, l'importanza di tale notizia sta proprio nel valorizzare la ricerca e chi potrebbe decidere di far parte della schiera delle persone che a questa ricerca da il suo contributo.
Se attraverso il mio lavoro scopro qualche cosa di fondamentale per l'umanità non avrei comunque il diritto di decidere se questo andrà trasmesso o meno ... e per quanto ritenga importante il passaggio chiarificatore sull'insicurezza che questa scoperta possa o meno sostituirsi alla chemio o alla radio, posso dire che avere certe notizie fa bene.
ps: illudersi che un giorno una persona colpita da tumore possa arrivare a dire: ho un cancro, mi hanno dato una cura in pastiglie per 3 settimane e poi tutto a posto ... é un illusione che aiuta a vivere ma anche a dar man forte al mondo dei ricercatori ... poi di illusioni ne abbiamo e ce ne vendono a dozzine ... e se ne sono sentite parecchio durante questi ultimi tempi di campagna elettorale, non starei a preoccuparmi più di tanto di questo genere di illusioni, sinceramente! ;)
se non porterà soldi alle case farmaceutiche non ne beneficeremo MAI probabilmente.
Onore al merito, una delle poche cose positive che possono uscire da questo paese in questo periodo!
Sono perfettamente daccordo con voi, nel senso che se si riesce ad ottenere dei risultati, questi arrivano anche grazie ai soldi che qualcuno ha messo a disposizione per la ricerca. Capisco che chi ha anticipato centinaia di migliaia di euro, o forse anche milioni di euro, possa voler rientrare delle spese sostenute, e lo trovo anche lecito. Il ricercatore probabilmente (se gli va bene) riceverà una borsa "premio" di qalche decina di migliaia di euro, ma non sarà cmq in grado di produrre il fermaco.
A questo punto entrano in gioco le case farmaceutiche che, a fronte di un esborso iniziale per l'acquisizione dei dati delle ricerche, studiano, producono e brevettano il farmaco e le eventuali varianti, mettendo veti alla produzione mondiale, anche in stati dove spesso non si hanno i soldi per cibare la popolazione e si muore anche per una semplice dissenteria.
Vedi quello che successe qualche anno fa per il farmaco contro l'AIDS. Alcuni stati africani dove la popolazione già moriva di fame, furono multati e gli fu vietata la produzione in proprio del farmaco proprio perchè coperto dai diritti di produzione.
Questa, secondo me, è una pura e bieca speculazione ai danni di popolazione già ridotte in miseria. IMHO
So benissimo che la ricerca e la sperimentazione sono necessarie, ma se è vero che alcuni farmaci sono stati introdotti sul mercato con troppa leggerezza, altri sono rimasti nei cassetti delle case farmaceutiche in attesa che scadessero i diritti per il farmaco precedentemente utilizzato, in modo tale da evitere che il nuovo e "migliore" farmaco andasse a ridurre gli introiti del vecchio e protrarre nel tempo i guadagni. In pratica guardano prima "da che parte tira il vento".
Non da meno il fatto che spesso la sperimentazione sui topi non sempre da buoni risultati, almeno in altri campi.
CITAZIONE
Mi chiamo Susanna Penco, ho 49 anni, vivo a Genova e da 16 anni sono affetta da sclerosi multipla. Sono biologa e lavoro come ricercatrice all’Università di Genova.
...si riesce a far tornare quasi normali i topi, fatti ammalare artificialmente (nessun animale al mondo, a parte l’uomo, si ammala di sclerosi multipla!) con varie terapie, che poi si rivelano, il più delle volte, o inutili per la nostra specie, oppure ci scappa addirittura il morto, come del resto per altri farmaci, altre malattie, ma stessi metodi di ricerca (animali).
Link all'articolo
Biologa e con la sclerosi multipla: “Ecco perché dico no alla vivisezione” - Vanna Brocca - Il Fatto Quotidiano
Ovviamente non è mia intenzione fare polemica con nessuno, è solo il mio pensiero... :wink_: