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E questo è quello che ha scritto proprio adesso Nico Cereghini (che certo non ha bisogno di presentazioni) su Facebook:
"Peccato, il nostro mensile per eccellenza, per tanti anni la Bibbia di tantissimi motociclisti, sembra proprio finito. Era il giornale ("sacro" per molti di noi) di Coerezza, Perelli, Patrignani e Colombo, poi "contaminato" dalle generazioni successive con i Rosani, De Prato, Centanino, Ticozzi... fino al sottoscritto e a tantissimi altri che l'hanno mantenuto bello e autorevole fino a oggi. Gli ultimi giornalisti purtroppo ci hanno lasciato, oltre al cuore, un bel po' di portafoglio: l'avventura è finita proprio male e questo dispiace moltissimo. Qui la copertina del numero di febbraio 1972: anno 58 si legge, ma tutta questa longevità non è bastata...Nostalgia: Prova della Guzzi V7 Sport, foto Perelli al parco di Monza, ora è Storia con la Esse maiuscola, allora era soltanto un bel gioco. Game Over."
:sad:
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Davvero un grandissimo peccato.
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Anche Superbike Italia abbandona definitivamente il supporto cartaceo. Non è chiaro se continueranno a pubblicare la rivista in versione digitale o rimarranno solo i contenuti video/social.
Questo il messaggio pubblicato su Facebook poche ore fa:
Amici di SuperBike Italia.È con un tocco di eccitazione, quasi da prima giornata in pista, che condividiamo con voi un importante cambiamento che riguarda SuperBike Italia, la rivista che da oltre 25 anni racconta con passione, coinvolgimento e genuino linguaggio dei motocilisti, il mondo delle due ruote emozionali.
Sappiamo bene che a voi, come a noi, quello che interessa è il piacere misto ad adrenalina che nulla come un bel giro su una moto da sparo ci sa regalare. Ma, parlando dei mezzi di comunicazione con cui vi abbiamo sempre raccontato queste emozioni, è un dato oggettivo che nell’ultimo decennio il mercato editoriale abbia vissuto delle trasformazioni così profonde da ridefinirne i termini.
La crescente diffusione del digitale, l’impatto dirompente dei social media e delle piattaforme per la condivisione di contenuti video e la sempre maggiore offerta di mezzi di intrattenimento via smartphone, hanno di fatto cambiato le nostre vite. E anche il modo in cui noi malati di moto viviamo e condividiamo la nostra passione.
Questo, come facilmente intuibile, ha finito per penalizzare sempre più pesantemente quelli che, solo una dozzina d’anni fa, erano considerati i media di riferimento per qualità, autorevolezza e attendibilità dei contenuti – i giornali – al punto da renderne sempre meno ovvia l’esistenza. Come non bastasse, l’impennata nei costi di produzione, stampa e distribuzione dei media cartacei verificatasi a seguito degli eventi globali degli ultimi due anni, non ha fatto che rendere ancora meno sostenibile qualsiasi business basato sulla carta.
Già da qualche tempo avevamo ridotto la periodicità della rivista, passando prima da dodici a dieci, e poi da dieci a sei numeri all’anno. L’idea era di ottimizzare al massimo le risorse per continuare a portare SuperBike Italia nelle edicole, impegnandoci in uno sforzo sostenuto soprattutto dalla nostra passione, che andava ben al di là del ritorno economico. Ma nel frattempo avevamo intuito quale fosse la direzione da seguire per il futuro, focalizzandoci sempre più sulla produzione di ciò che, al di là del giornale, ci veniva realmente richiesto dal pubblico e dall’industria: contenuti digitali, video e social, creazione e partecipazione a eventi, interazione con la nostra fanbase.
Venendo a noi, in queste settimane ci siamo dedicati a programmare il 2025 di SuperBike Italia e, alla luce di tutto quanto detto finora e avendo preso atto dell’ineluttabilità dei cambiamenti avvenuti e in divenire, siamo giunti a una decisione sotto certi aspetti difficile e dolorosa, ma allo stesso tempo ovvia: da gennaio 2025 SuperBike Italia continuerà come piattaforma di produzione di contenuti media, social, eventi e iniziative editoriali, ma non sarà più presente in edicola come pubblicazione cartacea.
Una brutta notizia? Per noi che abbiamo fatto ben 295 numeri di questa rivista, di sicuro è un bel tuffo al cuore, e sapere che il numero di ottobre-novembre 2024 di SuperBike Italia, attualmente in vendita, sarà l’ultima pubblicazione da edicola della nostra redazione, fa certamente effetto.
Ma se ci seguite, avrete notato come la nostra nuova direzione fosse già stata presa da tempo, e il fatto di liberarci dalla (gravosa e sempre impegnativa) produzione della rivista, ci darà la possibilità di concentrarci a creare contenuti e iniziative sempre più interessanti, centrati, analitici e qualitativi.
Il tutto, ci teniamo a sottolinearlo, mantenendo lo stile, la genuinità, la professionalità, la passione, l’autorevolezza e quella sana follia che da 25 anni sono tra i capisaldi di SuperBike Italia.
Dunque, grazie di cuore per essere stati parte della nostra storia cartacea. E grazie di cuore per aver già cominciato a dare gas con noi lungo la nostra nuova strada.
N.B. Per gli abbonati, stiamo ultimando un pacchetto di vantaggi esclusivi e convenzioni che vi saranno messi a disposizione per tamponare i numeri mancanti. Nelle prossime settimane comunicheremo tutte le informazioni necessarie per accedere a tale pacchetto.
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Lettore dal primo all'ultimo numero... un vero peccato !
Lamps
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Già. Per me, nonostante i passi avanti e i miglioramenti fatti da quando hanno messo nello staff un videomaker professionista, non hanno il minimo appeal coi video e i contenuti multimediali, come se non riuscissero a essere coinvolgenti come negli articoli scritti. Non credo che li seguirò
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No invece io apprezzo anche ioro video e continuerò a guardarli, ma la rivista mi mancherà
Lamps
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ma il poster di metà numero con le signorine che mostravano "la sonda lambda" sarà sostituito da qualche video su qualche piattaforma dedicata?
chiedo per un amico..
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lex987
ma il poster di metà numero con le signorine che mostravano "la sonda lambda" sarà sostituito da qualche video su qualche piattaforma dedicata?
chiedo per un amico..
Già da un pò di tempo sulla pagina di metà numero c'era solo la foto di una moto.... I tempi cambiano anche per quello, evidentemente... O forse pensavano di vendere di più a donne o.... Magari a gay! :wacko:
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Non credo abbiano mai pensato di fare la fine della Jaguar….
:w00t: