Sicuramente un bel update al sistema elettrico, ma non certo a impatto zero per l’ambiente (rame, altri metalli, asfalto, scavi effettuati com mezzi termici, ecc..).
È un mondo finto verde.
:sad:
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Sicuramente un bel update al sistema elettrico, ma non certo a impatto zero per l’ambiente (rame, altri metalli, asfalto, scavi effettuati com mezzi termici, ecc..).
È un mondo finto verde.
:sad:
Almeno finirebbe in parte la dipendenza dalle batterie guidando sulle piste polistil dapprima in città e poi forse sulle autostrade
Per il discorso dell ideologie varie...quando finalmente tutti si accorgeranno che queste sono funzionali solo al creare una scala gerarchica sulla quale esercitare posizioni di potere e controllo come con le religioni sarà un passo avanti.per l umanità e per i pappagalli
Qua fanno fatica a star dietro alle buche con le strade a groviera, figuriamoci, utopia pura :)
Ma magari qualche combriccola di geni dell inclusivita diffonderà il verbo che le buche e le ondulazioni sono ecofriedly e rispettano la naturale conformazione della superficie in quanto è l uomo con il suo agire che uniforma le strade ... questo in ottica e funzione di opposizione al terrapiattismo dilagante e ovviamente e sempremente alla lotta al cambiamento climatico ex riscaldamento....
Sicuramente si inventeranno un sistema di ricarica bio legata all escursione delle sospensione dei mezzi , ci sarà il movimento per stabilire se quelle sulle strade si dovranno definire " buca o buco o buc*" e i soliti merli appresso
Il futuro..
https://youtu.be/8MEfP7Afba4?si=abQNbAzD6SnVroIU
:laugh2:
Non gli darei certe idee che potrebbero pure prenderti sul serio :)
Intanto in stellantis è allarme generale:
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-...ferie/7679684/
Volkwagen fa retromarcia con grattata sull'elettrico, e anche Volvo.
https://youtu.be/PXPeEz6IDfg?si=bRfV3rfvV1lnU3Pp
https://www.ilpost.it/2024/09/05/vol...he-2030/?amp=1
intanto BMW richiama 140000 (centoquarantamila) Mini Elettriche
https://www.tomshw.it/automotive/max...hio-2024-09-04
...... e Maserati è davvero molto vicina al fallimento.
Faccio notare chde è appena satata presentata la GranTurismo spider elettrica, su cui avevano puntato tutto (assieme alla GranTurismo coupè e alla Grecale Folgore, ovviamente entrambe elettriche).
DIsastro!
:w00t:
https://www.panorama.it/amp/crisi-me...che-2669128513
Crisi del mercato, flop delle elettriche, costi alle stelle. L’idea nuova: fare le auto semplici che servono
Sergio Barlocchetti
Con gli annunci di possibili chiusure di stabilimenti Volkswagen in Germania, stante la crisi delle vendite di nuove automobili e il crollo delle preferenze per le vetture elettriche, al posto di ritenere necessari altri interventi dei governi per supportare con nuovi incentivi il settore, lanciamo una provocazione semiseria: e se chiedessimo ai costruttori di fare le automobili come ci servono veramente? Perché il paradosso è che la politica europea, che dovrebbe essere espressione della volontà popolare, quindi di avere auto meno inquinanti a costi accettabili, ha invece imposto ai costruttori di realizzare modelli che nessuno vuole. E siccome nell’industria non si butta via nulla, ecco il festival del riciclo delle piattaforme ma anche dei motori e di tanti componenti, ormai identici su troppi modelli. Risultato: vetture troppo uguali, noiose da guidare e costosissime.
La chiamano ottimizzazione, ma chi lavora dentro il settore metalmeccanico si è accorto da tempo che figure come i “casual manager” si sono ormai moltiplicate in ogni comparto. Un tempo per fondare un’azienda servivano un’idea, un capannone, un ragioniere e una segretaria. Oggi invece ci vuole il “program manager”, il “project manager”, il “product engineer”, il “financial manager”, il “marketing manager” e ancora non abbiamo tirato una riga sul monitor né stretto una vite. Altro che far lievitare i costi, come diceva un professore all’università: “impossibile fare utile se nelle aziende il numero di persone che lavora è inferiore di quello di chi conta”. Quanto poi al marketing, decide praticamente tutto, dai colori disponibili all’odore dei tessuti interni, purché “resti nel budget”. Il risultato sono con automobili firmate da stilisti che dentro devono “far percepire” un’idea che poi non è la realtà. C’è il “family feeling”, comune a più modelli della stessa casa, c’è lo “home feeling”, che dovrebbe farci pensare d’essere nel nostro salotto, c’è lo “sport feeling”, che con una pellicola adesiva stampata con la trama del carbonio ti fa sentire come su una macchina sportiva seria, invece, il cruscotto è di plastica anche se costa come tre auto nuove nel decennio precedente.
Non basta mettere la parola “cross” davanti o dietro un nome per rendere una vettura un fuoristrada, e credetemi, non a tutti piace avere uno schermo televisivo davanti agli occhi senza averlo mai chiesto. Ma chi l’ha detto che l’infotainment debba essere così invasivo e che i bambini debbano guardare i film mentre si è in viaggio. Insegniamogli a guardare fuori, ad aprire i finestrini e a sentire l’aria! Ridateci la ruota di scorta e, soprattutto, il freno a mano meccanico perché quello elettrico è vera perversione.
Sia chiaro, siamo felici per la maggiore sicurezza dei mezzi, ma nessun sistema “adas” impedirà mai un utilizzo sciagurato e irresponsabile dell’autovettura, la guida autonoma arriverà ma tutta questa fretta di abbandonare il volante non c’è. Perché guidare è ancora bello nonostante i dossi, i velox, i ciclisti connessi con le cuffiette che pedalano contromano e i monopattini senza luci che da dietro la curva mettono alla prova i nostri riflessi. Dopo i cruscotti, la strada è diventata essa stessa un videogioco, ci sono vetture che non hanno più le luci di posizione ma un’insegna luminosa larga due metri che disorienta e luci diurne eccessive che infastidiscono, sembrano robot usciti dai cartoni animati giapponesi degli anni Settanta.
Ormai l’ideologia green ha scatenato una guerra tra chi l’auto la deve usare e i politici benpensanti che si chiedono perché la gente ami i suv con ruote alte, ma sono gli stessi che in consiglio comunale hanno votato il rialzo i marciapiedi e fatto costruire ostacoli mortali per i motociclisti. I nostri borghi storici non sono il Texas e neppure il Wyoming, le auto di oggi saranno anche grandi vetture ibride, ma non passano tra i muri stretti dei paesi. Le piccole fuoristrada sono estinte, la Panda è diventata Pandino ma senza 4x4, e la Jimny Suzuki, arrivata con il motore meno adatto al mercato italiano che ci potesse essere, ha dovuto diventare autocarro a due posti per potere essere venduta senza pagare multe. Ma con Alpi e Appennini erano le uniche “off road” che ci servivano.
Le vere utilitarie sul mercato un tempo erano decine di modelli e oggi nemmeno dieci; si continuano a sfruttare nomi del passato che hanno trasformato vetture in icone, e non si riesce a imporre con successo alcun modello dal nome innovativo. Non parliamo poi della scarsa fantasia di chi battezza i modelli con lettere e numeri. Che auto hai? Una A3 e tu? C4… affondata! I libretti delle istruzioni sono diventate guide per deficienti tradotte dall’intelligenza artificiale in venti lingue; un tempo ci trovavi come sostituire una lampadina e regolare l’accensione, oggi la raccomandazione di non bere il liquido refrigerante.
Ecco, allora, che finiti gli incentivi il mercato è calato del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2023 e non è soltanto questione di ferie, e secondo l’Unrae, rispetto al 2019 bisogna recuperare un abbondante 18%. Dopo un incremento dovuto ai soldi pubblici del 118%, le elettriche sprofondano del 36,1% segnando una percentuale sul mercato che è passata dal 5% al 3,8% in un anno. Disastro, sono pessimi persino i dati delle vendite di vetture a gas metano e a Gpl (quasi -96% e -7%). Per invertire la rotta ci vorranno tempo, soldi ma soprattutto un cambio di mentalità a proposito dell’automobile, che deve tornare un bene concreto, senza fuffa, fondamentale per l’economia.
Geniale.
Purtroppo non si potrà fare perché le Case falliranno tutte a breve, come dice da anni il tanto odiato Greg.
L’unico lato positivo è che continueranno a circolare anche i modelli meno tecnologici (cioè quelli veramente semplici e robusti, senza troppe frocerie inutili).
Per quanto riguarda il discorso auto tutte uguali.
Il nuovo “Pandino” non è altro che la mia Mokka ricarrozzata, che a sua volta è la ricarrozzatura della C3 AirCross (idem la Jeep Avenger).
La mia, a differenza di tutti gli altri modelli similari, ha però due plus che la contraddistinguono positivamente, e cioè la distribuzione a catena (al posto della merdosa cinghia in bagno d’olio) e il peso decisamente inferiore (-100/150 chili di media).
La mia è un tombino, ma le sorelle sono proprio merdomacchine di infima categoria.
:laugh2:
Io per i miei tesori, brevi e cmq inferiori ai 10k km annui, ho comprato un Freelander del 03. 700 euro di tagliando 2 anni fa e poi non, lo uso e basta. Non ci vado in città con limitazioni al traffico, non ci faccio autostrada.
Comprerò elettrico quando avrò 70 anni (ne ho 46...) se il Freelander non sarà marcito e il motore BMW non avrà esposto l'ultimo respiro.
Compri auto a minimo 30k per fare il lavoro che facevano meno di 10 anni fa auto da 20k. E le rivendi come se fossero auto da 20k. Il sistema auto è una truffa imposta dal marketing e da scelte sbagliate di politica e case costruttrici che, guarda un po', dobbiamo pagare noi e che se non vogliamo farlo ci pensa l'area ABCD col limite si 25 solo per euro ventordici a obbligarci a farlo.
E il mercato moto è molto simile.
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