ma e' il num. dell'uovo??
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un atto di coraggio di tanto in tanto ci vuole ... :laugh2::laugh2::laugh2:
le uova piacevano anche al grande Dalì ... piacciono a tutti ... anche nell'impero dei sensi ci stavano le uova ... guarda che stai perdendo una grande occasione ... :w00t::ph34r:
:biggrin3: Dum mi ha regalato il libro di poesie scritte da Talamo. Mi piacciono le pecore. E molto le galline. n° 210/500. Sono molto contento :w00t::w00t::w00t:
C´e una linea precisa.
Cosi´ netta.
Che divide la citta´ dal Mondo.
Questa linea non ha un nome.
Nessuno l´ha disegnata mai.
Nessuno puo´ vederla.
Chi sta dentro un´automobile non puo´ conoscerla.
E io pero´ la conosco bene.
E la riconosco.
Tutte le volte che vado piu´ in la´.
Quando, con la moto, lascio la citta´
di notte per andare a vedere cosa c´e´ oltre.
E l´aria si fa piu´ fredda.
Umida.
E appaiono i profumi. Profumi che non so dire, che attraversano l´universo davanti al mio naso.
E mi avvolgono in un mondo piu´ tranquillo.
Nel quale entro sereno, guidato dalla luce innocente del mio piccolo faro.
La linea adesso e´ lontana.
I chilometri si arrotolano pigramente nell´orologione illuminato appena.
La lancetta si muove, oscilla ed indica una velocita´ come indecisa.
Ma fuori dalla linea la velocita´ non conta piu´. Nessuno ha fretta.
Nessuno aspetta.
Con gli occhi,distrattamente,seguo un pensiero.
E sia.
Un pochettino di luna da guardare stasera.
Un pezzetto di prato dove sdraiarmi un pò.
Un fiore, uno soltanto, da annusare un istante.
Guardo il cielo della notte.
Un sorriso vorrei.
Per scaldare questo grande mondo che si stende accanto.
Molto poco ho voluto dalla vita.
Molto di più la vita mi ha dato.
E son felice adesso.
Che guardo attorno.
Che respiro l'aria.
Circondato di semplicità.
Più in là, luccica sul cavalletto, una motocicletta.
Che mi ha dato tanto.
Salve a tutti! :wink_:
quest'uomo mi ha dato tanto.
non l'ho mai conosciuto di persona ma l'ho ammirato tanto e ho condiviso molti dei suoi pensieri..sogni..visioni.
penso alla fine di avergli voluto bene.
quando il destino gli ha spezzato la vita ho pianto.
per davvero.
come quando si perde un amico piu' grande i cui sogni ti cambiano il modo di veder le cose.
se fosse vivo oggi sarebbe certamente un OVER.
anzi..
a ben pensarci credo che fosse con me questa notte.
quando rientrato dal minirat notturno e dalla schiamazzata alla greyhouse , sono passato da un amico a prendere una dina wild glide modificata e l'ho condotta per alcuni km.
erano le due di notte.
per un istante mi e' parso di scorgerlo sulla sua softail gialla.
ciao Carlo.
Era nera.
Come una locomotiva.
E profumava d’olio.
Di chilometri.
Il calore che emanava lo potevi sentire a dieci passi.
Fango e sporco testimoniavano di strade lontane.
Io avevo otto anni. quella motocicletta, sola nel caldo
di un pomeriggio di tanto tempo fa, quella motocicletta
io non posso dimenticarla.
La pelle delle vecchie borse doveva aver visto temporali,
vento e lunghe giornate di sole.
Vivevo allora in un paesino del sud dell’Italia.
Motociclette ce n’erano poche.
Di una Parilla mi ricordo. E di una Guzzi. Rossa.
La vecchia motocicletta straniera che odorava di territori
lontanissimi riempiva la piazza.
Ed i miei occhi di bambino.
Forza. Nei suoi grandi cilindri rigati d’olio.
Solitudine. Nella sella di cuoio che non poteva ospitare passeggeri.
Qualcuno, dietro di me, mormorò un nome. Con rispetto mi sembrò.
Io non lo sapevo allora, ma quel nome avrebbe accompagnato la mia vita.
È con me da tanto tempo.
Mi vive accanto.
Fortemente.
Era l’estate del ‘59. In Calabria.
Era una Harley-Davidson.