.
Visualizzazione Stampabile
.
.
.
.
Morte in pista, aperta un'inchiesta | Il TirrenoCitazione:
LUCCA. Il piccolo Filippo, 5 anni, non sa ancora che il suo babbo è morto nel tragico incidente in moto sul circuito di Imola. La mamma e i nonni gli hanno detto che è ricoverato in ospedale, poi ieri mattina lo hanno accompagnato nel centro parrocchiale San Matteo di Nave dove nei mesi estivi frequenta il dopo scuola. Nella villetta di via Ducceschi, dove Gabriele Nannini abitava con la moglie Oriana Buchignani e il bambino, sopra la casa dei suoceri, è stato un via vai di parenti e amici che si sono voluti stringere intorno alla famiglia. Li ha accolti Ruggero Buchignani esponente politico (prima del Ppi, poi della Margherita e adesso del Pd lucchese) con la moglie. «Mia figlia - racconta Buchignani - è tornata di nuovo a Imola per seguire le pratiche burocratiche, tra cui il riconoscimento del corpo del marito. Non sappiamo ancora nulla per il funerale. Appena le autorità daranno il permesso, la salma sarà trasferita nella chiesa di Nave dove rimarrà esposta fino alle esequie». Buchignani racconta della grande passione del genero per le moto di potente cilindrata. Una passione che condivideva con la moglie e un piccolo gruppo di amici della zona, con i quali andava a fare le prove e le gare sui circuiti. «Gabriele aveva tre grandi passioni: la famiglia, il lavoro e il motociclismo. Amava correre in pista con la sua Honda. Aveva anche una moto da cross e spesso andava a Peccioli a fare le gare. Ma la Honda era la sua moto preferita, nel corso degli anni ne ha cambiate diverse. Mia figlia spesso lo accompagnava insieme ai suoi amici. In tutti questi anni ha corso sui circuiti più importanti tra cui quello del Mugello, Monza, Vallelunga e Imola. La mamma di Gabriele non vedeva di buon occhio la passione del figlio, ma da quando andava a correre sui circuiti anche lei si era tranquillizzata: pensava che sulle piste sarebbe stato più sicuro». Quando era libero dal lavoro, Nannini passava molto del suo tempo a mettere a punto la propria moto. Nei fine settimana svuotava il furgone che usava per fare l'imbianchino, ci metteva la moto e con gli amici andava nei circuiti. Domenica invece è partito con la moglie e il figlioletto per andare a correre all'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola. Aveva il tesserino di pilota amatoriale e tutte le volte che si presentava su un circuito doveva partecipare ad un briefing dove gli venivano spiegate le caratteristiche della pista: nel caso di Imola gli erano stati illustrate le novità della nuova variante bassa. Dopo un primo giro per riscaldare le gomme, è iniziata la corsa. A tradirlo è stata proprio la nuova variante bassa, nello stesso punto dove in aprile perse la vita un altro motociclista. Sull'incidente indaga la procura.
.senza parole.
.