diocristo:sad:
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invece aldilà del dispiacere per le vittime il problema è proprio questo, quello che rimarrà ai superstiti :dubbio:
fa bene il sindaco di Accumulo a piangere in diretta pensando a che fine faranno i suoi paesani avendo L'Aquila a pochi km e vedendo come sono stati abbandonati....invece voi vi indignate come sicuramente faranno i nostri politici nelle interviste.....non è il momento delle polemiche ma del dolore...non lasciamoli soli....blablabla......
Fra le tante persone che conosco ad Amatrice al momento mancano all'appello due amici motociclisti. Neppure gli altri che stanno su hanno loro notizie.
Continuo a sperare.
Un bacio al cielo per le povere vittime.
Giusto, meglio aspettare che tutti possano esprimere cordoglio, lamenti e disperazioni varie per questa tragedia, prima di discutere ed affrontare quel che sarà il futuro di queste persone, di questi luoghi, della loro storia: ognuno deve avere il suo momento di pubblica partecipazione.
Piangete e disperatevi e commuovetevi e mettete le faccine tristi sui social network e scrivete quanto il piatto di pasta che vi state mangiando adesso vi è indigesto per il dolore e che stanotte non riuscirete a prendere sonno e vi cadranno i peli dal culo per la disperazione.
Le lacrime degli spettatori tuttavia asciugano in fretta, tra un mese il campionato di calcio entrerà nel vivo, il referendum sarà passato, ci sarà la nuova fiction sulla rai ed il nuovo programma della de filippi su mediaset, aprirà il centro commerciale sfavillante in periferia, poi i saloni delle moto, le app per i telefonini, e questi posti terremotati torneranno ad essere sperduti buchi di culo di cocci in mezzo a delle montagne del cazzo.
Chi ora piange da protagonista e non da spettatore, invece, questa storia la conosce bene, se non altro perché l'ha già vista e vissuta di recente a poche decine di chilometri di distanza, sa quale sarà il suo destino.
Non frega più niente a nessuno, nemmeno allo Stato, di quel che è successo e di cosa è divenuta l'Aquila, un capoluogo di regione, figuriamoci delle quattro case di Accumoli.
C'è gente nell'entroterra umbro che da vent'anni ancora vive nelle casette di legno messe in piedi per affrontare l'emergenza abitativa dell'immediato post-terremoto, mentre in questi quattro lustri si è vista passare sotto il naso montagne e montagne di soldi usciti dalle casse centrali dello Stato e finite direttamente ed improduttivamente in tasche tutt'altro che bisognose o fornitrici di aiuto.
Queste persone, queste famiglie, mentre venivano dissezionate mediaticamente da telecamere e microfoni a tragedia ancora calda, non hanno gridato con tutto il fiato in corpo "piangeteci!", bensì hanno gridato "non dimenticateci!".
Eppure sono state dimenticate, perché la gente era troppo impegnata a piangere per ascoltarle.
Se davvero vi stanno a cuore queste famiglie e questi territori, il momento di parlare della realtà è ADESSO, perché dopo non se ne parlerà più, ma i problemi rimarranno, gravi, terribili, irrisolti e dimenticati da tutti.
Certo che mi indigno....CAZZO! Ci sono chissà quanti morti ci sono e voi subito a polemizzare sul dopo che è DOPO! Il Penso che anche per i superstiti adesso la cosa più importante sia capire se i loro cari ci sono ancora o no.....non se riavranno la casa...c'è tempo e tempo.
Belice (1968): 360 morti
Friuli (1976): 939 morti
Irpinia (1980): 2914 morti
Umbia/Marche (1997): 11 morti
San Giuliano di Puglia (2002): 30 morti
Abruzzo (2009): 308 morti
Emilia (2012): 27 morti
Amatrice et al. (2016): intollerabilmente troppi...adesso 38 ma saliranno maledettamente
dal 1968 già 8 grandi terremoti...circa uno ogni 6 anni e quasi con cadenza regolare...per come sono ancora fatte milioni di case e chiese in Italia sarà solo il caso a determinare dove la Natura reclamerà altre vite...arriveremo al 2022, data ideale del prossimo, ancora irrimediabilmente impreparati...questo spaventa ma temo sarà una certezza
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che cosa dobbiamo fare quindi secondo te? parlare di cosa? che tutto resterà com'è?
Io non sono un carpentiere... né un architetto... né un operatore di soccorso... sono donatore di sangue e se è necessario lo donerò.
Sono lontano da Amatrice... posso prendere l'auto e andare giù di corsa, ma non mi farebbero accedere... ci sono protocolli e procedure che scattano (credo...)
Boh... io posso capire che le cose in Italia queste sono e (con ogni probabilità) queste saranno.
Ma se con il dispiacere non si riporta in vita una persona, o non si ricostruisce una casa, figuriamoci con affermazioni del genere.
Poi magari mi sbaglio...
Che amarezza chi invece di al momento tacere, non perde occasione per creare polemica solo per il puro gusto di farlo.
Tuttologi da forum con la conoscenza in tasca.
Cambiatelo voi il mondo visto che sapete come farlo invece di pontificare sui social network da voi tanto bistrattati.
Fatelo, fatelo cazzo altrimenti il vostro è solo un inutile starnazzare.