Dai Piero!!
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Dai Piero!!
https://it.notizie.yahoo.com/protest...210950177.html
il popolo a le palle piene
TONY le magnific
Dai Urasch, in bocca al lupo
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Urasch mantienici informati, sia sul TCP che sui “mezzi non convenzionali”.
:oook:
“ AGI - Tafferugli a Roma nella manifestazione non autorizzata dove hanno preso parte militanti dell'estrema destra. Scontri con le forze dell'ordine si sono avuti all'altezza del lungotevere in Augusta, sul ponte Regina Margherita. I manifestanti hanno lanciato bottiglie di vetro e bombe carte. Sono stati incendiati anche diversi monopattini e biciclette. I manifestanti hanno anche dato alle fiamme due cassonetti e danneggiato alcune autovetture.
Questo non è il popolo che ne ha le palle piene.
Questi sono un gruppo di coglioni che non perde occasione per dare sfogo alla propria natura violente e danneggiare la priorità altrui.
ho solo avuto per un giorno la febbre a 37,5 martedi scorso poi nulla,venerdi feci il tampone...al momento sto bene lunedi dovrei ripeterlo e speriamo bene
crepi il lupo
sarà fatto grazie!!!!!
ho avuto una settimana fa febbre a 37,5 per mezza giornata,ho preso la tachipirina e il giorno dopo ero come nuovo...fortunatamente hanno deciso di fare il tampone..
facciamo a capirci una volta per tutte,
è da tempo che non si risponde più "crepi il lupo",
bensì l'esatto contrario, ovvero...
"VIVA IL LUPO"
IN BOCCA AL LUPO!
Non tutti conoscono la bellezza del significato del modo di dire “in bocca al lupo”.
L’augurio rappresenta l’amore della madre - lupo che prende con la sua bocca i propri figlioletti per portarli da una tana all’altra, per proteggerli dai pericoli esterni.
Dire “in bocca al lupo” è uno degli auguri più belli che si possano fare ad una persona.
E’ la speranza che tu possa essere protetto e al sicuro dalle malvagità che ti circondano come la lupa protegge i suoi cuccioli tenendoli in bocca.
Da oggi in poi non rispondete più "crepi" ma "VIVA IL LUPO!"
Anche se l'origine del modo di dire non è chiarissima, non è certo che esso sia nato nel mondo rurale, molto probabilmente dal linguaggio di pastori e allevatori, presso i quali il lupo era temuto come animale pericoloso per eccellenza, perché predatore di bestiame.
Secondo un'altra interpretazione, il detto sarebbe nato dal linguaggio dei cacciatori: i lupi infatti, sebbene non commestibili, venivano spesso soppressi in passato sia per salvaguardare il bestiame, sia perché considerati, a torto, pericolosi per la popolazione umana.
L'uccisione di un lupo era dunque considerato un gesto prestigioso, e il detto avrebbe avuto in origine il valore di un augurio di buona caccia.
In realtà il lupo, a dispetto dell'iconografia popolare, è per natura schivo dell'uomo.
Per altri il detto deriverebbe dal Greco per assonanza.
In greco era l'augurio "prendi la retta via" e come risposta si diceva "la prenderò".
Un'altra interpretazione, ancora, trova l'espressione come un augurio che si riferisce alla storia dell'origine di Roma. Romolo e Remo vennero salvati dalla lupa, che dopo averli trovati abbandonati in una cesta sul greto del Tevere, li allattò e li condusse al riparo in una grotta, portandoli in bocca.
Cosi, se qualcuno rivolge questa espressione all'altro, si augura fortuna oppure salvezza.
In questo caso, però, una risposta quale "Crepi" o "Crepi il lupo" non avrebbe senso, se non frutto dell'ignoranza sull'origine dell'augurio.
Un'ulteriore interpretazione è che “La bocca di lupo" era la lavagna dove i capitani che arrivavano alla Giudecca registravano il loro arrivo e la quantità di uomini e merci portati a casa.
Quindi dire in “bocca al lupo” significa fare buona navigazione ed augurare di tornare salvi in porto.
La totale perdita cognitiva dell'origine del detto ha fatto si che in questi ultimi vent' anni anziché il "grazie" di risposta all'augurio "in bocca al lupo" si sia arrivati per ignoranza al "crepi" o "crepi il lupo", in assoluto non senso come augurio.
(da internet)
In quanto alla risposta Crepi (il lupo)!, a partire dall'uso iniziale proprio al gergo dei cacciatori vi si opera un'estensione pragmatica all'insieme di situazioni in cui alla lingua viene attribuito il potere magico di scongiurare la mala sorte.
Un significato performativo analogo si ritrova in varie altre espressioni con il verbo crepare, tra cui Crepi l'avarizia!, Crepi l'astrologo!, anch'esso usato per scongiurare un cattivo presagio, nonché nelle imprecazioni con funzione di malaugurio: Crepa!, Che tu possa crepare!, Ti pigli il lupo! Che tu sia il pan dei lupi! citati nel Grande Dizionario della lingua italiana di S. Battaglia
(Torino, UTET, 1961-2002).” Paola Lamberti