:blink::wacko: allora si dovrebbe andare pure in IRan :rolleyes::rolleyes::rolleyes:
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è bello vedere che i triumphisti hanno una risposta a tutto....mi fa sentire parte di un insieme di gente preparata e seria.... ma perchè non vi proponete per le prossime elezioni?
oggi ho sentito un'altra intervista ad una dirigente di emergency (che, tra parentesi tanto volontaria non mi sembra, visto che arrivano a prendere anche 5000 euro al mese, come le due famose simone...) che diceva che con tutti i soldi che ci costa l'Afstan in un mese, si potrebbe mandare avanti qualcosa come 3 ospedali per un anno.... brava, bene....ma chi te li difende gli ospedali dai talebani, che non accettano la musica europea ma sicuramente accetteranno che un europeo curi la moglie che loro stessi hanno malmenato, o il ladruncolo che loro stessi hanno gambizzato....? e che nessuno se ne esca dicendo che se non ci fosse l'esercito italiano in afstan, quelli emergency non correrebbero rischi, perchè questo vuol dire non sapere proprio di cosa si sta parlando. (e visto che la maggior parte di voi non ci è stata o non ha mai fatto il militare, effettivamente, la maggior parte di voi non sa esattamente di cosa si sta parlando)
il commento dello zio del caduto a La Russa: ma come si permette di rovinare il momento in cui il nipote viene definito "eroe"? quel povero ragazzo ha perso la vita per qualcosa in cui credeva (e qui non sto dicendo in che cosa credesse, sto solo dicendo che non si va in afstan solo per i soldi, ma perchè si ha un idea più grande del denaro che ti spinge a fare queste cose) e lo zio si permette di fare certi commenti, come se La Russa fosse stato quello che ha premuto il pulsante.
cosa credete, che sia La Russa che ci manda a morire? la guerra funziona così, ora ve lo spiego:
- si deve fare questa attività; ma è pericolosa!! bene, mandiamo l'esercito!
- generale, la compagnia che ha mandato è stata decimata perchè i mezzi che avevano era poco protetti! bene, mandatene un'altra con i mezzi più protetti....
ecc....
ogni militare professionista sa cosa rischia: ed è per questo che sono tutti eroi. perchè sanno cosa rischiano, sanno che la loro morte è una cosa che è già prevista (e non so sto scherzando, ci sono statistiche che servono a capire le perdite che si potrebbero avere durante un'operazione) e nonostante questo, lo fanno ugualmente. non è come l'operaio che muore cadendo dall'impalcatura (tutto il rispetto per lui): lui sa che rischia, ma sa che se succede è perchè qualcuno ha sbagliato (il capocantiere, chi ha fatto l'impalcatura, lui stesso...ecc....).
il militare professionista sa che lui potrebbe morire anche se fa tutto come previsto: semplicemente perchè il nemico non è prevedibile. sa che la sua morte servirà al suo collega, perchè dopo che lui non ci sarà più, ucciso da non si sa quale nuova arma, il suo collega avrà imparato come difendersi, ecc....
è un meccanismo che va avanti da secoli, e sarà sempre così. la guerra funziona così.
e si badi bene, che in tutto questo mio sproloquio non ho parlato di patria bandiera o affini... ho solo parlato di motivazione. ogni soldato ha la sua, e non sta a me giudicarla. io parlo solo del risultato.
ALMAGESTO:
Sono di due cuori.....il tuo intervento mi è piaciuto un sacco....
e sono convinta che per mettere a rischio la propria vita..davvero tu debba credere profondamente in quello che fai...
Dall'altro..se è vero che ci sono sempre state le guerre....è altrettanto vero
che nella stra maggioranza dei casi non sono ideali politici o religiosi a muoverle ( specie al giorno d'oggi) , quanto ideali economici e non riesco a non pensare che il nostro governo se ne freghi altamente (oltre a non aver le capacità intellettive e strategiche) di chi e quanti manda a morire.
Vorrei che fosse tutto come hai scritto tu..qualcuno crede in qualcosa e si decide di sacrificare vite umane perchè è la cosa giusta da fare...ma a me sembra che l'Ialia giochi a scacchi senza nemmeno conoscere le regole del gioco.:sick:
forse e dico forse si permette xchè il nipote non è + in vita, e non potrà + riabbracciarlo, e forse le motivazioni di questa guerra non sono neppure di quelle troppo "giuste", non è colpa di La Russa certo, ma La Russa rappresenta il ministero della Difesa e sostiene che questa è una guerra giusta e necessaria,
credo sia normale lo sfogo dello zio, che peraltro non l'ha insultato ma gli ha semplicemente detto di godersi lo spettacolo dei funerali :wink_:
beh dai, il commento dello zio non era proprio positivo....non ero li presente certo, ma sicuramente era un commento critico!
comunque, per come la vedo io, un militare che muore in missione può avere come unica consolazione il fatto di sapere che sarà ricordato come una persona leale, onesta ed eroica, che ha scelto di rischiare la propria vita per un ideale. pensateci un attimo: ognuno di noi ha qualcosa in cui crede, qualcosa per cui darebbe la vita. ecco, pensate adesso che effettivamente voi perdiate la vita per quella ragione...e mentre vi stanno rendendo grazie e vi stanno riconoscendo il gesto che avete fatto consapevolmente, qualcuno si permette di criticare negativamente la cosa.
ci sono state scene bellissime e tristi di mogli e madri che parlavano solo di quanto il figlio, il marito, o il compagno fosse contento e convinto del lavoro che faceva e per cui è morto...forse lo zio poteva fare certi commenti in un altra sede e in un altro momento.
io la vedo così, non voglio infiammare gli animi, vorrei solo far pensare tutti quelli che dicono che la guerra è brutta...certo che la guerra è brutta! è normale! anche a me non piace.
ma purtroppo c'è, e qualcuno la deve fare.
e l'esercito è al servizio della classe politica che ci guida (che sia questa che ci tiene in afstan, o quella che ci ha mandato in bosnia dove abbattevano i nostri elicotteri). è così per natura. perchè altrimenti non sarebbe un esercito, ma una compagnia di contractor prezzolati.
la classe politica dice di andare li? l'esercito ci va.
il politico dice di raccogliere l'immondizia a napoli? l'esercito di va.
il politico dice di guidare i treni quando ci sono gli scioperi? l'esercito lo fa. ecc....
il militare sa che funziona così. e ripeto, sapendo che non abbiamo i mezzi migliori, la struttura logistica migliore, le conoscenze migliori che si potrebbero avere e che potrebbero limitare al minimo le perdite, il militare ci va ugualmente.
ecco perchè è un eroe.
Ricordato da chi?
Dai familiari..dagli amici...
Io sarò una bestia ma già non mi ricordo più i nomi.....
Per il resto..è vero tutto quel che hai scritto...
Ma voglio sperare che coloro che mettono a rischio la proria vita lo facciano solo ed esclusivamente con la consapevolezza di agire per il meglio..senza tonaconti o miti di diventare eroi....
nessuno vuole morire per diventare un eroe. tutti preferirebbero fare il proprio lavoro e tornare a casa dalle famiglie. non siamo come il soldato Won Nibelunghen, che 20enne voleva morire in un campo di grano baciato dal sole...
Esattamente quello che ho scritto...
che spero siano gl ideali a muovere la maggioranza di coloro che mettono a rischio la propria vita.e non l'idea di diventare un eroe o di guadagnar bene
( purtroppo mi sono ritrovata inviaschiata in una cena di saluto di carabinieri..dove è venuto fuori che tra le altre motivazioni, nobilissime, c'era anche la prospettiva di un bel guadagno a far partire il ragazzo in questione)