Ho deciso di "pistolare" la Bonnie

Citazione:

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Originariamente Scritto da pistone

Oddio, non volevo far sentire nessuno una merda

Il mio voleva essere solamente un invito un pò più energico del solito, giusto per smuovere i più pigri, davvero.

Del resto pure io, quando le giunture iniziano a risentire della ruggine invernale, o i postumi dei politraumi da incidenti si fanno più insistenti, ammetto di preferire alla sella dura e fredda il caldo abitacolo del furgone,il sedile molleggiato e il lettore CD, e anche la rassicurante presenza del GPS (anche se a volte la signorina che ci sta dentro ti manda nei campi o parla con accento rumeno...)
ma poi capita sempre di tirare su la moto per evitare il traffico.

E allora , come per magia, ti senti l'uomo più felice e fortunato del mondo (o più idiota, dipende dai punti di vista...eh eh ) anche se piove a dirotto.


L'altro giorno, ad esempio, Patty era andata dalla parrucchiera dimenticandosi di avere in tasca la fotocamera digitale in dotazione all'officina

...mannaggia, proprio mentre io e Cello eravamo impegnati in uno smontaggio durante il quale qualche foto ci sarebbe stata molto utile.

Il negozio della sua amica si trovava in una parte del paese dove le strade più che altro sono vicoli angusti nei quali il mio furgone non passerebbe neppure a spingerlo da dietro con una ruspa (n.d.A. : io non possiedo l'auto: o viaggio in moto o col furgone ..con sopra una moto).

A questo punto, confidando in una momentanea schiarita dopo un furioso temporale, mi infilo un giubbino senza maniche e un casco jet ed inforco una delle mie moto che si trovava più vicino all'uscita: il mio lento ma infaticabile Falcone 500 ex Carabinieri.

Nonostante fosse fermo da mesi, il pacioso monocilindrico parte al primo colpo e con un occhio al cielo minaccioso mi avvio in direzione del paese dove si trova il negozio della parrucchiera (ma non poteva aprirlo un pò meno lontano?)

Ovviamente, dopo qualche chilometro inizia a piovere.

Mi fermo? Neppure a parlarne, tanto ormai sono bagnato e poi ho bisogno quella maledetta fotocamera, per cui faccio buon viso a cattivo gioco...

Le gommine strette del Falcone sul bagnato non rischiano certo l'acquaplaning e con 26 cavalli il rischio di far patinare la ruota in accelerazione è davvero remoto.
Anche la frenata, che sull'asciutto è a dir poco "lunghetta", quando l'aderenza è scarsa funziona come un primitivo ma efficace ABS...

Curva dopo curva, tornano a galla quegli automatismi che si perdono evitando di uscire in moto col brutto tempo.
L'azione sui comandi diventa più dolce, le traiettorie più raccordate e alla fine-anche guidando questo "rataplan" con il rapporto peso-potenza di una Fiat 127 "Rustica" -ti accorgi che l'andatura non è neppure di quelle tanto lente.

(Saranno gli anni di gare in salita o la demenza senile che altera la percezione del pericolo?)

Ma guarda quello scemo, che fila in moto sotto la pioggia con un sorriso ebete stampato sulla faccia, e fischietta pure!


Insomma, alla fine quando sono entrato (insieme ad una considerevole quantità d'acqua che colava dai miei indumenti zuppi) nel negozio, ero felice come un bambino, e tornando indietro lo ero ancora di più.


Coff-coff....tosse (ma quello è un prezzo che si paga volentieri)



Un salutone a tutti.

Fabrizio

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Sei il mio idolo!:yess:

anzi è Steve McQueen.


Quindi, abbiamo parecchie cose in comune.


A giudicare da avatar e citazioni , vedo che il vecchio Steve ha parecchi estimatori quaggiù.

Mi sa che non sono il solo che guardando per la centesima volta "On any sunday",
quando arriva la scena in cui Steve, Bud Eskins e Malcom Smith corrono , derapano e impennano sulle dune e tracciano ghirigori sfrecciando a manetta sulla spiaggia, ha versato una lacrimuccia...

non come quella di una ragazza che piange a dirotto vedendo Love Story, ma la virile commozione del centauro alla vista di cotanta allegria (e perizia) motociclistica.

E la colonna sonora?

Solo a pensarci, mi vengono i brividi anche adesso...mi sembra di rivedere la scena con la sagoma scura delle moto che si staglia sul tramonto rosso della Baja California.


Penso che molti di voi avranno visto anche il sequel, ovvero il film "On any sunday revisited" , montato qualche anno dopo dallo stesso autore e dalla sua incredibile troupe tutta in famiglia, con i pezzi tagliati dalla prima pellicola.


A questo proposito, vorrei condividere con voi una esperienza che ricordo ancora con immenso piacere.

Una ventina di anni fa, mi trovavo a Los Angeles per un salone internazionale di moto. In un piccolo stand vengo attirato da una Harley XR da dirt-track il cui telaio spicca per la particolare sospensione posteriore a quadrilatero deformabile.

Vicino alla moto, un uomo di bassa statura le cui mani callose dimostrano una lunga carriera motociclistica e l'uso quotidiano di utensili e chiavi inglesi.

Mi avvicino timidamente e con mia grande sorpresa scopro che è proprio lui : Mert Lawill, l'asso del dirt-track, grande amico di McQueen ed Eskins e co-protagonista del film che per me rappresenta un mito fin dall' infanzia.

Nonostante il palmares agonistico impressionante (oltre 1000 gare e una percentuale di vittorie del 70%) e la sua conoscenza enciclopedica della tecnica motociclistica (insolita per la maggior parte dei piloti USA) Mert è una persona di grande cordialità e modestia.

Invece di parlare di affari con diverse persone che entravano nello stand o che riconoscendolo lo indicavano da lontano agli amici, Mert mi ha spiegato il funzionamento della sua sospensione, mi ha descritto la sua attività di progettista di mountain-bikes (portate al successo dal figlio in diverse competizioni internazionali di dowhill) e ad un certo punto mi ha detto persino di essere molto impegnato nella progettazione di protesi speciali per disabili o persone che pur avendo perso un arto , vogliono continuare a praticare il proprio sport preferito.

Ovviamente, ad un certo punto il discorso è arrivato a "On any sunday" e alla mia domanda su come fosse nella vita il grande Steve, con mirabile sintesi Mert mi ha detto :"Grande: era un grande attore, un grande manico ma sopratutto un grande amico. Con lui potevi parlare di qualunque cosa o andare in giro a divertirti come con una persona normale. Aveva i suoi periodi e allora dovevi lasciarlo per conto suo, anche perchè spariva e si isolava dal mondo, ma se avevi bisogno lo chiamavi e lui arrivava anche se in quel momento si trovava dall'altra parte del mondo".

Dopo avermi presentato al figlio arrivato nel frattempo (sembra il suo sosia solo che invece di 1,61 come lui, è alto più di un metro e ottanta e con lo stesso sorriso contagioso di suo padre) Mert mi ha salutato come se fossi un vecchio amico.

E la cosa più straordinaria - per uno che nella sua intensa vita di corridore , di persone deve averne incontrate a milioni- è che nei giorni successivi, nell'arco di una settimana in fiera ci saremo incrociati almeno una mezza dozzina di volte...e ogni volta lui mi sorrideva come se incontrasse un vecchio amico.

Una di quelle persone che rendono il mondo più ricco.




Fabrizio

Fabrì, quando scrivi mi pare di rileggere "Lo zen e l'arte di manutenzione della motocicletta" con un pizzico in più di italiana fratellanza.

Gulp...Io scrivo come penso! :wink_:


(Dici che mi devo preoccupare?)


Scherzi a parte, oltre a fare il meccanico, ammetto di essermi spesso cimentato con la penna (prima della cara, vecchia Olivetti, poi della tastiera)
e, almeno finchè gli impegni di lavoro me l'hanno consentito, ho scritto articoli per diverse riviste, sempre inerenti il mondo delle moto. :wub:

A proposito di riviste di moto:
alla nostra "reunion" del 15 Novembre, parteciperanno alcune tra le più note "firme" del settore, tra i quali i nostri amici Nicolò Codognola di Motociclismo, Marco Masetti di Motosprint, Rider e In Moto, quei due mattacchioni di Riccardo Capacchione e Stefano Borzacchiello di Due Ruote insieme a quel Maurizio Vettor che lavorava a Cafe Racer e ora sta a Xoff-Road, e che ai Triumphisti è molto molto affezionato.

Nota di servizio: i primi due citati , arriveranno in sella a delle special fatte da noi...il primo oltre ad essere un ragazzo d'oro e un gran manico (con la sua kawasaki scrambler 750 in pista fa soffrire le supermotard da gara...) mentre il secondo (il viveur della MotoGP, e grande amico di Lucchinelli, Marco Masetti) è un pozzo di sapere motociclistico, oltrechè un personaggio (lui si, ma per davvero) che meriterebbe una citazione nel libro "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta".


Per la sua filosofia motociclistica, perchè in quanto a manutenzione, :cry:il buon Marco, beh meglio non dire niente sennò perdo un cliente di quelli buoni...ah ah ah


Un salutone.



P.S. ma lo sapete perchè faccio di tutto per invitarvi al meeting?
E' che abbiamo prenotato una quantità industriale di cibo genuino e Rosso di Franciacorta...e sarebbe un delitto se qualcosa dovesse avanzare!!!!

:wacko::coool:

A proposito di Maurizio Vettor e di Cafe Racer, sai se quella rivista ha ricominciato ad uscire in edicola?
Magari con un'altro nome o con grafica diversa...........e' una rivista che mi manca moltissimo.

Lavori in corso...appunto ma questa volta sulla Bonnie scrambler...

Fabrizio scrive:
il fido "Cello" mentre osserva con aria rapace il telaio ormai quasi nudo della Bonnie.
Il motore parzialmente smontato si intravede dietro alla sua gamba destra.
Il grosso dei pezzi sono stati suddivisi nelle scatole in legno visibili sul pavimento in attesa di passare sul bancone, la cui superficie linda come una sala chirurgica contrasta con il "caos ordinato" del ponte moto, sul quale in poche ore si è consumato lo smontaggio totale del veicolo.
Il bello viene adesso....
http://img83.imageshack.us/img83/535...ress100gw4.jpg
http://img83.imageshack.us/img83/bon...jpg/1/w640.png

chissà che ne uscirà...

Azz, sono piu' curioso di una BERTUCCIA!!!:biggrin3::biggrin3:

Scusate il ritardo....

ahuuuurghhhhhhhhh (sbadiglio dell'orso camuno)


Proprio non mi riusciva di schizzare dal letto all'alba come mi capita spesso di fare... ormai ero sveglio ma la lettura di vecchi numeri di "Dice" (che moto :w00t: ragazzi!) e il letto caldo esercitavano un effetto magnetico sulle mie ossa provate da una settimana di duro ma gratificante lavoro.

A proposito di "Cafe Racer", ultimamente diventato solo "Racer", vorrei sbagliarmi ma almeno nell'immediato di possibilità di rivederlo in edicola ce ne sono pochine.

Chi ha seguito negli ultimi anni l'evoluzione ,anzi l'involuzione di quella che era stata una bellissima rivista, si sarà accorto che alla fine l'80% (per non dire di più...) degli articoli erano fatti dal bravo Vettor. :wub:

(Non pensate male: gli voglio bene ma come si conviene ad un vecchio amico)

Per via di un budget sempre più risicato , alla fine il povero Maurizio si era trovato a dover confezionare un' intera rivista da solo, :sick:
spesso fotografando, provando, scrivendo, correggendo, :cry: ritirando e consegnando il materiale tipografico ai vari fornitori...

chi ha lavorato in una piccola redazione saprà che tutti debbono saper fare un pò di tutto, no? Beh, a lui alla fine toccava fare TUTTO ,
ma proprio TUTTO ! :wacko::wacko:

Se da un lato, questo ha reso ancora maggiore la sua preparazione peraltro già notevole (chi conosce Maurizio può confermarlo...) dall'altro ha comportato un impegno e una serie di rinunce che oltretutto fruttavano un compenso relativo dal punto professionale ed economico.

Per questo il "nostro" ha deciso di "emigrare" nelle ben più ospitali ed organizzate file della Domus (Due Ruote, Quattroruote ,ecc.)
dove è stato inserito nella redazione di Xoff-road...

Mentre RACER ,a quanto è dato di capire da fuori, E' FINITO LI'

(Tra parentesi, il direttore dell'altra testata Freeway, nonchè direttore di Racer, nel frattempo è emigrato pure lui, fondando una rivista solo Harley, LOWRIDE, che mi sembra niente male, mentre Freway anche se apparentemente un pochino più "low-profile", sembra continuare per la sua strada).

Fatte le debite eccezioni, il panorama delle riviste di moto in Italia quindi sembra essere il solito guazzabuglio.

Ripeto, fatte le debite eccezioni,
molti editori (traduzione: "troppi editori") mungono "la vacca", ovvero noi appassionati di moto, cercando di fare riviste che poi si reggono -se si reggono- esclusivamente sulla pubblicità.

Alla fine -tranne le sopracitate eccezioni - lo fanno senza curarsi un granchè delle vendite, che altrimenti dovrebbero procacciarsi stampando un prodotto di qualità, realizzato da redattori e collaboratori motivati sia dal punto di vista professionale che, ovviamente, economico. :mad:

Ma qui il discorso si farebbe lungo:
basta che ognuno rifletta sulle volte nelle quali si è pentito di aver comprato una rivista di moto (e non mi riferisco ad una in particolare) e ha trovato un sacco di articoli del c.....o centinaia di pagine di pubblicità e , viceversa, alle volte nelle quali invece ha pensato di aver speso bene i propri soldi e poi tragga le proprie conclusioni....




Saltando di palo in frasca, a proposito di "quello che verrà fuori" dalla Bonnie smontata.....ora posso dirvi poco o niente (bastardo dentro :dry:)
ma il 15 Novembre non è lontano...e neppure la Valle Camonica...ah ah ah



(però una cosa ve la dico...avete mai visto una Rickman Metisse?)



Ciao

Fabrizio

Grazie delle delucidazioni su "RACER" e su Maurizio.
Il 15 novembre, quando lo incontri ringrazialo per gli articoli stupendi che mi/ci ha regalato durante tutta la sua permanenza nella redazione della rivista!!

Per quanto riguarda te e la "Rickman Metisse"............................................SEI VERAMENTE BASTARDO DENTRO!!:biggrin3::coool: