Originariamente Scritto da
Warsteiner
Il buon Beppe è un agitatore di folle ed un coordinatore, ma dal suo essere pazzo esaltato fanatico a noi come italiani non ce ne viene nulla né di buono né di cattivo;
il movimento 5 stelle che fa politica, quello che a noi e per noi può fare qualcosa di buono o di sbagliato, è in Parlamento, è fatto di tante persone che si fanno un mazzo tanto ogni giorno ed in poche settimane hanno portato un modo di lavorare che non solo onora l'istituzione a cui appartengo, al contrario degli schiacciabottoni, passacarte, fannulloni e intrallazzatori della "vecchia politica", ma ha anche fatto vedere i suoi buoni frutti.
Capisco che siamo tutti inebetiti dalla politica fatta sui media, quella dei giornali, dei talkshow, delle parole e dei personaggi, capisco che se quando ho acquisito il diritto di voto mi son ritrovato un paese di merda dove votare è anche grazie al fatto che gli italiani questa politica delle vuote parole è l'unica che comorendono, capisco che le figure roboanti così come i parolai piacciono tanto a noi tutti, ma vogliamo iniziare a guardare realmente cosa si fa dentro le istituzioni e cosa c'è dietro le tante parole per capire come mai tutte le promesse fatte ed i risultati sbandierati si sono sempre rivelati nella realtà un peggioramento delle bostre libertà ed ub impoverimento di questo Stato?
A me che me ne frega poco del calcio, per parlarne guardo appena i risultati, qualche dichiarazione, una partita bella ogni tanto, mentre vedo che la maggior parte degli italiani, quegli italiani che si fanno inculare da decenni dai partiti politici, conosce alla perfezione tutte le squadre, la composizione delle società, i bilanci, il mercato, i processi sportivi, i retroscena, quanto basta per riempire ogni giorno telegiornali e quotidiani di un mondo parallelo a quello reale e far sì che tutte le mattine, i mezzigiorno e le sere dentro i bar, nei luoghi di lavoro e dentro le case si facciano elucubrazioni, litigi, riflessioni di entità ragguardevole.
Mi chiedo: se gli itakiani imoiegassero il loro tempo libero per istruirsi e confrontarsi su ciò che li circonda del mondo reale, piuttosto che del mondo calcistico, l'Italia sarebbe un paese diverso?
Possibile che l'italiano medio possa tenermi impegnato in una riflessione di un'ora sullo scandalo di calciopoli, o un campionato giocato vent'anni fa, o la storia di una squadra, con dovizia di prove, ricordi, date, nomi, fatti, opinioni, e non sappia un cazzo di cosa sia mai avvenuto dentro le istituzioni, di come sono composte e come funzionano, di chi fa e decide cosa ed abbia fatto e decida cosa?
Possibile che per sapere di calcio ci si erudisca e si studi ogni giorno, mentre per sapere delle istituzioni ci si lasci beatamente rincoglionire dall'informazione e dai beati parolieri (Beppe compreso)?
Ci sono travisazioni della Costituzione e conflitti d'interesse abnormi in questo paese quanto basta per chiamare una rivoluzione civile, ma la politica per gli italiani è quella dei giornaletti di partito, di porta a porta che intervista alfano, ballarò che chiama maroni, la gruber che fa gli occhi dolci a renzi, beppe che sfancula tutti in piazza, mentre ci stanno ditruggendo questo paese per propri interessi e gli abitanti non fanno altro che chiedersi perché e percome e pendere dalla parola di chi li ha raggirati come ridicole marionette per decenni tra l'altro fieri di appartenere a questa o quella ideologia, questo o quel partito, proprio come se tutto fosse una partita di pallone.
beato te che dall'estero dici di potertene fregare dei problemi dell'Italia e nonostante ciò impieghi il tuo tempo ad insegnare a noi ed a giudicarci, sei un signore.