https://ilsalvagente.it/2021/01/07/105310/
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https://www.ansa.it/canale_scienza_t...22c116dc7.html
Certo che con queste premesse, viene proprio voglia di affidarsi ciecamente agli esperti.
Quando le cose sono fatte in fretta, c’è la forte possibilità che non nascano perfette.
Non è da sottovalutare nessuna ipotesi fatta dagli esperti (tra queste una prima dose per tutti, e aspettare più tempo per iniettare la seconda per evitare che gli anticorpi combattano il vaccino invece del virus).
Chi avrà ragione per ora non si sa, ma per quanto mi riguarda se dovrò fare il vaccino, sarà solo quello monodose italiano.
Io aspetterò quello.
:w00t:
Se capisco bene in questo caso mi sembra che la fretta c'entri poco.
O meglio. Il "protocollo" prevede che si somministrino due dosi entro un certo intervallo di tempo.
Bene.
Visto, però, che non ci sono ancora dosi per tutti, si sta valutando se è meglio dare la prima dose a tutti e ritardare la seconda ovvero proseguire secondo protocollo.
Sempre se ho capito bene, visto che non è la mia materia.
Ma, se ho capito bene, cosa ci sarebbe di strano?
non confondere i 2 vaccini che sono alquanto diversi per meccanismo d'azione
mRNA: il richiamo va fatto circa 21 giorni dopo per potenziare e portare alla sua massima efficacia l'azione in tutti i pazienti...anche se a molti (circa metà popolazione) basterebbe solo la dose 1...in ragione di questo e vista l'emergenza è forte la tentazione di saltare per il momento il richiamo e dare a più persone possibili almeno una dose
adenovirus: il richiamo si sta pensando di farlo circa 4 settimane dopo ma, come fa notare il Prof. Remuzzi che non è uno scemo, siccome è probabile che svilupperemo anticorpi anche contro l'adenovirus (si tratta di un virus che affligge solo le scimmie e viene utilizzato esattamente come un cavallo di Troia per far entrare il DNA del coronavirus inserito in laboratorio e contenuto al suo interno nelle nostre cellule)...ora è possibile che andremo a sviluppare una immunità anche contro le proteine di superficie dell'adenovirus e questo potrebbe abbassare la efficacia del richiamo...Remuzzi pensa, ma non ne è sicuro ovviamente, che se diamo 6 mesi di tempo la nostra risposta anticorpale contro l'adenovirus possa essere meno forte e quindi permettergli di fare il suo lavoro..ossia introdurre il DNA coronavirale che ci interessa per sviluppare immunità al COVID
niente di più semplice...ostacolucci con i quali dobbiamo giocare a scacchi...ma l'intelligenza umana è mostruosamente grande ed alla fine l'avremo vinta
La cosa che ritengo strana è che si stia pensando di muoversi in maniera alternativa rispetto ai protocolli delle case produttrici che hanno seguito la sperimentazione e hanno stabilito il criterio di somministrazione.
Secondo me non si dovrebbe causare ulteriore confusione nell'utenza, mi pare che ce ne sia a sufficienza.
Avrei potuto risponderti compitamente e approfonditamente ma, purtroppo, @Fermissimo mi ha anticipato :)
Ripeto, non capisco dove sia il problema citato da @duncan relativamente all'articolo citato, ma, soprattutto, cosa c'entri il "far le cose di fretta porta a far le cose imperfette" a cui alludeva @_sabba_